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Prometeo: Architettura

Il 28 giugno, ore 20, nel Chiostro della Chiesa di San Lorenzo, Budrio (BO)

Foto di Renzo Zuppiroli

Il penultimo quadro del grande progetto biennale dedicato al mito di Prometeo aprirà la rassegna 40zero54 – Dispositivi di danza contemporanea. Protagonista un gruppo di giovanissime danzatrici emiliano-romagnole.

«Il mio avvicinamento al mito di Prometeo, alla possibilità di tradurre la technè in esercizio potente e rigoroso dell’agire e farne luogo di condivisione, di socialità, di criticità, ha trovato spazio in una riflessione sulla danza, sulla sua natura di pratica corporea tesa alla vitalità umana e alla produzione di un alfabeto complesso di possibilità di scambio e coabitazione»: Simona Bertozzi introduce il penultimo quadro del progetto biennale di ricerca coreografica da lei dedicato al mito di Prometeo. «In Prometeo: Architettura, quinto dei sei quadri dedicati al Prometeo, la prospettiva del tracciato coreografico può essere agita da un gruppo di giovanissime danzatrici – come è stato a Bologna, a Ravenna o a Bisceglie – selezionate sul territorio dove lo spettacolo andrà in scena. Le/gli interpreti sono alle prese con la condivisione di un habitat, di uno spazio severamente occupato dalla loro necessità di dare vita a immagini, visioni e proiezioni, strutture d’azione. Micro narrazioni ambientali in cui la testimonianza depositata dai corpi rivela una specie in crescita e in dialogo con le regole e i dettagli “climatici” in cui agisce: docile e ostinata».

Prometeo: Architettura aprirà, mercoledì 28 giugno alle ore 20, la quarta edizione della rassegna 40zero54 – Dispositivi di danza contemporanea.

Lo spettacolo sarà allestito nei suggestivi spazi del Chiostro della Chiesa di San Lorenzo, in via Bissolati 32 a Budrio (BO).

«Se da un lato si assiste all’architettura di fraseggi definiti, reiterati e rimodulati, sopraggiungono dall’altra la mobilità e le gradazioni di calore prodotte dal dialogo fra anatomie e presenze sempre diverse, poiché riunite direttamente sul territorio in cui il lavoro viene strutturato. È un quadro coreografico che rinegozia ogni volta le prospettive di innesto, esplorazione, sospensione» aggiunge la coreografa e danzatrice «e accorda il suo titolo alle città in cui prende forma».

Ideato come di consueto insieme a Marcello Briguglio, vedrà in scena un gruppo di danzatrici adolescenti delle scuole La Soffitta delle Arti e Atelier Centro Professionale Danza (RA), Centro Mousikè (BO) e Studio del Movimento (Budrio).

Info sulla rassegna: http://www.teatrodibudrio.it/

Info sulla Compagnia Simona Bertozzi | Nexus: http://www.simonabertozzi.it/

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