Raramente in Italia capita di andare a teatro e assistere ad uno spettacolo del genere.
Pippo Delbono è un’artista abituato a rompere con la tradizione, ad uscire fuori dagli schemi e dalle regole teatrali convenzionali per portare lo spettatore ad un incontro reale e profondo con la riflessione che scaturisce dai suoi input scenici.
Tutto questo si trova in Vangelo opera contemporanea, con le musiche originali per orchestra e coro polifonico di Enzo Avitabile, direzione di Gabriele Di Iorio. Prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Hrvastko Narodno Kazaliste-Zagabria (Teatro Nazionale Croato di Zagabria) e coprodotto anche da Theatre de Vidy-Lausanne, Maison de la Culture d’Amiens – Centre de Création et de Production e Theatre de Liege, lo spettacolo nasce dall’idea che lancia la madre in punto di morte al figlio regista di scrivere un’opera che si rifaccia al Vangelo, nel vano desiderio di farlo riavvicinare al cristianesimo a cui era tanto devota. Pippo Delbono coglie questo suggerimento e scrive questo commuovente spettacolo rendendole omaggio e mettendoci dentro tutto quello che per lui significa la religione in senso lato e i suoi concetti cardine: la carità, l’amore, la libertà e la benevolenza fra gli esseri umani.
Il risultato è un patchwork ben strutturato di quadri scenici che uniscono varie arti (recitazione, mimo, teatro danza, canto, teatro visivo, testimonianze reali) in un filo conduttore guidato dalla voce profonda dello stesso regista che si aggira in mezzo al pubblico come una sorta di Caronte che traghetta le anime degli spettatori in questo lungo viaggio attraverso episodi tratti dai Vangeli, dalla Passione di Cristo e dall’ incontro con culture altre da noi, non per questo meno umane e bisognose di compassione fraterna. In questo viaggio parallelo le musiche di Avitabile hanno lo scopo di arrivare lì dove le parole non arrivano, descrivendo in modo sublime quello che accade in scena passando da sonorità sacre popolari a tradizioni rituali ancestrali dei paesi del Mediterraneo e così via.
Gli attori fanno parte della compagnia del regista che unisce artisti di diversa provenienza sociale, anagrafica ed etnica: Gianluca Ballarè, Bobò, Zrinka Cvitesic, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Tatjana Hrvacic Gasparac, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Iva Mihalic, Gianni Parenti, Alma Prica, Vlasta Ramljak, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Nina Violic, Safi Zakria, Mirta Zecevic e Danijela Zobundija. Le scene sono di Claude Santerre, i costumi di Antonella Cannarozzi e il disegno luci di Fabio Sajiz.