Il Teatro del Maggio fa suo l’appello del maestro Riccardo Muti e lancia una raccolta firme per chiedere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che le spoglie del compositore fiorentino Luigi Cherubini tornino in Italia e siano traslate dal cimitero parigino di Père Lachaise alla Basilica di Santa Croce a Firenze.
È partita ieri sera, in occasione della seconda recita di Macbeth al Teatro del Maggio (spettacolo che ha chiuso l’LXXXI Festival del Maggio) che ha visto il maestro Riccardo Muti sul podio, la raccolta firme che ha come primi firmatari il maestro stesso, il sindaco Dario Nardella e il sovrintendente Cristiano Chiarot. Già ieri sera sono state più di cinquecento le persone che durante gli intervalli e alla fine dello spettacolo, si sono fermate in teatro per sottoscrivere l’appello.
“Questa battaglia mi sta molto a cuore – ha detto Riccardo Muti dal palcoscenico del Maggio al termine della prima di Macbeth l’11 luglio -. Luigi Cherubini è stato uno dei più grandi compositori italiani, anche Ludwig van Beethoven lo definì il più grande del suo tempo, e per questo mi piacerebbe che le sue spoglie fossero conservate nella sua città, nella Basilica di Santa Croce, dove c’è già un sarcofago meraviglioso, ingiustamente vuoto. Sappiamo da musicologi importanti che Cherubini negli ultimi anni della sua vita espresse il desiderio di tornare a Firenze, ma non ci riuscì. Mi piacerebbe che tutta la città si unisse in questa richiesta, forse in questo modo potremmo farcela. Se riuscissimo in questa impresa prometto di eseguire, insieme all’Orchestra e al Coro del Maggio, all’interno della basilica di Santa Croce, il Requiem in re minore del compositore”. Il maestro non ha mancato di ricordare – anche al termine della seconda recita il 13 luglio – prendendo la parola dal palco per salutare l’Orchestra, il Coro, il teatro e soprattutto il pubblico di Firenze, di firmare affinché si possa operare in tal senso. In tanti hanno seguito il suo invito.
Luigi Cherubini, nato a Firenze nel 1760, ebbe una straordinaria carriera europea che lo portò ad ottenere enormi successi in campo artistico e a ricoprire prestigiosi incarichi istituzionali, come la direzione del Conservatorio di Parigi dal 1822 al 1842, anno della sua morte.