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“Sogno di una notte d’estate” di Carlo Cecchi

Sogno di una notte d’estate di Carlo Cecchi

Allestimento minimalista e ridotto per lo spettacolo di Carlo Cecchi Sogno di una notte d’estate,  tratto da  Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (A Midsummer Night’s Dream del 1595), spettacolo che riesce a snocciolare a chiare linee l’intricata trama della pièce shakespeariana e a mettere in luce la versatilità di giovanissimi attori, capitanati e diretti dal grande artista. Nato come saggio di diploma degli allievi di Carlo Cecchi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nel giugno 2009, lo spettacolo conserva tale caratteristica e, se non può essere considerato una delle sette meraviglie del teatro come fu l’allestimento di Tato Russo, è una lezione di interpretazione dinamica e di recitazione rispettosa del linguaggio shakespeariano. In Shakespeare, infatti, è la parola che va ascoltata, nulla si può perdere degli incastri del dialogo, della tornitura della frase e della ridondanza baroccheggiante della descrizione di un’immagine.
L’ascolto non può essere superficiale perché l’uso della parola è estremamente sottile e poetico. Il congegno teatrale col fuoco d’artificio di equivoci, incanti, litigi e riconciliazioni di innamorati è stato rispettato, la padronanza scenica, la versatilità gestuale, la chiarezza della dizione, la fluidità della recitazione degli attori, che all’occorrenza diventano anche strumentisti o cantanti, la presenza in palcoscenico di
Carlo Cecchi nel ruolo di Egeo padre di Ermia e come capocomico nel gruppo degli operai attori hanno contribuito alla gradevolezza dello spettacolo. Certo, la caratterizzazione dei tre mondi descritti da Shakespeare qui non era completa, c’erano gli umani, tre fatine, la coppia reale e le altre tre coppie di innamorati, ma mancavano gli elfi esseri mitologici, l’atmosfera magica, la visione onirica e il mistero del bosco in una notte incantata, gli ambienti sontuosi e lo scintillio degli ori della reggia di Teseo, l’adeguamento delle luci alle diverse situazioni (troppo alte per la notte d’inchiostro con nebbia, ad esempio), tuttavia lo spettacolo ha avuto ritmo, stringatezza, ironia, concretezza.

In scena
con
Cecchi,
Federico Brugnone,
Valentina Ruggeri,
Gabriele Portoghese,
Davide Giordano,
Sofia Pulvirenti,
Barbara Ronchi,
Cecilia Zingaro,
Giorgio Musumeci,
Silvia D’Amico,
Vincenzo Ferrera,
Dario Iubatti,
Alessandro Marmorini,
Fabrizio Falco,
Valentina Rosati,
Luca Marinelli.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile delle Marche con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. La traduzione è della poetessa Patrizia Cavalli, i costumi di Sandra Cardini che usa anche la plastica e la consulenza musicale di Nicola Piovani.

 

 

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