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Progetto Haiti: in viaggio con la solidarietà

fotoEnrico Zanisi pianoforte

Pino Ninfa fotografie

Luigi Onori conduzione

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Martedì 23 giugno alle ore 21, alla Casa del Jazz, “Progetto Haiti: in viaggio con la solidarietà”, una storia da raccontare, un evento speciale ed unico che accomuna felicemente la musica con la fotografia. Il pianista Enrico Zanisi e il fotografo Pino Ninfa daranno vita ad un progetto multimediale all’insegna della solidarietà per le attività sostenute ad Haiti da Progetto sud (ONG) e Prosolidar (Onlus). La situazione di Haiti dopo il terribile terremoto del 2010 sarà presentata agli spettatori dalle fotografie di Ninfa secondo una chiave di lettura volta non tanto a evidenziare il disagio di situazioni difficili, ma a cogliere aspetti di dignità e speranza per un futuro migliore. Luoghi, visi, incontri, in uno scenario che ha come sfondo il palcoscenico della vita. Gli attori sfilano in un ordine non prestabilito, il fotografo li incontra, alla ricerca di storie da raccontare a se stesso agli altri, il musicista ne raccoglie le emozioni che restituisce sotto forma di storie musicali. Condurrà il critico musicale Luigi Onori.

Haiti, un’isola combattente, la prima nel Centro e Sud America a liberarsi dalla schiavitù, in questo caso francese, per affermare la propria libertà. Siamo nel 1804. Il prezzo di quella libertà fu un indebitamento nei confronti della Francia prima e di altri stati poi, dal quale non si è mai ripresa, diventando col tempo un luogo dove lo sfruttamento delle materie prime a vantaggio di pochi da una parte e l’estrema povertà dall’altra ne hanno determinato la qualifica di uno degli stati più poveri al mondo.Il terribile terremoto del 2010, che ha devastato buona parte dell’isola, ha colpito la popolazione e le sue abitazioni creando uno stato di emergenza permanente. Solo grazie agli aiuti internazionali si è riusciti a intervenire per lavorare alla ricostruzione di varie parti di Port Au Prince, in molti casi completamente rase al suolo.Le fotografie del libro raccontano lo stato attuale di Port Au Prince fra Aprile e Maggio 2014. Il centro scolastico Enam gestito dai Salesiani, che era stato quasi completamente raso al suolo dal terremoto causando la morte di oltre 200 studenti, oggi è ritornato a funzionare ospitando scuole primarie, secondarie e scuole professionali per meccanici, falegnami, muratori, ebanisti,carrozzieri e molti altri, mestieri utili alla società civile in ricostruzione. Gli edifici grazie al contributo di Ong italiane sono stati ricostruiti a testimoniare che la vita continua e la scuola pure. I salesiani in quella parte dell’isola compiono dei miracoli ogni giorno.Vicino al Centro Enam si trova l’agglomerato di baracche di Citè Soleil, uno dei posti più pericolosi non solo di Haiti, dove  entrare e fotografare è stato possibile  aggregandosi ad un medico che  curava bambini del luogo. Il livello di indigenza di questa area è assoluto, eppure la vita continua, in modo ostinato come un malato che con la sua forza di volontà riesce a sconfiggere la malattia. Girando per  Port Au Prince, a parte qualche quartiere per stranieri e benestanti locali, ci si imbatte in una miseria che non si riesce a compatire, ma che al contrario sembra esprimere una sua precisa identità nell’affermare che, malgrado tutto, si va avanti. Nasce così il mio incontro con i danzatori del teatro nazionale di Haiti dopo aver cercato altre espressioni di sopravvivenza nelle strade. E quale cosa più bella di averla trovata in una espressione artistica come la danza! Il teatro è stato raso al suolo dal terremoto e i ballerini, senza sede dal 2010, da quasi un anno sono ritornati ad avere un nuovo palcoscenico. Sono ritornati ad avere piccoli e medi ingaggi. Sono ritornati a poter credere di vivere con il proprio lavoro.Altro incontro è stato quello con i sarti, una delle poche categorie dove i lavoranti hanno una paga sindacale. E poi il wudu, un incontro difficile. Chi lo pratica, infatti, non ha molto interesse a condividerlo con i non addetti. Malgrado ciò, il sacerdote capo  della congregazione Sosyete Pat Kwe Sa ci ha concesso una breve visita per introdurci alla scoperta di questo mondo. Nascono così queste fotografie, lontane dall’idea di spettacolarizzare il disagio, bensì rivolte a cercare una linea dove speranza e ricostruzione si incontrino. A tratti era come se le persone che stavo fotografando stessero recitando per me, su una  sorta di palcoscenico che, a guardarci bene, è quello della vita di tutti i giorni”.(Pino Ninfa)

Pino Ninfa sviluppa progetti sul territorio nazionale e internazionale legati allo spettacolo e al reportage. L’interesse per la musica e per il sociale, hanno fondato il senso complessivo del suo lavoro fotografico.

In qualità di fotografo ufficiale ha seguito e continua a seguire  vari festival jazz fra cui: Vicenza Jazz Festival, Roccella Jonica, Valtellina Jazz, Prato Jazz Festival, Padova Jazz Festival, Time in Jazz e Nuoro Jazz. È stato il fotografo ufficiale dell’Heineken Jammin Festival dal 1998 al 2011 e per Heineken Italia ha seguito diverse edizioni di Umbria Jazz.

 È stato il fotografo ufficiale della filiale italiana del Blue Note dalla sua apertura fino al 2004.

Con Porsche Italia, Fiat Iveco e la Level Fabergè e altri ancora ha realizzato campagne pubblicitarie e solidali.Da anni sviluppa con diverse ONG fra cui Emergency, Amani, CBM Italia e Cesvi, progetti sulla solidarietà. Nel 2014 oltre al progetto di Haiti ha continuato a seguire per Cesvi un progetto sul cambio climatico nella foresta Amazzonica in Perù nella regione di Madre de Dios.

È presidente dell’associazione P.I.M. (poesia-immagine-musica) che si occupa della diffusione e organizzazione di mostre e seminari di fotografi musicali. L’associazione Culturale P.I.M. nasce con lo scopo di diffondere la cultura fotografica ed è soprattutto un modo di vivere la fotografia in gruppo. Con i musicisti Paolo Fresu, Franco D’Andrea, Stefano Bollani, Enrico Pierannunzi, Danilo Rea, Enrico Intra, Pietro Tomolo, Rita Marcotulli e Gavino Murgia, Luciano Biondini e altri ancora da anni porta avanti progetti multimediali con l’incontro tra musica e fotografia. Da molti anni tiene workshop in Italia e all’estero su temi legati a vari aspetti della fotografia e dell’essere fotografo.Da ultimo a New York nel 2012 e a Città del Capo con i ragazzi della Township di Philippi, e dal 2013 a Lima con gli studenti dell’Università San Marcos con un lavoro di reportage sull’area del Cono Sur  dove lo sfruttamento sessuale minorile è in continuo aumento. Ha esposto in diversi musei In Italia e all’estero. A Settembre 2013 Palazzo Ducale di Genova ha ospitato una sua retrospettiva dedicata al jazz.

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Pubblicazioni:

– NERO TANGO: un viaggio fotografico nel mondo del tango argentino – editore Marcos&Marcos

– EMERGENCY: UNA SPERANZA IN CAMBOGIA: un reportage sulle mine antiuomo e Skira editore

– COME UN RACCONTO CHIAMATO JAZZ: un viaggio da New Orleans a New York sulle strade della musica

– IMPRESSIONI MEDITERRANEE edizione Ismez

– ATTRAVERSO L’ETIOPIA  Casadei Editore

– IN JAZZ  Casadei Editore 

– SULLE TRACCE DELL’AVVENTURA-OMAGGIO A HUGO PRATT Casadei Editore

– ROUND ABOUT TOWNSHIP – UN VIAGGIO DA JOHANNESBURG A CITTA’ DEL CAPO Casadei Editore

– JAZZ GIGS Casadei Editore

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Casa del Jazz

Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma

Info: 06/704731

Ingresso libero fino a esaurimento posti

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