“Non ho mai scritto nulla di più crudele”. È così che Georges Simenon descriveva Il gatto, romanzo scritto nel 1966 in soli sette giorni, il più cattivo dei suoi testi, che indaga con cinismo e crudeltà sulle potenzialità distruttive della famiglia: il feroce ritratto di una coppia sposata intrappolata nell’odio reciproco, arriva a teatro nell’adattamento di Fabio Bussotti e la regia di Roberto Valerio, interpretato dalla coppia Alvia Reale ed Elia Schilton e che apre la stagione del Piccolo Eliseo di Roma, dal 25 ottobre all’11 novembre.
Testo dalla spiccata vocazione teatrale a due voci, racconta la storia di disprezzo e di odio di Émile e Marguerite, un’anziana coppia di coniugi prigionieri di un matrimonio che si è trasformato in un lotta senza esclusione di colpi.
A scardinare ogni certezza borghese del matrimonio era intervenuto anche Strindberg e anche Simenon si muove sulla stessa lunghezza d’onda raccontando la storia di un odio che si cela dietro il matrimonio con un testo cattivo e spietato.
Émile e Marguerite sono una coppia di anziani coniugi molto diversi fra di loro: lei, di origine piccolo borghese e dai modi affettati, lui, ruvido capomastro in pensione. Entrambi sono ancora legati al ricordo dei primi coniugi defunti, ma si sono sposati forse per non affrontare una vecchiaia di solitudine. Ma il loro matrimonio si è trasformato in un rapporto logorante è degenerato in lotta senza esclusione di colpi mostrando le conseguenze funeste di un rapporto carico di odio che li porta a scambiarsi solo brevi messaggi scritti e a vivere nel terrore che l’una possa finire avvelenato dall’altro.
A far degenerare la relazione, la morte dell’amatissimo gatto di Émile che lui crede sia stato avvelenato da Margherite (e non a torto) tanto che l’uomo ha deciso di vendicarsi spiumando vivo il pappagallo della consorte che ora troneggia imbalsamato in gabbia.
“Simenon – spiega Roberto Valerio nei suoi appunti di regia – ci consegna personaggi che possiedono una caleidoscopica complessità e una vibrante vocazione teatrale; è un testo feroce che rovista tra le pieghe della mente e le incrinature del cuore dei protagonisti, descritti con uno sguardo crudo e spietato”.
I due personaggi sono rappresentati proprio dai loro amatissimi animali domestici, il gatto, che anela alla liberà e il pappagallo colorato e chiuso in gabbia che diventano proiezioni delle personalità di due anime logorate dal matrimonio.
Sul palco, Elia Schilton e Alvia Reale, con la presenza di Silvia Maino nel ruolo della Signora Martin, si prestano a una prova fattoriale importante e restituendo il clima claustrofobico proprio del libro.
Tutto cade a pezzi – conclude il regista – si frantuma e disintegra sotto il peso del disprezzo e della rabbia ma i due non si separano, il desiderio di libertà e la paura della solitudine si mescolano e confondono in una perturbante prossimità. L’odio li tiene uniti. Fino all’ultimo respiro trovano la forza di torturarsi negandosi ostinatamente l’unica cosa che, forse, avrebbe potuto restituire una profondità autentica alla loro vita: l’amore.
Biglietti in vendita a 20 euro, da giovedì 25 ottobre a domenica 11 novembre 2018, dal martedì al sabato ore 20.00 – domenica ore 17.00, Biglietteria tel. 06.83510216, Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it.