La collaborazione tra il Teatro Comunale di Bologna e la Bernstein School of Musical Theater anche quest’anno ha portato in scena un kolossal del musical, il Titanic musicato e scritto da Maury Yeston, libretto di Peter Stone.
Lo spettacolo chiude l’annuale manifestazione Summer Musical Festival, organizzata dalla BSMT e giunta alla IV edizione, e per l’occasione i performer della scuola sono stati accompagnati dal vivo dall’orchestra del Teatro Comunale di Bologna. La regia è stata affidata a Gianni Marras, la direzione d’orchestra a Stefano Squarzina e la produzione ha scelto di mantenere i brani cantati in lingua originale e di tradurre i dialoghi in lingua italiana ad opera di Franco Travaglio.
Sul palco un modellino della “città galleggiante più grande del mondo” racconta il sogno di un ambizioso progettista e dei 2200 passeggeri che fecero di tutto per accaparrarsi un posto per il viaggio inaugurale del Titanic, che salpò il 10 aprile 1912 dall’Inghilterra per affondare tragicamente cinque giorni dopo a causa di un violento scontro con un iceberg, causando così la morte di oltre 1500 passeggeri.
Il musical racconta con liriche e musiche emotivamente coinvolgenti gli aspetti positivi delle aspettative di migliaia di persone, descrivendo fattivamente il “passaggio di secolo” della cultura inglese, con la severa struttura in classi sociali e l’avvento del progresso attraverso la tecnologia.
Sul palco si avvicendano i membri delle tre classi in cui sono divisi gli alloggi del Titanic, sottolineando differenze (molte) e affinità (poche) di un’umanità sull’orlo del cambiamento esistenziale. La collisione con l’iceberg costringe tutti i passeggeri a far i conti con problemi superiori a questi, annullando le differenze tra gli uomini di fronte alla tragicità del colo a picco del transatlantico.
Un plauso agli oltre 80 artisti in scena su cui spiccano i protagonisti della vicenda, interpretati da alcuni tra i più quotati performers italiani del momento: Filippo Strocchi, Renato Crudo, Brian Boccuni e Alessandro Arcodia.