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Giuseppe Albanese e Gaetano d’Espinosa in concerto

Il 23 e 25 giugno all'Auditorium di Milano

Foto di Nora Roitberg

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Pianoforte Giuseppe Albanese

Direttore Gaetano d’Espinosa

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Doppio, atteso ritorno alla Stagione principale del laVerdi del direttore Gaetano d’Espinosa e del pianista Giuseppe Albanese, per un programma tra i più amati e popolari di sempre, con l’accoppiata Mozart-Beethoven in locandina. Doppio appuntamento venerdì 23 (ore 20.00) e domenica 25 giugno (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler: piatto forte il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 del Genio di Bonn affidato al talento del solista calabrese, che prosegue così l’esecuzione in stagione dell’integrale dei concerti pianistici beethoveniani, dopo Gabriele Carcano (n.5) e Saleem Ashkar (n.4).

Seconda parte del programma nel segno di Mozart, con la Sinfonia n.41, universalmente conosciuta come Jupiter, scritta nel 1788, dieci anni prima del concerto di Beethoven. In apertura, sempre del tedesco, l’Ouverture Leonore III.

(Biglietti: euro 36,00/17,00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 14.30/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org).

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Programma

Eccoci al terzo appuntamento con l’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, con l’esecuzione del n.2. In realtà l’autore lo compose tra il 1795 e il ‘98, prima del n.1: è infatti posteriore solo la data di pubblicazione. In quest’opera, come nelle sonate per pianoforte degli stessi anni, è racchiusa tutta la poetica primigenea del pianoforte moderno, ancora influenzato da Mozart, la cui meccanica si stava tuttavia rivoluzionando proprio in quegli anni. Si percepisce un universo pianistico vergine, in cui il Genio di Bonn esplora le dinamiche più ampie e il tocco più raffinato che il pianoforte moderno permette.

La Leonore III in apertura è una delle versioni dell’ouverture per l’unica opera di Beethoven, il Fidelio (chiamato inizialmente Leonore), che anticipa, non solo nella data ma anche nell’atmosfera trionfale, la Sinfonia n. 3 Eroica.

La parte sinfonica del programma è lasciata alle note mozartiane della Sinfonia n.41, meglio conosciuta come Jupiter. Scritta nel 1788, fa parte di un ciclo di sinfonie (insieme alla 39 e alla 40) composte in rapida successione in un periodo particolarmente prolifico per Mozart, ed è l’ultima del grande austriaco. La Jupiter si configura come una apoteosi della forma sonata, estesa a ciascuno dei quattro movimenti; il titolo, col suo rimando mitologico a Giove, non fu assegnato dal compositore ma probabilmente dall’impresario inglese Johann Peter Salomon, allo scopo di evidenziare il carattere grandioso e divino che caratterizza quest’ultima composizione strumentale di Mozart.

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Biografie

Gaetano d´Espinosa, direttore. Classe 1978, è considerato uno dei direttori d´orchestra più promettenti della nuova generazione. Nato e cresciuto a Palermo, ha studiato violino con Mihal Spinei e composizione con Turi Belfiore. In seguito si è perfezionato con Salvatore Accardo all´accademia “Walter Stauffer” di Cremona. Dal 2001 al 2008 è stato Konzertmeister della Staatskapelle di Dresda, con cui ha anche eseguito, in veste di solista, il suo Concerto per violino e orchestra d´archi sotto la direzione di Christian Arming. A questo periodo risalgono anche il suo debutto come direttore d´orchestra alla Konzerthaus di Berlino e l´incontro determinante con Fabio Luisi, che lo invita come suo assistente a Vienna e più tardi al Pacific Music Festival di Sapporo, in Giappone.

Nel maggio 2010 debutta con grande successo alla SemperOper di Dresda con La Traviata; dirige inoltre la Philharmonia di Praga, la Filarmonica di Poznan, le Orchestre da camera di Dresda e Berlino, la Brandenburgisches Staatsorchester, la Thüringen-Philharmonie e la Kremerata Baltica. È questo l’inizio di una folgorante carriera che lo porta, in meno di due anni, a essere invitato a dirigere: Kremerata Baltica, Opera de Lyon, Graz Oper, Prague Philharmonia, Poznan Philharmonic, Dresden Chamber Orchestra, Orchestra di Santa Cecilia Roma, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Orchestra del San Carlo di Napoli, Orchestra del Massimo di Palermo, Orchestra della Fenice di Venezia, Kammerorchest Berlin, NHK Symphony Orchestra Tokyo, Gunma Symphony Orchestra, Osaka Japan Century Orchestra, Tokyo Metropolitan Symphony, Maggio Musicale Fiorentino, Opera de Limoges, Orchestre de Chambre de Lausanne, Orchestre de l’Ile de France, Symphonieorchester Basel, Bamberger Symphoniker.

Ha diretto laVerdi al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2011. Nella stagione 2011/12 debutta con due nuove produzioni all’Opera di Graz, dirigendo Otello e Maria Stuarda; dirige poi concerti a Praga, Trieste, Venezia, Genova, Poznan e una nuova produzione del Trittico a Lione. Nell’estate 2013 ha diretto Cavalleria Rusticana alle Terme di Caracalla, mentre proprio in questo periodo è reduce da un tour di successo in Giappone che lo ha visto anche protagonista per la seconda volta in carriera alla guida della NHK Symphony Orchestra di Tokyo. Nella prossima stagione dirigerà Traviata e una nuova produzione di Norma al Teatro La Fenice di Venezia. Inoltre dirigerà Rigoletto al Teatro dell’Opera di Roma.

Tra I suoi recenti impegni notiamo il ritorno all’Orchestra Sinfonica della RAI, il debutto con l’Orchestra Regionale della Toscana la partecipazione al Nagoya Festival in Giappone per la produzione di Flauto Magico.

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Giuseppe Albanese, pianoforte. Classe 1979, calabrese di Reggio, è tra i più richiesti pianisti della sua generazione. Debutta nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album DG “Après une lecture de Liszt”, interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con l’opera omnia di Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano “Valtozatok” (Variazioni).

Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb.

Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).

In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e nei maggiori teatri.

Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.

Albanese è laureato in Filosofia, con una tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”, è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio “Tartini” di Trieste.

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