Terzo episodio del progetto teatrale 6BIANCA. Spettacolo a puntate che prevede, come dice il titolo, sei momenti diversi nello sviluppo di un’unica storia. Progetto ambizioso e stimolante, che unisce uno scrittore come Stephen Amidon (autore americano di culto, suo il romanzo Il capitale umano dal quale Paolo Virzì ha tratto il film omonimo), la regista Serena Sinigaglia, tra le più interessanti della scena italiana, e la mitica Scuola Holden, che ha il compito di sviluppare ogni episodio da un punto di vista seriale, elaborare cioè per ogni singolo personaggio un percorso narrativo che risponda a determinate caratteristiche.
Essendomi perso i primi due episodi temevo di avere qualche difficoltà di comprensione, ma non è andata così. Sono rimasto incollato alla poltrona nelle due ore abbondanti di spettacolo, senza intervallo, con una tensione anomala per un evento teatrale, un misto di suspense, divertimento e coinvolgimento adolescenziale. Inframmezzato da applausi sinceri distribuiti abbondantemente dal pubblico numeroso a particolari momenti di bravura attoriale.
L’inizio dello spettacolo avviene a luci ancora accese, con il pubblico che finisce di accomodarsi sulle poltrone, saluta vecchie conoscenze e si informa con il vicino sul tempo che ci sarà il prossimo week-end: Bianca entra in scena e si siede ad osservare ciò che succede in platea già con l’espressione del personaggio. Poco dopo con un pennello e della vernice bianca traccia il titolo dello spettacolo a caratteri cubitali sui fondali che rappresentano un muro e, subito, con una corda al collo si impicca, e anche questo gesto è reso con la giusta drammaticità. Ecco il riassunto delle puntate precedenti, tutto ciò che occorre sapere per chi, come me, vede la serie per la prima volta. All’entrata del Teatro ognuno ha avuto ampia documentazione cartacea ricca di schede sui personaggi già incontrati (ogni puntata, tra l’altro, porta il nome di uno o due figure principali di cui vengono esplicitati i pensieri). Così l’incipit del testo di Amidon: “Una fabbrica abbandonata, un corpo sospeso nell’oscurità vuota, intorno voci, coscienze, relazioni e personaggi, che fanno i conti con le proprie anime nere. Una fine che è l’inizio di tutto”. Il corpo che penzola è quello di Bianca, una ragazza di 24 anni, e capire perché l’ha fatto è il compito delle sei puntate.
Interessante l’uso dello spazio, che pur rimanendo sempre all’interno della vecchia fabbrica dismessa, diventa di volta in volta: appartamento di Massimo padre di Luna, enorme e decrepito rifugio di montagna dove Anna Magdalena Ferraris, la 72enne nonna di Bianca incontra la nipote morta ed il figlio Amedeo, la casa Darko, strano e ambiguo personaggio ed altri ancora a seconda di ciò che gli attori comunicano al pubblico, magia del Teatro.
Altri aspetti da segnalare: tutti gli indumenti e anche i visi dei personaggi sono pieni di polvere, sembra di respirarla anche in platea e sembra che tutto sia maceria. Quasi sempre i personaggi svolgono una precisa attività mentre recitano ed è quello di togliere le erbacce, sradicare cespugli e piante, forse per far luce e svecchiare il luogo o per cercare qualcosa di preciso? Da segnalare la grande bravura di ogni attore e soprattutto l’ironia sempre presente, anche nei momenti di maggiore tensione. Mi sono divertito molto e non vedo l’ora di vedere il prossimo episodio. Tra l’altro le puntate di 6BIANCA saranno integralmente visibili in streaming sul sito www.miltonclass.it a partire da ogni martedì successivo alla settimana di rappresentazione in teatro.
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6BIANCA
una storia ideata da Stephen Amidon
scritta da Stephen Amidon, Riccardo Angelini, Sara Benedetti, Filippo Losito, Francesca Manfredi
regia Serena Sinigaglia
III EPISODIO (MASSIMO E ANNA MAGDALENA): 12 – 15 marzo
Scritto da Stephen Amidon e Francesca Manfredi
consulenza drammaturgica Marco Ponti
scene Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
luci Roberta Faiolo
musiche The Sweet Life Society
il tema musicale di Bianca è scritto e interpretato da Cecilia
registi assistenti Leonardo Lidi e Omar Nedjari
Ariella Reggio (nel ruolo della nonna di Bianca, Anna Magdalena Ferraris)
Carolina Cametti (Luna Moroni)
Pierluigi Corallo (Amedeo Ferraris, padre di Bianca)
Mariangela Granelli (Giulia Ferraris)
Alessandro Marini (Paolo Crea, Assistente di Amedeo)
Daniele Marmi (Darko)
Francesco Migliaccio (Massimo Moroni)
Camilla Semino Favro (Bianca)
Fondazione del Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Scuola Holden