In scena un conflitto ancestrale, l’uomo alle prese con l’esasperante conformità del pensiero. Una ricerca impossibile che porta diritto all’inferno. È uno degli assi portanti di Don Giovanni di Molière, lo spettacolo che la Compagnia Gank porterà nei principali palcoscenici italiani fino al 21 marzo.
Un’opera unica nella produzione del commediografo francese, fortemente influenzata dal talento Shakespeariano. Tratto inconsueto la presenza di una trama poco lineare, su cui si innestano personaggi molto diversi e distanti tra loro, soprattutto sotto il profilo caratteriale e sociale. Il risultato è un materiale teatrale ricco di creatività, quasi anarchico all’apparenza, dove si muovono protagonisti dal fascino indiscusso. È indubbiamente una prova molto difficile per la Compagnia Gank, che ha avuto però modo di cimentarsi con Anfitrione di Molière, che con Don Giovanni condivide diversi aspetti tra cui il rapporto con gli dei. E se da una parte abbiamo Anfitrione come vittima dell’arroganza di Giove e Mercurio, dall’altra troviamo un Don Giovanni in assoluta contrapposizione con la divinità e con la morale adottata dagli uomini.
Ma questo è solo l’avvio di contrasti e opposizioni semantiche che conducono il pensiero comune e conformista di Sganarello a confrontarsi con quello degli altri personaggi in scena. La libertà di pensiero è avvertita come ricerca impellente ma quasi asintotica, tanto che schiaccerà, fino a
portarlo all’inferno, il protagonista attraverso un percorso meraviglioso e improvviso. Il Don Giovanni che la compagnia Gank offriranno agli spettatori si adatterà alla curiosa struttura del plot narrativo, in cui elementi propri della commedia si fondono, senza soluzioni di continuità, con la tragedia.
Tra le opere più recenti e che hanno riscontrato maggiore consenso dalle platee italiane ricordiamo “Poker”, spettacolo portato in sala dalla Compagnia Gank nell’autunno dello scorso anno. Un soggetto molto diverso ma altrettanto affascinante. Cinque uomini che lavorano in un ristorante della periferia londinese ogni domenica sera, dopo aver chiuso il locale, si trovano nello scantinato per misurarsi tutta la notte intorno al tavolo verde.
Il mondo del poker visto sotto il profilo delle passioni e delle speranze che si addensano nei cuori e nelle teste dei giocatori. Le storie di Stephen, Carl, Frankie, “Pollo” e Sweeney s’intrecciano sullo sfondo di una citta ostile, quasi esplicitamente avversa alla buona sorte dei cinque. Sweeney, il cuoco, è separato dalla moglie e vive con rammarico la distanza dalla figlia. Frankie, invece, uno dei due camerieri, mentre l’altro è “Pollo”, e già immagina di partire per Las Vegas prefigurandosi una carriera da poker player professionista.
In fondo il poker si presta bene a incarnare una realtà così complessa e basata sul talento come il teatro. Palcoscenico e tavolo verde hanno in comune la costante ricerca di un perfezionamento e il ruolo soverchiante dell’abilità, l’uno legato alle sue peculiarità, l’altro alle sue regole da conoscere nel profondo per vincere. Il caso non potrà mai regalare grandi successi né a una compagnia teatrale né a un giocatore.
Questa sfida adesso vede al centro della scena il Don Giovanni di Molière. Le aspettative indurrebbero previsioni più che positive, ma resta da vedere se la Compagnia Gank avrà tutte le carte giuste per giocarsi al meglio anche questa nuova prova.
Don Giovanni di Moliere – Le prossime date:
6/3 Avezzano (AQ) –
7/3 Montemarciano (AN)
8/3 Nembro (BG)
12 – 16/3 Milano – T. Sala Fontana
19/3 Valdagno (VI)
20/3 Camponogara (VE)
21/3 Limbiate (MI)