Lo spettacolo “Impossibili”, visto al CAP il 7/5 alle ore 18,00, è decisamente difficile. Sia per gli attori, a cui viene richiesto un grosso lavoro di movimento coordinato e a livello vocale, sia per gli spettatori. L’uso della voce è ampi: si va dal canto alla recitazione corale, passando per caratterizzazioni anche dialettali. Per gli spettatori coinvolti in questo gioco, apparentemente scherzoso, rimane qualcosa di inquietante. È la consapevolezza di essere diventati quella cosa lì. Forse il berlusconismo o forse la costatazione di non essere capaci di voltare pagina, e bene o male siamo ancora immersi in questa ambigua incapacità di dare alle cose il loro vero nome. La regia ha scelto di non usare scenografie, ma solo mascherine che davano il senso dell’esteriorità sempre sorridente, e luci sobrie. La sala conteneva circa 50 persone e gli attori, recitando a ridosso degli spettatori, creavano con il rapporto fisico una maggiore capacità comunicativa. La consapevolezza del pubblico di assistere ad un grosso lavoro antecedente di preparazione ed una perfetta esecuzione della partitura era testimoniato dal lungo applauso finale. Il locale che ha ospitato lo spettacolo è la stanza di un appartamento in cui si approda dopo aver zigzagato per i luoghi del CAP, dove si può anche mangiare.
Con i FOOLS: Stefano Sartore, Martina Spalivieri, Jessica Ugatti, Luigi Orfeo
Costumi: Donna Carmela
Tecnica e luci: Francesco Zinnamosca
Regia: Rosa Masciopinto