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I CARE – DON MILANI 100

“Lettera a una professoressa”, andato in scena in anteprima assoluta, presso Chille de la balanza, a Firenze, il 28 Maggio 2023

“I CARE. DON LORENZO MILANI 100” è il Festival dei Chille de la balanza che ha vinto il bando per l’Estate Fiorentina 2023.

Una bellissima carrellata di eventi animerà San Salvi e la città di Firenze, per ricordare un personaggio che ha rivoluzionato il mondo della scuola, scardinando gli assi rigidi del suo sistema dall’interno e riportando l’umanità al centro della formazione dei più giovani e dei più bisognosi. Don Milani aveva capito che l’insegnamento è un momento di condivisione e che deve coinvolgere i ragazzi, farli partecipi e cooperanti, per appassionarli e dotarli di fiducia in se stessi. Don Milani aveva capito che alcune classi sociali, le più povere, erano predestinate ad essere asservite alle classi più agiate, proprio grazie alla mancanza di istruzione.Il suo progetto scuola non ha raccolto, all’epoca, i consensi che meritava, eppure già utilizzava le strategie pedagogiche che oggi riteniamo preziose per favorire l’apprendimento.

Al centenario della sua nascita, Claudio Ascoli, nello spettacolo, in anteprima assoluta,  “Lettera a una professoressa”, lo racconta sul palcoscenico con una nutrita serie di testimonianze, raccolte personalmente con una ricerca capillare, fatta di conoscenze, documentazioni, dialoghi, letture, materiali d’archivio.

 

La ricerca di Ascoli è durata diversi anni e ha coinvolto direttamente gli allievi di Barbiana, Giorgio Pecorini, a cui Don Milani raccontò la genesi di “Lettera a una professoressa, Tullio De Mauro, Adele Corradi, la Fondazione Don Lorenzo Milani, il“Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”,  e l’Associazione Gruppo don Lorenzo Milani- Onlus.

Con una interpretazione altamente impegnata, eppure sorprendentemente naturale, Ascoli trasforma lo spettacolo in una lezione artistica e formativa con un forte intento divulgativo, che svela il personaggio di Barbiana, oltre il mito, dando proseguo, sicuramente alla sua opera. La collettività è la ricchezza più grande e il pubblico è reso partecipe, in virtù di questo assunto veramente importante. Viene ricostruita manualmente, dagli spettatori, con la partecipazione e la guida di Sissi Abbondanza, la stupenda tavola di legno che il padre Di Ascoli ha voluto senza un chiodo, perché potesse essere allestita solo da più persone assieme, in un gioco di incastri. Il cenacolo è sontuoso, ricco di oggetti simbolo e di narrazioni riportate con una rara, se non scomparsa, maestria, con un fondo di Pulcinella che canzona l’imponenza dei temi trattati, sacri e ancora aperti.

Il Festival proseguirà sino a luglio e lo spettacolo sarà successivamente distribuito in tutta Italia; auguriamoci di cuore, in molte scuole.

 

Ines Arsì

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