All’interno della Stagione del Balletto Teatro Torino, Moves 2024, è andato in scena al Teatro Astra di Torino, Elizabeth I Sorry for What?, creazione di Giulia Spattini, che ne è anche interprete insieme a Paolo Rosini, performance nata all’interno di quella fucina di ricerca creativa di danza, teatro e performance che è il Balletto Civile di Michela Lucenti. Il pubblico entra in scena mentre sul palco è disegnato con un tratto rosso intenso un ring su linoleum nero, ad un vertice in fondo una sedia blu mare, una sedia che ricorda uno stile di arredamento del ‘600, e subito l’immaginazione creativa si rivolge al titolo della performance. Un chiaro riferimento alla regina Elisabetta I, la regina vergine, che dovette lottare strenuamente per vedersi riconosciuta la possibilità di regnare in Inghilterra, in un mondo maschilista e di forte avversione nei confronti delle donne. Ed è su questo tema che lo spettacolo indaga con la lettura inziale da parte di Giulia Spattini di un estratto fortemente misogino, uno dei vai testi di non molto tempo fa che hanno cementato la deleteria cultura patriarcale. Ed è contro questa visione distorta e rozza che la performer si attrezza, abbigliata come una boxeur, per farsi forte nell’affrontare questo avversario, insidioso e strisciante, volgare e violento, contro il quale è necessario opporsi con determinazione, presenza e strategia. Ed è così che la coreografia si delinea verso un allenamento costante, la protagonista è seguita da vicino dall’allenatore-mentore, un solidissimo Paolo Rosini, per raggiungere un climax di lotta e ribellione, fino alla trasformazione rituale che la condurrà a vestire i panni della regina Elisabetta. Movimenti segnici, traiettorie molteplici e cangianti, un affiatamento in scena unico ed ipnotico, un’esplosione creativa con oggetti ed elementi scenici per disegnare un parallelismo temporale che sull’onda della tematica di genere si trasforma in un messaggio universale in cui il femminile si eleva a figura divina che accoglie e nutre. Una performance dinamica e gioiosa, fiera di lotta e di bellezza, il vigore di una gioventù che reclama il vero, il giusto, la luce e il rispetto di un fluire senza sofferenza e sopraffazione, contro ogni violenza e arroganza, affinché il genere umano si evolva senza contrapporre i generi, ma portando alto il vessillo dell’uguaglianza e della pace.
Visto venerdì 28 giugno 2024
Teatro Astra – Torino
Elizabeth I Sorry for what?
ideazione e regia Giulia Spattini
danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini
disegno sonoro Guido Affini
luci Francesco Traverso
assistente alla regia Francesco Gabrielli
produzione Balletto Civile
con il sostegno di Drama Teatro, Fuori Luogo Festival Fisiko, Alloggiando ArtFest
nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica e di Teatro Arcobaleno
foto di Barbara Carioli