Breve intervista ai registi Danila Barone e Dario Garofalo che portano in scena lo spettacolo per i bambini, domenica 24 novembre h 17 e lunedì 25 novembre h 10
Al Teatro del Lido domenica 24 novembre alle 17 va in scena Soqquadro, uno spettacolo per bambini e bambine dai 3 anni in su, prodotto dal Teatro del Piccione, di e con Danila Barone, Dario Garofalo, Paolo Piano
regia Danila Barone e Dario Garofalo.
La compagnia è da oltre 25 anni impegnata nella produzione e creazione di spettacoli teatrali per i più piccoli: abbiamo scambiato qualche battuta con i registi Danila Barone e Dario Garofalo per capire come nasce lo spettacolo e quanto sia importante il teatro per l’infanzia.
Come nasce il Teatro del Piccione: breve profilo della vostra compagnia
Il teatro del Piccione nasce 25 anni fa ed è ancora una compagnia totalmente autofinanziata dalla propria circuitazione che si occupa di teatro per ragazzi e per tutti. Ha creato e prodotto spettacoli, alcuni dei quali hanno lasciato il segno nella recente storia del teatro ragazzi italiano, organizzato rassegne e promosso la pratica teatrale tramite attività educative e formative.
Come scegliete e costruite i vostri spettacoli?
Al centro di tutte le nostre scelte c’è sempre l’infanzia, che resta il destinatario centrale dell’agire artistico del Teatro del Piccione. L’infanzia non è solo interlocutore privilegiato ma anche e soprattutto un luogo poetico. Guardare all’infanzia è guardare all’umanità che cresce, che fa da specchio al mondo e che interroga.
Nella sua lunga storia la compagnia ha saputo essere fedele ad una sua poetica pur tenendo aperta la porta a contaminazioni e collaborazioni molteplici e differenti. Negli ultimi anni abbiamo maturato una profonda trasformazione che ha portato a ulteriori contaminazioni allargando il campo alle arti performative.
Poche parole per raccontare lo spettacolo Soqquadro
Soqquadro racconta quello che succede nella vita quotidiana e routinaria, nello specifico caso di una coppia di adulti, Aldo e Alba, quando in essa entra in campo il non previsto, l’errore; e quando questo oltretutto arriva da un mondo considerato non praticabile, sporco, selvatico. Finire dentro una pozzanghera significa per questa coppia riscoprire la meraviglia di esperienze dimenticate, forse passate forse futuribili. E attraverso questo percorso, la coppia ritrova la gioia il senso dello stare al mondo.
Il vostro spettacolo che ha lasciato il segno
Uno spettacolo che ha sicuramente lasciato il segno è A pancia in su del 2000 e contrariamente a quello che è un tabù nel teatro infanzia, questo rappresentava 2 bambini, era uno spettacolo sulle emozioni che ha avuto un’ottima fortuna, e ha circuitato senza mai interruzioni fino al 2019/2020, arrivando fino in Canada. Un altro lavoro molto importante per la nostra compagnia è stato Rosaspina, una rilettura de La bella addormentata, così come Piccoli eroi, uno spettacolo sui migranti e sui minori non accompagnati. Nel 2016 ha debuttato Escargot con oltre 400 repliche, un lavoro che sa coniugare profondità e leggerezza che incanta i bambini anche più piccoli e fa piangere gli adulti, facendoli riflettere sul senso della vita e del tempo.
Quanto pensate sia importante la fruizione teatrale e la formazione attraverso il teatro per i più piccoli?
Crediamo sia molto importante per i più piccoli allenare lo sguardo al teatro per cogliere le profondità e le sfumature delle emozioni, e non solo, fin dalla tenera età per diventare adulti più consapevoli.
In scena, lo spettacolo Soqquadro, celebra la gioia della scoperta infantile, incoraggiando grandi e piccini a vedere il mondo con occhi nuovi. Alba e Aldo, i protagonisti della storia, sono due anime semplici, due persone ordinate, la cui vita viene messa a soqquadro da un episodio apparentemente senza importanza: un imprevisto inciampo dentro una pozzanghera in un giorno di pioggia.
L’acqua diventa la chiave di accesso al mondo di sottosopra, il canale magico attraverso cui Alba e Aldo sprofondano in un luogo onirico, fatto di luci, colori ed emozioni un tempo frequentate recuperando la leggerezza della vita e consentendo al pubblico di riscoprire la gioia incontenibile delle meravigliose scoperte dell’infanzia.
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Fabiana Raponi