giovedì, Aprile 18, 2024

Area Riservata

HomeFirenzeBenedetta Torre debutta come Zerlina nel Don Giovanni che inaugura l'85° Maggio...

Benedetta Torre debutta come Zerlina nel Don Giovanni che inaugura l’85° Maggio Musicale Fiorentino

in scena dal 30 aprile al 12 maggio

85° Festival del Maggio Musicale Fiorentino
Benedetta Torre è Zerlina nel Don Giovanni inaugurale

in scena dal 30 aprile al 12 maggio


anteprima giovani, 26 aprile

 

Benedetta Torre torna al Teatro del Maggio dopo i successi personali ottenuti recentemente come Despina (Così fan tutte), Susanna (Le nozze di Figaro) e Rosina (La finta semplice), ora chiamata a cantare come Zerlina in Don Giovanni: quattro opere di Mozart in successione che ben qualificano l’ascesa costante del giovane soprano genovese.

Don Giovanni, opera scelta per l’inaugurazione lirica del Festival fiorentino, sarà in scena nella Sala Grande il 30 aprile, con repliche il 3, 6, 9 e 12 maggio. La “prima” del 30 aprile sarà preceduta, per la prima volta a Firenze, dalla “primina” dedicata ai giovani entro i trent’anni: il capolavoro mozartiano verrà offerto a un prezzo estremamente ridotto in una vera e propria anteprima in programma il 26 aprile alle ore 19. Lo spettacolo, diretto per tutte le recite dal Direttore emerito a vita Zubin Mehta, nel cast stellare annovera Luca Micheletti (Don Giovanni), Markus Werba (Leporello), Jessica Pratt (Donna Anna), Anastasia Bartoli (Donna Elvira), Ruzil Gatin (Don Ottavio), Benedetta Torre (Zerlina), Eduardo Martìnez Flores (Masetto) ed Evgeny Stavinsky (il Commendatore).
L’allestimento del Festival di Spoleto ripropone le scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, i costumi di Maurizio Galante e le luci di Fiammetta Baldisseri. La regia di Giorgio Ferrara è ripresa da Stefania Grazioli.

La recita del 3 maggio alle ore 19 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3.
Benedetta Torre ha dichiarato: «Zerlina è un personaggio che esprime i sentimenti più semplici e gli impulsi più terreni con una spontaneità che trovo affascinante. Non volendola accostare totalmente a Don Giovanni – che non è solo simbolo di carnalità ma anche di un torbidume che finisce per turbare anche lei, nonostante ne sia ammaliata come tutte – c’è da dire che è l’unica tra le protagoniste femminili dell’opera ad avere una spinta sensuale e seduttiva schietta, che si palesa soprattutto in occasione delle sue due graziose arie tramite i sinuosi e direi anche divertenti giri di metafore che Mozart e Da Ponte le hanno dedicato.

Il Don Giovanni è un’opera straordinaria, tra le mie preferite, e sono felice di debuttare questa parte che mi permette anche di esprimermi al massimo a livello scenico. Della trilogia Mozart-Da Ponte è l’opera più misteriosa e scura, che parla tra le righe e in cui di fatto tutti i protagonisti sono difficili da inquadrare chiaramente; pur essendo come le altre un dramma giocoso e quindi quest’ultimo elemento non manchi, in questo caso prende spazio il soprannaturale, che prima aleggia tra le pagine musicali e in qualche modo nel personaggio stesso di Don Giovanni, per poi piombare dirompente nel finale, quando sopraggiunge lo spirito giustiziere del Commendatore.

Nella produzione firmata da Giorgio Ferrara la particolarità sarà di vedere i personaggi protagonisti di una storia che si ripete dopo la loro stessa morte, un eterno ritorno perché di fatto la vicenda è finita irrisolta e vaga, non sappiamo davvero che fine hanno fatto tutti loro, ma solamente che l’incontro con Don Giovanni li ha cambiati nel profondo, poiché in qualche modo, con il suo fascino e la sua imprendibilità quasi demoniaca, ha fatto vacillare i percorsi di vita e le certezze di ognuno di loro.

Tutto ciò ha quindi luogo nel cimitero monumentale di Staglieno che si trova nella mia città natale, Genova; un’opera architettonica grandiosa ed estremamente romantica, che è stata d’ispirazione per grandissimi letterati e filosofi e che accoglie le salme di personaggi illustri come, tra gli altri, Sanguineti, De André, Mazzini e Gastaldi. Inutile dire quanto questa coincidenza mi sia di ulteriore ispirazione.

La direzione del Maestro Zubin Mehta, che sono onorata e felice di ritrovare dopo il Cosí fan tutte fiorentino, non fa altro che coronare questa nuova e affascinante esperienza mozartiana».


Per tutte le altre informazioni:
www.maggiofiorentino.com/don-giovanni

RELATED ARTICLES

Most Popular