il 2 luglio in concerto
La formazione statunitense, che nel 2022 ha vinto il primo premio nel prestigioso Concorso internazionale per quartetto d’archi di Banff, eseguirà musiche di Bach, Wijeratne e Mendelssohn
La vittoria nel prestigioso Concorso per quartetto d’archi di Banff nel 2022 ha rivelato l’Isidore String Quartet come una delle realtà giovani più interessanti del panorama quartettistico internazionale. Dopo Bologna, la formazione newyorkese farà tappa in Brianza: martedì 2 luglio la sala degli Specchi della Villa reale di Monza ospiterà, infatti, questo ensemble cameristico in rapida ascesa, nato nel 2019 con l’obiettivo di rivisitare, riscoprire e attualizzare il repertorio per quartetto d’archi. In programma musiche di Johann Sebastian Bach (L’arte della fuga), Felix Mendelssohn (Quartetto in mi bemolle maggiore op. 44 n. 3) e il contemporaneo Dinuk Wijeratne (The Disappearance of Lisa Gherardini, ispirato al furto della Gioconda e commissionato dal Banff Centre). Afferma Wijeratne: «La composizione di questo brano nasce dalla consapevolezza che sono stati proprio il furto e la successiva scomparsa del quadro a creare intorno alla Gioconda un’aura di leggenda». L’evento è organizzato dalla Fondazione Gioventù Musicale d’Italia e inizierà alle ore 18.30 (ingresso 12 euro; biglietteria in loco). Con il biglietto si potrà accedere solo alla Sala degli Specchi per assistere al concerto, dal primo piano nobile arrivando dall’Avancorte. È consigliata la prenotazione (tel: 3355492189).
I musicisti dell’Isidore String Quartet, i violinisti Phoenix Avalon e Adrian Steele, il violista Devin Moore e il violoncellista Joshua McClendon, hanno iniziato a suonare insieme alla Juilliard School, studiando con tutti i componenti del Julliard Quartet e con altri importanti insegnanti statunitensi ed europei. In seguito al trionfo al Concorso di Banff si sono cimentati in un lungo tour nelle maggiori sale da concerto e per le più importanti Stagioni in Nordamerica ed Europa e hanno ottenuto una residenza al Banff Centre.
L’Isidore string quartet collabora con numerosi importanti solisti e, oltre all’attività concertistica, lavora al progetto “Music Heals Us”, che supporta le persone emarginate, in particolare anziani, disabili, persone in comunità di recupero, carcerati e senzatetto. Con altri artisti ed esperti la formazione newyorkese utilizza la “Tecnica Alexander”, che permette di esplorare e sviluppare consapevolezza del corpo e preparazione mentale, applicandola alla performance dal vivo. Il nome Isidore vuole rendere omaggio al legame musicale dell’ensemble con il Juilliard Quartet: uno dei primi membri di quel gruppo era infatti il leggendario violinista Isidore Cohen.