Effervescente musicalità, virtuosismo strabiliante sempre al servizio dell’espressività, intenso lirismo e bellezza del suono… Sono alcuni elementi che hanno reso Sergej Krylov uno dei più rinomati artisti del panorama internazionale, violinista russo regolarmente ospite delle principali istituzioni musicali e con prestigiose collaborazioni alle spalle, e musicalmente formatosi sotto l’influenza di Rostropovi
Giovedì 28 marzo, al Teatro Argentina (ore 21) torna ospite della stagione della Filarmonica Romana in duo con Itamar Golan, raffinato pianista con cui Krylov ama cimentarsi nel repertorio da camera dedicato al violino e pianoforte.
Il concerto si apre con la Sonata in si bemolle magg. K 378 di Mozart, composta a Salisburgo nei primi mesi del 1779 e pubblicata nel 1781 a Vienna insieme a un gruppo di altre cinque Sonate con il titolo Six Sonates pour le Clavecin ou Pianoforte, avec Vaccompagnement d’un Violon in cui non sfuggì ai contemporanei il genio musicale di Mozart, il carattere brillante e la ricchezza melodica delle Sonate. La serata prosegue con la Fantasia in do maggiore D 934 di Schubert, scritta nel dicembre del 1827, eseguita il 20 gennaio 1828 a Vienna pochi mesi prima della scomparsa del compositore; una pagina definita dai contemporanei “leggera”, dove prevale la componente virtuosistica dello strumento solista, senza però tralasciare l’espressività e quella cantabilità tipica della scrittura schubertiana. Di tutt’altro spessore, la celebre Sonata op. 47 in la maggiore “a Kreutzer” di Beethoven, che il duo affronta nella seconda parte di programma. L’opera fu scritta pensando alle possibilità tecniche ed espressive del violinista George Augustus Bridgetower, che Beethoven accompagnò poi nella prima esecuzione della Sonata nel 1803. Una rivalità amorosa separò però i due artisti, e il compositore ripiegò, per la dedica, su un altro violinista, Rodolphe Kreutzer, il quale per altro giudicò la Sonata “outrageusemente inintelligibile”. In effetti a contraddistinguerla, rispetto alle precedenti Sonate, sono le ambizioni espressive, la forte dialettica strumentale, il brillante virtuosismo richiesto ai due solisti e l’impronta drammatica del primo movimento. Tutti elementi che però rendono l’op. 47 fra le Sonate più belle in assoluto scritte per violino e pianoforte.
Biglietti: 25,18, 13.50 euro; ragazzi fino a 14 anni 7 euro. Biglietteria del Teatro Argentina: tel. 06-684000311/14
Programma sul sito www.filarmonicaromana.org
TEATRO ARGENTINA
giovedì 28 marzo ore 21
Sergej Krylov / Itamar Golan
Sergej Krylov violino
Itamar Golan pianoforte
Wolfgang Amadeus MOZART Sonata per violino e pianoforte in si bemolle maggiore K 378
Franz SCHUBERT Fantasia in do maggiore per violino e pianoforte D 934
Ludwig van BEETHOVEN Sonata per violino e pianoforte n. 9 op. 47 “Kreutzer-Sonata”
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Venerdì 29 marzo terzo appuntamento di ASSOLI in Sala Casella (via Flaminia 118), rassegna della Filarmonica Romana dedicata alla nuova musica affidata alle cure dei giovani solisti dell’ensemble Imago Sonora, interpreti di diverse prime esecuzioni e di lavori provenienti da ambiti culturali differenti, in un inedito dialogo di respiro internazionale, seguendo le tracce di un pensiero musicale che si applica con sempre più intensità alla scrittura ‘idiomatica’ di ogni singolo strumento.
La serata si apre alle ore 19.30 con il violino di Rebecca Raimondi, musicista romana classe 1996, allieva di Accardo, vincitrice di importanti riconoscimenti internazionali e selezionata nel 2018 per la Lucerne Festival Academy. Per il suo concerto, che sarà intervallato da alcune letture di Paolo Scaramella Proietti, presenta un programma che alterna pezzi di compositori italiani con alcuni del nord Europa: a partire dalla prima di Solo et pensoso di Alessandro Viale, i due pezzi delle italiane Alessandra Ravera (Tache Rouge) e Roberta Vacca (Come un’orazione), e le composizioni dei norvegesi Marcus Paus (The Ladies on the Bridge) e Ståle Kleiberg (Aske), cui si aggiunge l’inglese Peter Seabourne (Møte).
Artista poliedrico e versatile, con un repertorio che spazia dal barocco alla musica contemporanea, Alessandro Viale, in quest’occasione in veste di pianista, è il protagonista del secondo concerto della giornata (ore 20.45). Altrettanto vario il suo programma, con compositori di diversa provenienza geografica e generazioni a confronto: due le prime assolute Steel Glare del giovanissimo Emanuele Savagnone, classe 1997, e Glimmers traces di Vito Palumbo. Il programma si completa con Studio per piano di Pier Paolo Cascioli, Etouffée dello sloveno Vito Žuraj e Dance of the Brush-Footed Butterfly di Peter Eötvös fra i principali compositori ungheresi ed europei di oggi.
Biglietto: posto unico 5 euro per singolo concerto, 2 concerti della stessa giornata 8 euro
SALA CASELLA
venerdì 29 marzo
Rebecca Raimondi / Alessandro Viale
ore 19.30
Rebecca Raimondi violino
con letture di Paolo Scaramella Proietti
Alessandra Ravera (1977) Tache Rouge (2002)
Roberta Vacca (1967) Come un’orazione (2003, rev. 2017)
Peter Seabourne (1960) Møte (Meeting) (2010)
Marcus Paus (1979) The Ladies on the Bridge (2010)
Ståle Kleiberg (1958) Aske (2010)
Alessandro Viale (1986) Solo et pensoso* (2019)
ore 20.45
Alessandro Viale pianoforte
Emanuele Savagnone (1997) Steel glare* (2019)
Pier Paolo Cascioli (1973) Studio per piano (2011)
Peter Eötvös (1944) Dance of the Brush-Footed Butterfly (2012)
Vito Palumbo (1972) Glimmers traces* (2019)
Vito Žuraj (1979) Etouffée (2016)
* prima esecuzione assoluta
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Prosegue la rassegna Chopin e… che in Sala Casella (via Flaminia 118) accoglie quattro talentuosi giovani pianisti provenienti dai prestigiosi Corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a far dialogare la musica di Chopin con la musica di altri compositori che come il musicista polacco hanno contributo ad arricchire la letteratura pianistica fra Otto e Novecento. Il concerto, il terzo della rassegna, domenica 31 marzo (ore 17.30) vedrà protagonista Federico Nicoletta in un confronto fra le virtuosistiche 6 Grandes études de Paganini S. 141 di Franz Liszt e gli Studi op. 10 di Chopin, che dedicò proprio a Liszt. Per entrambi si tratta non di semplici studi, quanto piuttosto di trasposizione sul pianoforte dell’effetto “elettrizzante” di quelle funamboliche esecuzioni di Paganini che i due avevano avuto modo di ascoltare rispettivamente a Varsavia (Chopin) e a Parigi (Liszt). Gli Studi op. 10 (1829-32) di Chopin si presentano più classici e rigorosi, e si richiamano al modello di tante composizioni barocche – in particolare a Bach – nell’adozione pressoché uniforme di un unico tipo di “questione tecnica” per ogni singolo brano, affrontando cioè un singolo aspetto tecnico in ogni Studio (es. arpeggi, doppie terze, etc). Le Grandes études de Paganini S. 141 (1851) di Liszt si presentano in maniera più “rapsodica”, cambiando a volte atteggiamento tecnico anche a distanza di poche battute e con una spiccata scrittura virtuosistica.
Biglietti singolo concerto: 10 euro più diritto di prevendita.
SALA CASELLA, via Flaminia 118
La domenica pomeriggio alle ore 17.30
31 MARZO
Federico Nicoletta pianoforte
CHOPIN 12 Studi op.10
LISZT 6 Grandes études de Paganini S. 141
In collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia