Immergersi per quasi un’ora e mezza nella musica barocca e lasciarsi trasportare negli ambienti a cavallo tra il 1600 ed il 1700 nel ridotto Gavazzeni del teatro Donizetti di Bergamo è stata la bella sensazione che si poteva provare lo scorso sabato nei concerti che Johann Sebastian Bach aveva realizzato in quel periodo storico.
A pensarci ed a farci immergere in quell’atmosfera è stata “l’Ensemble Locatelli” diretta dal maestro Thomas Chigioni ed i cui componenti sono stati molto bravi. Ed il legame che accomuna Bach a questa – per certi versi innovativa – formazione musicale è proprio data dai celeberrimi concerti per violino e orchestra del notissimo maestro tedesco.
“Fin dalla prima edizione della propria stagione, infatti, – si legge nell’opuscolo informativo – l’ensemble Locatelli nata peraltro dieci anni addietro – ha dedicato ogni anno un appuntamento ad hoc alla musica di Bach. Nel 2019 sono stati eseguiti concerti per clavicembalo, violoncello piccolo e violino, nel 2021 i concerti brandeburghesi, nel 2022 i concerti per violoncello di Carl Philipp Emmanuel e nel 2023 un programma di trascrizioni originali del repertorio organistico. Il concerto ha in qualche modo voluto proporre il meglio del barocco tedesco ed “esplorare come la sua scrittura risalti tutte le potenzialità del violino”.
Del resto, quella legata alla produzione violinistica è una pagina molto fortunata nell’ambio della produzione che fa capo al compositore tedesco: trovano infatti spazio oltre alle sonate e partite per violino solo, sei sonate per clavicembalo e violino, tre sonate per violino e basso continuo, due concerti per violino originali, un concerto per due violini, senza contare le ricostruzioni di altri innumerevoli dedicati a questo strumento”. Il programma in sala prevedeva: i concerti per violino e orchestra in mi maggiore BWV 1042, in la minore BWV 1041 e in re minore BWV 1052R, nonché sinfonia dalla cantata BWV 75.