L’artista toscana torna al Festival di Lenz Fondazione con una coreografia che interroga uno dei capolavori della Tradizione ballettistica, nella storica versione interpretata da Anna Pavlova nel 1924.
«La Morte del Cigno può essere pop, si può reinterpretare, può essere contemporanea e fruibile a tutti? Che ruolo ha lo sguardo in quello che accade in scena?»: questi gli interrogativi alla base di Invisible piece – contemplation piece, involving piece, dead piece, storico spettacolo di Cristina Kristal Rizzo in scena a Parma, negli spazi di Lenz Teatro, venerdì 29 giugno alle ore 21 nell’ambito della ventitreesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri.
Mentre il pubblico si confronta con la visione originale, in uno schermo, della Morte del Cigno danzata da Anna Pavlova nel 1924, Cristina Kristal Rizzo, coreografa e interprete, è al centro della scena e attraverso una traduzione simultanea dell’antica versione «attualizza un loop gestuale, un landscape espressivo infinito e precario in cui tutti i movimenti e le espressioni dei ‘corpi’ improvvisamente tradiscono la partitura iniziale per diventare ambigui e fuori controllo, come per evidenziare la fragilità dei diversi piani interpretativi, nell’azzardo e nel desiderio di spostare i confini del proprium espressivo».
«Invisible piece» continua l’artista toscana «è un’opera politica che sposta lo sguardo, che spinge chi guarda a cambiare l’intensità e il punto di vista, a confrontarsi. Nella reinterpretazione viene rimandata una visione che si scontra e si incontra con altre due visioni: quella oggettiva di un video che passa le immagini e quella soggettiva che ciascuno vive nel guardare un pezzo che è in un altrove spaziale e temporale e nello stesso tempo resta davanti ai propri occhi. Invisible piece diventa così una coreografia di allucinazione e profezia che, nel suo intrecciare e ricostituire dal vivo la relazione primaria tra immagine assente e movimento presente, raccoglie e amplifica il puro gesto coreografico coinvolgendo, in una sorta di gioco di doppi sfalsati, lo sguardo stesso del pubblico».
Il Festival diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto proseguirà dal 2 al 6 luglio con Iphigenia in Aulide di Lenz Fondazione, che sarà presentato in prima assoluta negli spazi dell’Oratorio di San Quirino a Parma, ed altri importanti ospiti italiani e internazionali.
State in ascolto.
Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it – www.lenzfondazione.it.
Il Festival Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Fondazione realizzato con il sostegno di: MiBACT Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, AUSL Parma – DAI SM-DP | Ser.T., Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma, Chiesi Farmaceutici, e in collaborazione con Complesso Monumentale della Pilotta, Università di Parma, Instituto Cervantes, Conservatorio di Musica A. Boito, Associazione Ars Canto, partner tecnici Aurora Domus, Koppel A.W.