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Bodygame – Prologo alla nuova produzione

fotoResearch e Coreografia: Federicapaola Capecchi

Con: Simone Belli, Federicapaola Capecchi

Produzione Compagnia OpificioTrame dance&physical theatre

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Oggi vorremmo solo che vi sedeste e provaste a sentire ciò che accade come qualcosa di personale. Senza riempirvi di troppe parole.

Questo è solo l’inizio di un lungo cammino verso la nuova produzione: saremo in 5 e stasera ne vedete 2; sviluppiamo temi per me fondamentali – già iniziati in due spettacoli, AB [Against Bodies] e CORPO 2.0, e nel progetto Spazio Corpo e Potere

[quale corpo oggi? Il suo significato sociale? Oggi, cosa è il corpo? Cosa sta diventando? Che posto ha? oggi il corpo è uno spazio di confine, di conflitto, o di ri-generazione? Esiste lo spazio dell’uomo? Le relazioni tra gli individui? I rapporti umani?]

Questa sera iniziamo a dare spazio al corpo, noi che lo sveliamo, voi che lo accogliete.

Proviamo. Provate.

Noi partiamo a mani vuote, siamo esposti, non ci difendiamo né ci mascheriamo. Il nostro corpo, il vostro corpo, il suo significato, il suo “esistere oggi”; all’interno e all’esterno di sé disposti a comunicare, a interagire con il momento in cui siamo e con le persone presenti abbandonando ogni forma autoreferenziale, in modo da potersi scambiare anche cure e attenzioni. Siamo disposti a svuotare tutta la vita per qualche secondo per riorganizzarla anche grazie a voi. Corpi veri, forse imperfetti, onesti, pieni di desiderio.

Esploriamo i tempi reali di una fisicità che disegna una mappa aperta e libera. Il corpo popolato di ricordi personali e culturali, fantasie, accadimenti. Tracce che permangono nel corpo di ognuno, nella memoria, nella vita di ognuno. Perché ci sono mille contatti, anche minimi, casuali. Influenze particolari che ti entrano nel corpo e non sai dove vanno a finire.

Il presente non ha forma, c’è solo corpo e movimento, nulla è statico, né sicuro, né sotto controllo. Dobbiamo fare i conti con il passato mentre progettiamo il futuro. E il presente è semplicemente lì, un attimo da cogliere in profondità. Essere in contatto davvero con il corpo, spesso, è ciò che provoca la paura. Ed è ciò che genera la bellezza. Esattamente come nella vita.

Federicapaola Capecchi

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CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE: +39 02 26 82 97 49 – ms@spaziotadini.it

INGRESSO €10 – € 8 – € 5

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Federicapaola Capecchi – Coreografa e danzatrice

Federicapaola Capecchi, coreografa di OpificioTrame dance&physical theatre, ha debuttato nel 2008 come giovane coreografa italiana, con la creazione originale Raft of Medusa – Room of a Cloud, al Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia (Progetto Choreographic Collision part 1&
2, Direzione Artistica Ismael Ivo, ideazione Viviana Palucci e Manola Bettio, Produzione FNASD e Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venenzia); Febbraio 2014 vede l’assegnazione del Leone d’Argento per la creatività di Biennale Educational al progetto “Leggo capisco e sono” per l’uso della danza nella formazione nelle scuole di cui Federicapaola è coordinatrice e docente in aula; ha ideato insieme a Francesco Tadini il Festival Coreografia d’Arte ormai giunto alla sua V° edizione; il suo lavoro è citato in alcune pubblicazioni sulla danza come per esempio Creatori di senso. Identità, pratiche e confronti nella danza contemporanea italiana a cura di Massimo Schiavoni.

Quando ha scelto la danza e la coreografia come la sua vita ha avuto la fortuna di partecipare subito ad una produzione internazionale della Change Performing Arts, lo spettacolo “Luna di Terra” di Kayo e Yukio Mikami (Teatro Franco Parenti, Milano), di incontrare e lavorare con Marco Baliani nel progetto “Le Antigoni della Terra” (Bologna), di incontrare e studiare con Kazuo Ohno e il figlio Yoshito Ohno (Teatro Comunale di Ferrara), solo per citarne alcuni. Lo spettacolo “Resistenze” le è valso la selezione Internazionale di Choreographic Collision, part 1 e part 2, Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, Direzione Artistica Ismael Ivo, Associazione Danza Venezia – e, nel 2008, ha ricevuto il Premio Nazionale La Torretta “destinato a tutti coloro che con il loro lavoro contribuiscono all’esaltazione dell’arte, della cultura, della solidarietà e ad elevarne i contenuti”.
Su tutto, danza, parole, gesti cerca un linguaggio vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici. In un’intervista si è definita un meticcio o un ibrido, attraversata fino in fondo e segnata da tutte le esperienze formative, gli stili e i percorsi incontrati e cercati, e perché ad ognuno di loro non è stata fedele. Li ha quasi sempre traditi. Ma nel senso che ha tradotto quanto aveva appreso in un suo percorso e in una sua personale ricerca.

Ha iniziato dalla danza classica presso la Scuola Aurelio Millos e poi alla C.S.C di Milano, oggi SPID, con Elisabeth Kahan e David Sutherland. È con un Residenziale di Adriana Borriello presso il Teatro Elfo di Milano il suo primo incontro con la danza contemporanea.
Prosegue in questa direzione studiando con Susanna Beltrami, Brigitte Hyon, Dominique Dupuy, Franco Reffo, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Il ’96 è un anno importante, nel quale incontra sia la danza butoh, che il teatrodanza. È l’incontro con il teatrodanza che segna il suo percorso formativo e di ricerca. In questo senso importanti per il suo percorso artistico sono i seminari e i corsi di aggiornamento di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Felix Ruckert, Raffaella Giordano e Giorgio Rossi. Nel tempo si dedica assiduamente allo studio e alla pratica della contact improvisation reinterpretandola ed elaborandola in un proprio codice coreografico. Durante la sua permanenza alla Biennale di Venezia per il suo debutto, approfondisce il lavoro di coreografa e di danzatrice contemporanea con Ismael Ivo, Jacopo Godani, Ted Stoffer, Reinhild Hoffann e Mi Na Yoo.
Collabora con Spazio Tadini dal 2008 e nel 2010 ne diviene socia e responsabile danza, musica e teatro, spostando negli spazi dell’Associazione anche il suo lavoro coreografico e teatrale. Come socia di Spazio Tadini porta avanti, sin dall’inizio, un lavoro di ricerca, qualità, accessibilità e valorizzazione della danza, della musica, dello spettacolo dal vivo, del teatro … tutto! E’ anche giornalista pubblicista. In questa veste ha collaborato come freelance per il quotidiano nazionale La Stampa – esperimento MI.RO Vivere Milano-; oggi collabora con il Magazine Milano Arte Expo MAE International Art Events.
Per il suo curriculum dettagliato: https://opificiotramemilanodanza.wordpress.com/federicapaola-capecchi/

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