Al Teatro Romano di Spoleto torna Barbara Hannigan Al Festival una lineup di specialisti della musica di John Zorn:
insieme a Barbara Hannigan il Jack Quartet, il batterista Ches Smith, il bassista Jorge Roeder, la vibrafonista Sae Shimoto e il pianista Stephen Gosling
Dopo il successo del concerto di Carla Bruni, è in programma ancora una serata di musica al Teatro Romano per il secondo weekend di Festival. Spoleto accoglie Barbara Hannigan, soprano e direttrice d’orchestra cui è affidato anche il concerto finale in Piazza Duomo. Aspettando il concerto finale, Barbara Hannigan è la protagonista del concerto di domenica 7 luglio al Teatro Romano: in programma una impressionante collezione di brani del compositore newyorkese John Zorn e una lista di musicisti di primissimo ordine provenienti da esperienze diverse. Sul palcoscenico insieme ad Hannigan l’americano JACK Quartet – formato da Christopher Otto (violino), Austin Wulliman (violino), John Pickford Richards (viola), Jay Campbell (violoncello) – il batterista Ches Smith, il bassista Jorge Roeder, la vibrafonista Sae Hashimoto e il pianista Stephen Gosling. Il pubblico del Festival ha conosciuto Barbara Hannigan nel 2022 – quando era artista in residenza a Spoleto – proprio con un brano di John Zorn, Jumalattaret, che prima di finire tra le mani dell’artista canadese era considerato ineseguibile, e che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Tutti i musicisti coinvolti sono collaboratori di lunga data di John Zorn, che li ha scelti per i concerti che nel 2023 hanno celebrato i suoi settant’anni.
Zorn mette alla prova ogni definizione. Ha cominciato dal jazz per spingersi ben oltre ogni confine musicale, lasciandosi ispirare da Charles Ives, Bruno Maderna e Karlheinz Stockhausen, ma anche da registi, romanzieri e poemi epici delle più diverse tradizioni. L’unica costante del suo percorso è una inesauribile curiosità e la necessità di trovare interpreti che come lui non si accontantano di ciò che già sanno fare.
Hannigan e Zorn collaborano dal 2015. In un’intervista per La Lettura, il soprano e direttrice d’orchestra racconta dei brani che Zorn ha scritto appositamente per la sua voce: «Ha composto cinque/sei cose incredibili. Lo trovo di enorme ispirazione anche come essere umano, non solo dal punto di vista musicale. Ha un’attenzione unica per le persone che suonano con lui. Mi ha reso una musicista migliore, più forte: lavorarci è una parte speciale della mia vita. Al festival di Spoleto eseguirò sue musiche con due diversi quartetti, uno classico e l’altro jazz. E il 14, sempre lì, sarò nuovamente con l’Orchestra di Santa Cecilia». Il pubblico potrà ascoltare e vedere Barbara Hannigan in altri due appuntamenti: il 10 luglio a Casa Menotti con il pianista e controtenore Benjamin Perry Wenzelberg, e il 14 luglio per il concerto finale Girl Crazy in Piazza Duomo, con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel doppio ruolo di direttrice e solista.