È giunto alla quinta edizione il TACT Festival Trieste, che dal 19 al 27 maggio al Teatro Stabile Sloveno propone molteplici sperimentazioni ed esperienze artistiche; il Festival internazionale di Teatro è un Festival di conoscenze, tradizioni, laboratori che riunisce 100 attori provenienti da ogni parte del mondo.
Organizzato dal CUT (Centro Universitario Teatrale, che promuove dal 1987 la cultura teatrale sul territorio) è nato come rassegna internazionale di scambio, per integrare il più possibile artisti e competenze di differenti panorami e generazioni. Ad aprire il festival, sabato 19 maggio, c’è stata l’Art Pride, uncorteo per le vie di Trieste accompagnata dalle musiche afrobalkan della WassAgushevi Afrobalkan Orchestra, da trampolieri e dagli spettacoli pirotecnici di Yassin Kordani. Anche quest’anno sono stati in tantissimi a sfilare per le vie cittadine mostrando l’orgoglio di essere attori, musicisti, danzatori, acrobati. Il programma si avvale di 7 workshop formativi ed intensivi tenuti da registe italiane ed internazionali: il metodo Stanislavskij della russa Marina Shimanskaya, la ricostruzione moderna dei principali Caratteri della Commedia dell’Arte tenuto da Lucia Zaghet, lo studio di uno degli strumenti più forti del nostro corpo, ossia la voce, con la trainer ungherese Márta Kelemen, la danza Odissi, tenuto dalla danzatrice e performer indiana Pratibha Jena Singh, un lavoro di drammaturgia attraverso il ricordo dei nostri sogni con la regista ed attrice Diana Höbel, il teatro-danza con la danzatrice e coreografa ungherese Csilla Nagy diplomata presso la scuola Folkwang Hochschule di Pina Bausch; lo studio del testo e dei personaggi tenuto dalla regista lituana Silva Krivickienė. Il lavoro continua anche nel pomeriggio con gli incontri del Tact&Catch-up dove il pubblico ha modo di incontrarsi con gli attori e i registi degli spettacoli serali per discutere ed interagire con loro.
La sera poi si alza il sipario della Sala Grande e quello della Sala Ridotta e iniziano gli spettacoli delle 10 compagnie che hanno vinto il bando di partecipazione al festival.
In scena ci sono la compagnia serba Academy of Arts Belgrade, a seguire il teatro psicologico e di conflitto tra la fede e il dubbio, tra l’amore e il perdono della compagnia lituana Teomai. Si spazia dal teatro dell’assurdo che si fonda con l’estetica della Pop Art del gruppo argentino Grupo Subsuelo Teatro, alla letteratura inglese portata in scena dal CUT Trieste. Ospiti speciali quest’anno al TACT Festival sono Marco Chenevier, danzatore e attore, diplomato presso l’Accademia Internazionale di Roma, interessato a un percorso di ricerca che esplora i confini tra i linguaggi della danza e del teatro e la coreografa e danzatrice Pratibha Jena Singh con performance dedicata alle tradizionali danze indiane. Ancora Le Groupe de Théâtre Antique, dalla Svizzera una compagnia composta da studenti ed ex provenienti dall’Università di Neuchâtel, che da molti anni affrontano in chiave moderna testi antichi di autori latini e greci; dall’Iran Carbon Theatre Company che considera l’arte come strumento di collegamento tra i popoli, nonostante le differenze. Dalla Spagna Ànima Eskola dove il lavoro dell’attore si basa sull’improvvisazione con una forte componente di etica e disciplina. Uno spettacolo di teatro-danza rielaborato dai testi poetici di Carmina Burana della compagnia ungherese, composta da 12 attori e danzatori, Class of Cserhalmi György. Una storia d’amore tratto dal monologo di Annibale Ruccello portata in scena dalla compagnia italiana Itinerarte. E infine a chiudere l’edizione di TACT 2018 sarà la compagnia russa STUDIYA.project, applaudita lungamente nella scorsa edizione.
Ogni sera si può ascoltare il Tact&Concert con artisti italiani e internazionali e con tre ospiti speciali: i WassAgushevi Afrobalkan Orchestra, il Duo Bucolico e Biondo Dio.
La rassegna si amplia con Tact&Art un’interessante mostra fotografica organizzata in collaborazione con Ddproject: “Movimenti Sparsi” di Vanni Napso visitabile dal 20 al 26 maggio nel Foyer del Teatro Sloveno. Per tale lavoro il fotografo ha seguito per circa sei mesi l’elaborazione del creare coreografico degli Arearea nelle loro performance e negli spettacoli, storica compagnia attiva da oltre 20 anni sul territorio nazionale con sede a Udine. Diretta da Roberto Cocconi e da Marta Bevilacqua è sostenuta dal 2007 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’occhio fotografico di Vanni Napso riesce a cogliere la magia dell’azione, i suoi scatti sono fluidi, accompagnano il movimento scenico in una caratteristica dimensione di movimento. Il rapporto con lo scatto avviene in una simbiosi che amalgama la costruzione teatrale alla struttura fotografica in una essenziale e profonda bidimensionalità.
Il Festival continua con Tact&Wine una degustazione dei vini del Friuli Venezia Giulia e Tact4Young, perché il Tact ha pensato, come nelle edizioni passate, anche ai più piccoli organizzando, in aprile, una settimana di spettacoli e laboratori. Ed infine Tact&Poetry, la finale di poetry slam tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il TACT Festival è organizzato dal CUT Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il PAG – Progetto Area Giovani, con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia, GiovaniFVG, TurismoFVG, Fondazione CRTrieste, Fondazione Filantropica Ananian, Fondazione Casali, Banca BBC Staranzano e Villesse.