La favola di Puccini sogno di una hikikomori nel nuovo allestimento di Francesco Micheli con progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas, sul podio Donato Renzetti, dal 16 luglio al 10 agosto
Al Caracalla Festival 2024 debutta il 16 luglio (ore 21, repliche fino al 10 agosto), la Turandot di Puccini, seconda produzione dello Studio Fuksas per Caracalla che si alterna alla Tosca in un mini festival dedicato al celebre compositore lucchese in occasione del centenario della scomparsa.
“Per me che sono un architetto – spiega Massimiliano Fuksas che ha realizzato il progetto scenografico insieme a Doriana Fuksas – Caracalla è qualcosa di intoccabile e rappresenta tutto quello che un architetto vorrebbe perché la rovina diventa presente più che passato”.
Sul podio il Maestro Donato Renzetti e per Turandot, ultima opera del compositore che verrà proposta nella versione lasciata incompiuta da Puccini, interrotta al compianto per la morte di Liù, lo stesso team creativo di Tosca con la drammaturgia di Alberto Mattioli, i costumi di Giada Masi, le luci di Alessandro Carletti e video di Luca Scarzella, Michele Innocente e Matteo Castiglioni, movimenti coreografici di Mattia Agatiello.
“La scenografia è presente, ma anche assente: assomiglia un po’ a una nuvola, qualcosa che è capitato lì, sotto i ruderi delle terme, può essere una montagna di ghiaccio – commenta Doriana Fuksas – abbiamo cominciato a pensare a qualcosa di frattale, ma che può essere anche un origami in cui si spiega una letteratura perché le proiezioni in questo schermo sono talmente importanti da raccontare una storia”.
Il regista Francesco Micheli pensa a una Turandot moderna, protagonista di un videogioco, alter ego virtuale di una ragazza che si isola dal mondo rinchiudendosi nella sua stanza. La Turandot pucciniana diventa allora contemporanea esplorazione di quel fenomeno di ritiro sociale volontario che in Giappone è noto come hikikomori, purtroppo diventato noto anche in Italia, dove, nell’ultimo anno, ha toccato quasi 50 mila ragazzi.
“Giovani che non studiano, non lavorano e non hanno nessun progetto di vita, e la cui unica mediazione con il mondo avviene attraverso un computer – spiega Francesco Micheli – Abbiamo immaginato che dietro a Turandot ci fosse una di quelle tante hikikomori ,una ragazza rinchiusa nella propria camera che si è inventata un videogame in cui Turandot è il suo avatar. Una creatura fantastica che le assomiglia tantissimo, e che sfida tutti gli avventori del grande impero di Internet in un gioco in cui chi muore perde la testa, o meglio, perde la propria vita virtuale. Calaf, invece, è un giovane senza nome, un principe antisocial che, si spera, scioglierà il ghiaccio che blocca la giovane Turandot, e così la ragazza che sta dietro di lei e che rappresenta i tanti giovani d’oggi che vivono questa condizione”.
Nel ruolo della gelida Turandot si alternano Angela Meade (16, 25, 28 luglio; 2 e 4 agosto), al debutto a Caracalla, ma già in Ernani all’Opera, e Lise Lindstrom (6, 8 e 10 agosto), già apprezzatissima protagonista del recente allestimento della Salome di Strauss con la regia di Barrie Kosky al Teatro Costanzi. Nella parte di Calaf si alternano Luciano Ganci (16 luglio; 2, 4, 6, 8 agosto), Brian Jagde (25, 28 luglio) e Arsen Soghomonyan (10 agosto); in quella di Liù Maria Grazia Schiavo (16, 25, 28 luglio; 4 agosto) e Juliana Grigoryan (2, 6, 8 e 10 agosto). Piero Giuliacci è l’imperatore Altoum, Alessio Cacciamani Timur. Ping, Pong e Pang sono rispettivamente interpretati da Haris Adrianos, Marcello Nardis e Marco Miglietta. Mattia Rossi, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma, è impegnato nella parte di Un mandarino. Giuseppe Ruggiero (16 luglio, 28 luglio e 4, 8 agosto) e Giordano Massaro (25 luglio e 2, 6 e 10 agosto). Si alternano nel ruolo del Principe di Persia. Orchestra e coro, diretto da Ciro Visco, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale, sono della Fondazione Capitolina. Otto le repliche della Turandot: dopo la prima di martedì 16 luglio, va in scena giovedì 25 luglio, domenica 28 luglio, venerdì 2 agosto, domenica 4 agosto, martedì 6 agosto, giovedì 8 agosto, sabato 10 agosto sempre con inizio alle ore 21.00. Info e dettagli su www.operaroma.it
Fabiana Raponi