Al Teatro Porta Portese di Roma nei giorni 28 e 29 giugno 2016 il Centro di Igiene Teatrale (C.I.T.), laboratorio di teatro formato a Roma da Annamaria Ghirardelli nel 2009, ha messo in scena “Six phoeminae”, commedia musicale con delitto liberamente tratta dall’opera di Robert Thomas “Huit femmes” che nel 2002 ha ispirato il film di Francois Ozon “8 donne e un mistero” interpretato da Catherine Deneuve, Danielle Darrieux e Isabelle Huppert. Ambientata in una lussuosa villa della campagna parigina investita da una tormenta di neve, l’opera è uno spaccato dei vizi e dei segreti oscuri che caratterizzano la ‘buona’ borghesia, un divertente affresco di ipocrisia fra narcisismo, rancori e accuse reciproche che non risparmia neanche la servitù e diventa un appassionante gioco al massacro dal finale inatteso. Surreale dramma comico con divagazioni musicali, una parodia dei cattivi sentimenti e delle peggiori abitudini.
Il testo è un libero adattamento firmato da Annamaria Ghirardelli, regista della pièce e valente conductor del cast composto da Fiamma Taurelli, nel ruolo di Chanel, cuoca e governante di famiglia, di tendenze equivoche, un tempo infatuata di Marcel, il proprietario della dimora ‘dichiarato’ assassinato; e poi Monia Piccioni nei panni di Mamy, suocera del protagonista, vedova enigmatica e finta paralitica, con uno scheletro nell’armadio; Stefania Polentini è Gaby, fedifraga moglie di Marcel utilizzato come bancomat e benefattore ospitale; Margherita Pisegna è Louise, cameriera seduttrice di Marcel ma non si accontenta; Nicoletta Boriello è Augustine, occhialuta zitella sorella di Gaby, finta cardiopatica e gatta morta per convenienza, vera assatanata; infine Alessandro De Pascali a cui è affidato l’impervio doppio ruolo di genere, lo sventurato Marcel e la sorella Pierrette, dal passato torbido e dal misero presente.
È stato questo il saggio di fine corso del C.I. T., il settimo sigillo che caratterizza un percorso interiore e artistico di tutto rispetto e duro lavoro e conferma i progressi di un gruppo giovane e coeso in grado di cimentarsi con testi importanti che richiedono doti di immedesimazione e di adattamento a qualsiasi situazione scenica. Ricordo la loro promettente rappresentazione di poco più di un anno fa, dal titolo ‘Opera’, uno spettacolo frammentazione de “L’Opera del Mendicante” di John Gay e de “L’Opera da Tre Soldi” di Berthold Brecht, in scena nel medesimo teatro di Roma. La lunga mano di una insegnante prodigiosa, esigente e sorprendentemente capace, la dice lunga sull’impresa.
Annamaria Ghiradelli è l’anima di questo team. Lo sta traghettando con scrupolosa prudenza verso il naturale approdo, connotandolo di impegno corale e passione inesauribile, preziosi strumenti indispensabili per trasformare una classe di allievi in una compagnia di artisti professionisti. Tutti convincenti gli interpreti, per recitazione ed espressività gestuale, all’altezza di una rappresentazione drammatica e divertente insieme e che richiedeva doti di versatilità, introspezione e autoironia in un combinato di suspence e sottili giochi psicologici ad incastro. Belle e orecchiabili le musiche scelte per descrivere la trama e accompagnare i momenti tragici ed esilaranti e le pulsioni delle protagoniste di questo vero e proprio mosaico di menzogne e tradimenti.
Il lavoro è intriso di mirabile humour ed è stato orchestrato con eleganza e maestria, leggerezza ed equilibrio, senza mai scadere in tentazioni estreme. Apprezzabile la performance canora delle protagoniste, e “Non me ne importa niente” cantata da Monia Piccioni e “La neve fiocca” da Stefania Polentini forse i brani meglio interpretati.
Le musiche al pianoforte sono state eseguite dal Maestro Mauro Bassano. Vocal coach: la Maestra Tamara Strelov-Tabulov. Scenografia e costumi di Annamaria Ghirardelli. Light designer: Francesca Foglietta.