In Campidoglio, sala della Protomoteca, è stata presentata la stagione del Silvano Toti Globe Theatre alla presenza del Commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca.
Per ricordare Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti ha raccontato il curioso aneddoto della regia di un Falstaff in cui bisognava ingrassarlo con dei gonfiabili per fargli assumere le dimensioni del personaggio, e dirigerlo è stato come suonare uno Stradivarius, bastava presentargli il progetto ed emetteva suoni celestiali. In un paio di occasioni l’arte di Albertazzi ha incrociato il Globe Theatre dove portò in scena uno straordinario Prospero ne La Tempesta e Giulio Cesare.
Il Silvano Toti Globe Theatre è il teatro elisabettiano che porta in scena Shakespeare, edificato nel 2003 tra il verde di Villa Borghese, ispirato al teatro rinascimentale inglese, su un’idea di Proietti raccolta e realizzata dall’Amministrazione capitolina e dalla Fondazione Silvano Toti che con questa iniziativa ha voluto legare il nome del mecenate e imprenditore romano a un’opportunità di crescita culturale per la città. Alla domanda se oggi si possa realizzare un simile investimento, Pierluigi Toti risponde che il privato è dissuaso dall’investire nutrendo scarsa fiducia nel pubblico.
Il Commissario Tronca lancia lo slogan “Cultura Capitale” perché a Roma la cultura è di scena ovunque, è l’immagine stessa della città.
Il filo conduttore di questa stagione, specifica il direttore artistico Gigi Proietti, è l’ambientazione italiana e il tema della legalità, tematiche d’altronde frequenti nella drammaturgia del Bardo.
Nella ricorrenza dei 400 anni dalla morte di Shakespeare (23 aprile 1616), per la prima volta in 13 anni anche Proietti calcherà il palcoscenico recitando dall’8 luglio alcuni sonetti da Edmund Kean di Raymund FitzSimons in uno spettacolo di poesia e musica, di cui cura adattamento e regia. Non avendo voluto personalizzare le scelte artistiche effettuate per il Globe, Proietti ha realizzato finora unicamente la regia di Romeo e Giulietta per l’inaugurazione nel 2003, in cartellone in questa stagione dal 16 settembre. La tragedia d’amore è ambientata in due epoche, quella contemporanea al ritmo di rap e rock che vira al Rinascimento dei due infelici amanti.
Si apre il 23 giugno con Lear. La storia nella traduzione di Masolino d’Amico con adattamento e regia di Giuseppe Dipasquale, che privano Lear del titolo di Re identificandolo con i malvagi sentimenti umani che il personaggio esprime. Mariano Rigillo che ne è interprete racconta le vicissitudini di questa produzione del teatro Stabile di Catania, la cui occupazione con sospensione delle attività dopo il debutto non ha consentito di prelevare le scenografie per la tournèe, ma solamente i costumi.
Il 22 luglio è in calendario Il mercante di Venezia, traduzione e regia di Loredana Scaramella, in un allestimento totalmente nuovo che ne recupera il carattere di commedia stimolando una ironica riflessione sulla giustizia spostando l’ambientazione nel Novecento, anni di cambiamenti di costume in cui le donne iniziavano ad avere un ruolo sociale.
Il 10 agosto torna Sogno di una notte di mezza estate, un cult giunto al decimo anno nell’allestimento visionario dell’indimenticabile Riccardo Cavallo. Nella notte del calendimaggio si celebra la primavera sotto forme reali, oniriche e magiche, con folletti e fate che lanciano incantesimi.
Dal 26 agosto viene proposta un’opera meno nota e rappresentata, Il racconto d’invern, regia e adattamento di Elena Sbardella, cronaca di un’ossessione cieca che culmina in un finale magico attraverso la poesia e una esilarante comicità.
Dopo la felice esperienza della scorsa stagione, tornano in scena i personaggi dei Sonetti d’amore nella traduzione, ideazione e regia di Melania Giglio. Una contaminazione musicale ardita fa fare allo spettacolo un salto temporale nel contemporaneo. Dal 5 ottobre si rinnova l’esperimento in lingua originale con The Tempest in coproduzione con Bedouin Shakespeare Company che gode del patronato degli Emirati Arabi, che porterà lo spettacolo in tournèe ad Abu Dhabi, Dubai e Londra.