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Mummenschanz 50 Years

dal 16 al 19 marzo 2023 - al Teatro Verdi di Salerno

"Ho il cuore pieno di gioia, orgoglio e gratitudine – dice Floriana Frassetto, svizzera
figlia di italiani emigrati negli Stati Uniti – perché ciò che Bernie Schürch, Andres
Bossard e io abbiamo creato cinquant'anni fa continua ancora oggi a stupire e far ridere il pubblico di tutto il mondo. La nostra forma di espressione, un gioco teatrale fatto di maschere, forme e luci, è unica nel suo genere. Sono felice di entusiasmare ancora oggi
persone di culture diverse con la nostra arte giocosa e poetica, priva di voce ma ricca di
fantasia Festeggiano i primi 50 anni di attività i Mummenschanz.
Una gigantesca mano bianca appare in uno spiraglio del sipario che dolcemente
accarezza nel delicato movimento d’apertura. Una seconda mano arriva ed anche l’altro
lato si apre come una tenda e, si sa, che una mano lava l’altra ed insieme stringendosi si
danno man forte nel conquistare da subito la simpatia del pubblico.

“Dalla fondazione a Parigi nel 1972, sono il simbolo della commedia contemporanea
delle maschere, oltre le barriere geografiche, linguistiche e culturali. Senza parole, musica
né scenografia, hanno conquistato la scena internazionale con le loro storie
esclusivamente visive, avvalendosi solo di corpi e di uno sfondo nero, creando una nuova
dimensione dell'arte di fare teatro.”
Sul palcoscenico prendono vita personaggi fantastici grazie alla elastica prestanza dei
cinque attori Tess Burla, Sarah Lerch, David Labanca, Manuel Schunter e la stessa
Floriana Frassetto Abili, divertenti, ironici, comunicativi, elastici. Gli attori ‘invisibili’ vestiti di nero e quindi nascosti ricordano un fumetto di diversi anni fa, Tiramolla.
“Il personaggio Tiramolla venne ideato da Roberto Renzi  ispirato da un articolo di
giornale nel quale si annunciava l'invenzione del silicone, descritto come una sostanza
malleabile, allungabile, capace di assumere qualsiasi forma e che Renzi prese come
spunto per creare un personaggio dalle fattezze umane ma interamente composto di
silicone, presentato con lo slogan «Mi chiamo Tiramolla e son figlio della gomma e
della colla». Si trattava di una grande novità nel panorama del fumetto italiano in quanto il
personaggio non è il classico animale antropomorfo ma un'invenzione del tutto originale”.
In un’intervista Floriana Fassetto, rispondendo alla giornalista che le chiedeva come
fosse nato tutto ciò, ha candidamente dichiarato che all’inizio erano poveri, sprovvisti di
materiali e strumenti ed hanno cominciato a raccogliere intorno quello che veniva
dismesso: scarti, cartoni, tubi, corde, plastica e dal nulla è sorto un magico mondo di
creature piccole, grandi, gigantesche in relazione fra loro.
Oggetti di uso quotidiano cambiano, occhi giganteschi si muovono nel buio, pesci nuotano
in un mare oscuro, enormi forme indefinite si modellano cangianti per dimensioni e
significanti rotolamenti., corpi che diventano invisibili nel nero dando vita solo a volti e
facce d’argilla, di nastri adesivi, di carta igienica.

Pochissimi istanti per caratterizzare un personaggio. Strabiliante la veloce rapidità (il
rafforzativo è voluto) con cui mutano costumi e situazioni.
Il silenzio, punteggiato solo da ripetuti applausi, è il grande protagonista dello spettacolo
rivolto a tutti, dai 5 ai 105 anni. Una colonna sonora senza il sonoro, infatti i
Mummenschanz sono definiti i Musicisti del silenzio.
Tubi che giocano con un grosso pallone, che viene lanciato in platea e tutto rimane
sospeso. Nessuno osa alzarsi, c’è sempre timore di lasciare la poltrona, di uscire dalla
zona confort e come sempre si ha la riprova di quanto il teatro sia rivelatore della vita. La
finzione funge da spia alla realtà! Allora interviene come deux-machina un tecnico.
L’azione può riprendere, il pallone dalla scena viene di nuovo fatto cadere dal proscenio
(mai proposito fu più evidente!) e finalmente uno spettatore più audace si alza, scavalca la
corda che lo separa dalla buca dell’orchestra ovviamente chiusa e rilancia il pallone in
scena. Applausi convinti! Sono tutti contenti che qualcuno, che sia uno, abbia risolto la
pausa imbarazzante! Come a scuola tutti hanno amato il compagno che si presenta
volontari, così l’ignoto spettatore, eroe per un momento, ha ricevuto gli applausi di coloro
che si sono sentiti sollevati e liberati. A volte un gesto semplice, apparentemente normale
può segnare il giro di boa. E’ cominciato il disgelo.
Arriva una figura di nero vestita con uno scatolo come testa e con del nastro adesivo di
carta invita sempre a gesti gli spettatori a disegnare sulla sua faccia di cartone occhi,,
naso, bocca, ma la sua richiesta mette ansia e così infastidita, sempre con garbo, lega il
suo interlocutore alla poltrona. Dall’altro lato della platea una volontaria si offre e il gioco
continua.
L’interazione con il pubblico da sempre ha terrorizzato gli spettatori, specialmente,
ovviamente quelli delle prime file.
Bello spettacolo: magico, surreale, divertente, suggestivo, romantico, non bastano gli
aggettivi. Bravissimi gli interpreti: elastici, espressivi, scattanti, acrobatici, capaci di creare
storie con finali sorprendenti. Una gran bella atmosfera di gioiosa condivisione
Applausi convinti e meritati
Antonella Parisi

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