L’attesa è finita. Dopo 3 anni di repliche a Broadway, il musical di Frankenstein Junior è arrivato finalmente anche a Roma grazie alla Compagnia della Rancia, da sempre sinonimo di musical italiani di qualità. Tanti sono gli spettacoli che vengono tratti da film o cartoni animati di successo, ma questo ha qualcosa in più. Testi e musiche sono state scritti, infatti, dallo stesso regista, il geniale Mel Brooks, che nel 1975 diresse il film che diventò subito un cult. Il ritmo del musical, adattato per il pubblico italiano da Saverio Marconi e Michele Renzullo, è veloce e brioso. Le battute che tutti conoscono si alternano a canzoni immediatamente orecchiabili, tradotte in italiano da Franco Travaglio. Le coreografie originali di Susan Stroman, curate in Italia da Gillian Bruce, sono in perfetto stile americano e mescolano un gran numero di generi. La scenografia con effetti tridimensionali di Gabriele Moreschi riproduce in maniera straordinaria ogni ambiente del film. Luci, costumi, trucchi e parrucche ricreano le atmosfere del film, che oggi in Italia detiene il record di copie vendute in dvd (oltre 500.000). Frankenstein Junior è intramontabile e non c’è da stupirsi se durante lo spettacolo grandi e piccini ridano in anticipo e conoscano a memoria le battute, come “Si-può-fare!” gridata da Frederick Frankenstein quando si convince che gli esperimenti di rianimazione di tessuti umani morti, iniziati da suo nonno Victor von Frankenstein, possano davvero funzionare. Gli attori, scelti tra più di 700 candidati, hanno ottime qualità recitative e vocali e hanno modellato voci e posture sulle icone originali. Molti di loro li abbiamo già visti in molti musical italiani. A Giampiero Ingrassia e Mauro Simone spetta l’arduo compito di interpretare Frederick Frankenstein e il suo aiutante gobbo Igor, i personaggi che furono di Gene Wilder e Marty Feldman. Giulia Ottonello, Valentina Gullace e Altea Russo vestono rispettivamente i panni della frigida fidanzata Elizabeth, della fedele e procace assistente Inga e della inquietante governante Frau Blucher il cui nome agita i cavalli. Ci sono proprio tutti, anche l’ispettore Kemp (Felice Casciano) con i suoi arti meccanici, l’eremita cieco (Davide Nebbia) e soprattutto lui, il mostro (Fabrizio Corucci) che ad un certo punto non può non ballare Puttin’on the Ritz di Irving Berlin. Lo spirito del film è completamente preservato, ma non per questo il musical risulta una semplice trasposizione teatrale della pellicola cinematografica: i testi potenziano i doppi sensi, ogni personaggio acquista una forte caratterizzazione musicale, le canzoni non sono riempitivi, ma struttura portante della narrazione. Ogni momento dello spettacolo è pensato per il teatro, dal prologo ai saluti finali, cantati anche quelli. Due ore di puro divertimento con una compagnia affiatata che trasmette al pubblico tutto il proprio entusiasmo. Da non perdere.