Dal 4 al 7 novembre la XXII edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra nelle Basiliche Papali e le chiese di Roma, quest’anno anche la Basilica di Santa Maria ad Martyres, il Pantheon, spaziando fra repertorio sacro dal Cinquecento al Novecento e musica di forte spiritualità. Fra gli appuntamenti l’omaggio a Giacomo Carissimi che apre le celebrazioni del 350° anniversario della morte del compositore. Prosegue inoltre l’impegno della Fondazione a favore di progetti di restauro e promozione verso l’arte sacra
“Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra si lascia ispirare dalle parole di Papa Paolo VI rivolte agli artisti nel discorso che chiudeva il Concilio Vaticano II nel 1965, e programma dal 4 al 7 novembre la sua ventiduesima edizione con un ampio repertorio di musica sacra e liturgica, dal Cinquecento al Novecento, con alcuni dei più importanti capolavori della musica occidentale di tutti i tempi, affidato a solisti, orchestre, cori e direttori di levatura internazionale.
“Non c’è forse pensiero migliore e più profondo di quello di Papa Paolo VI in grado di incorniciare e simboleggiare l’ispirazione che da ventidue stagioni sostiene e orienta il lavoro del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra e della Fondazione che con impegno e passione immutati puntualmente lo promuove e organizza – dice Hans-Albert Courtial fondatore e presidente generale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra –. Tale pensiero non può essere più sentito proprio nel tempo in cui viviamo, in cui vediamo e assistiamo alla distruzione, alle guerre e alle ingiustizie”.
Organizzato dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, alle Basiliche Papali di San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura e alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, scenari suggestivi dei concerti (tutti a ingresso libero e gratuito), il Festival aggiunge quest’anno e per la prima volta, un altro luogo di culto di straordinaria bellezza, il Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres, simbolo della continuità storica e delle radici dell’Occidente e anche dell’importanza della conservazione dei beni culturali, memoria e ponti tra le diverse generazioni.
IL FESTIVAL
L’apertura del Festival, come ormai tradizione, ha la sua casa nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Sabato 4 novembre (ore 12) la Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri avrà un nutrito accompagnamento musicale. Torna al Festival, a cui partecipa dal 2013, il direttore giapponese Tomomi Nishimoto con il suo IlluminArt Chorus formato da voci giapponesi e di altri paesi asiatici, affiancato dall’Orchestra di Roma che raccoglie alcuni dei migliori musicisti provenienti dalle più importanti orchestre italiane. Eseguono la Messa d’incoronazione K. 317 di Mozart e alcuni brani sacri di Giulio Caccini. Al Coro del Vicariato Vaticano – Basilica di San Pietro diretto da Temistocle Capone spetta invece l’esecuzione di brani liturgici di Lorenzo Perosi, esponente di spicco del movimento ceciliano, e di Domenico Bartolucci, cui si affiancano due compositori tedeschi, Wolfgang Joseph Emmerig e Moritz Brosig.
Il primo concerto del Festival, sabato 4 novembre (ore 21), si terrà dunque al Pantheon. La rara esecuzione della Missa Redemptionis a otto voci che Lorenzo Perosi dedicò a Pio XI per la chiusura dell’Anno Santo straordinario del 1933, viene affidata all’Ensemble vocale e strumentale Guillou Consort, giovane formazione veneta nata tre anni fa, diretta da Mons. Valentino Miserachs Grau.
Domenica 5 novembre (ore 21) l’appuntamento è alla Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura con Tomomi Nishimoto alla guida dell’Orchestra di Roma e dell’IlluminArt Chorus per la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 di Beethoven, capolavoro di tutti i tempi, inno alla fratellanza universale, un richiamo di forte religiosità per il musicista di Bonn, che l’Unesco ha voluto inserire nel patrimonio universale dell’umanità. Voci soliste Rossana Cardia (soprano), Chiara Chialli (mezzosoprano), Delfo Paone (tenore), Ferruccio Finetti (basso).
Gradito ritorno al festival anche per il Coro e Orchestra della Cappella Ludovicea, ensemble musicale ufficiale dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e Loreto sotto l’alto patronato dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, e del coro della Venerabile Cappella Musicale Liberiana diretti da Ildebrando Mura. Concerto tutto mozartiano, lunedì 6 novembre (ore 21), nella cornice della Basilica di Santa Maria Maggiore con l’esecuzione del celeberrimo Requiem in re minore K. 626 e il mottetto Ave Verum Corpus K. 618. Cast internazionale con le voci soliste Pia-Marie Nilsson (soprano), Debora Beronesi (mezzosoprano), Rodrigo Ortiz (tenore) e Andrea D’Amelio (basso).
Martedì 7 novembre (ore 21) il finale di Festival alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio segna anche il concerto di apertura delle celebrazioni del 350° anniversario della morte di Giacomo Carissimi (1605-1674). Insieme alla Cappella Musicale di Santa Maria dell’Anima, l’Ensemble Seicentonovecento che nel 2023 celebra i suoi 40 anni di attività, guidato da Flavio Colusso direttore al cembalo, omaggia una delle figure principali della vita musicale romana del Seicento (fondamentale il suo apporto al repertorio sacro del XVII secolo), apprezzato in tutta Europa. Ne L’esercizio dell’Oratorio, questo il titolo della serata, sono in programma gli oratori, di rarissimo ascolto, Sponsa Canticorum – «Dialogo à 4» e Vanitas vanitatum – «Contemptus mundi», con voci soliste specializzate nel repertorio barocco. A inframmezzare i due oratori la meditazione spirituale tratta dal Quaresimale di Paolo Segneri SJ (1624-1694).
L’IMPEGNO NELL’ARTE SACRA
È stato avviato il restauro del dipinto “Madonna con Santi” nella parrocchia di San Nicola a Sorano, in provincia di Grosseto, chiesa completamente ristrutturata nel secolo XVIII. Sono inoltre prossimi all’inizio il restauro di affreschi e dipinti nell’Eremo delle Carceri nel parco del Monte Subasio, vicino ad Assisi; il monastero si trova in una gola dove San Francesco e i suoi confratelli si ritiravano in preghiera. Il complesso attuale risale a un nucleo originario costruito alla fine del XIV secolo e successivamente ampliato per ordine di Bernardino da Siena.
Infine, per il terzo anno, la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra sostiene con una borsa di studio i più meritevoli studenti del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, per lo studio e l’approfondimento di tematiche attinenti l’arte sacra cristiana.
Info: l’ingresso ai concerti è libero e gratuito fino al raggiungimento della massima capienza dei posti. È possibile prenotare un posto in basilica compilando il modulo di registrazione dal sito fondazionepromusicaeartesacra.org
Ai sostenitori e agli amici della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra verranno messi a disposizione dei settori riservati. Per informazioni su come diventare sostenitori e partecipare alle attività istituzionali della Fondazione chiamare il numero 06-6869187 oppure visitare i siti www.fondazionepromusicaeartesacra.org e-mail: festival@promusicaeartesacra.it
Info: Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, Via Paolo VI n. 29 (Piazza S. Pietro), 00193 Roma – Italia, Tel. 06-6869187, festival@musicaeartesacra.it , www.fondazionepromusicaeartesacra.org