Maia Makahteli e Young Gyu Choi fra i protagonisti in scena dal 14 al 22 settembre a Roma
La suggestiva e raffinatissima versione del francese Jean-Guillaume Bart de La bella addormentata di Čajkovskij, segna la ripresa autunnale del balletto al Teatro dell’Opera di Roma: in scena dal 14 al 22 settembre (per un totale di 8 recite), dopo Lo schiaccianoci e Il lago dei cigni conclude l’amatissima trilogia di Čajkovskij voluta nel cartellone dalla direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma Eleonora Abbagnato.
A pochi giorni dal debutto, c’è qualche cambiamento fra i guests, ma il fascino dell’allestimento resta immutato: Maia Makhateli e Young Gyu Choi (che sostituisce Victor Caixeta, indisposto) entrambi Principal del Dutch National Ballet, (che sostituiscono Marianela Núñez e Reece Clarke, indisposti) si alternano nei ruoli principali di Aurora e del principe Desiré con le stelle della Compagnia capitolina, l’étoile Rebecca Bianchi (15, 20), la prima ballerina Marianna Suriano (18, 21) e la solista Flavia Stocchi (22 settembre), i ballerini Michele Satriano (15, 20) e Claudio Cocino (18, 21), l’étoile Alessio Rezza (22 settembre).
Maia Makhateli, georgiana, torna al Costanzi dopo il successo de Il Corsaro e La Bayadère di Pech nel 2023 mentre b è al debutto al Costanzi.
La bella addormentata di Bart arriva al Costanzi per la terza volta, dopo il debutto nel 2017 e la ripresa nel 2018 e dopo un considerevole successo: l’allestimento storico è di grande fascino, con le incredibili scene e costumi di Aldo Buti “che si adattano perfettamente alla natura della favola tradizionale che deve far sognare” commenta Bart. Sul podio Kevin Rhodes che dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
Il coreografo ha lavorato sull’allestimento mantenendo intatta la partitura di Čajkovskij in modo tale da potersi meglio concentrare sulla coerenza drammaturgica, l’unità teatrale all’opera coreografica e uno spessore maggiore ai personaggi.
“La bella addormentata è soprattutto una storia danzata dove la pantomima è essenziale per dare vita allo spettacolo. La narrazione deve essere fluida, fruibile a tutte le persone che devono poter seguire la storia come se fossero al cinema” il commento di Bart.
Bart rinnova La Bella addormentata con un coreografia classica, ma non convenzionale privata delle spettacolarizzazioni introdotte nel corso del tempo nel balletto tratto dalla fiaba di Perrault.
“Ho cercato di aggiungere fluidità alla narrazione e alla drammaturgia. Ho tentato di avvicinarmi alla partitura di Čajkovskij e recuperare la pantomima – spiegava il coreografo in occasione del debutto del balletto – Ho cercato di lavorare sull’armonia e sulle proporzioni eliminando proprio tutto il superfluo degli elementi spettacolari”. In carriera, Bart ha ballato tutti i tuoi della Bella addormentata e come coreografo è voluto intervenire anche sui ruoli, regalando “maggiore spessore psicologico del principe, sempre poco considerato”, approfondendo il personaggio di Carabosse, resa più seducente e femminile. E oltre ai personaggi principali che acquisiscono maggiore spazio e personalità, anche il Corpo di Ballo si trasformava elemento decorativo a parte integrante della storia.
Dopo la prima di sabato 14 settembre (ore 20), La bella addormentata di Čajkovskij, per la coreografia di Jean-Guillaume Bart, torna in scena domenica 15 (ore 16.30), martedì 17 (ore 20), mercoledì 18 (ore 20), giovedì 19 (ore 20), venerdì 20 (ore 20), sabato 21 (ore 18) e domenica 22 settembre (ore 16.30). Info se biglietti su www.operaroma.it.
Fabiana Raponi