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StreetBook Festival (1° edizione)

Il 1° festival letterario itinerante su tre ruote partirà dal 12 gennaio da Castelnuovo di Porto (RM)

StreetBook Festival Il piacere del book e del food in un evento speciale, alla scoperta dei borghi nascosti del Lazio. Partirà sabato 12 gennaio, a Castelnuovo di Porto, la prima edizione di StreetBook Festival, il primo festival letterario itinerante su tre ruote. Organizzato dall’Associazione Culturale Artcloud, con il patrocinio della Regione Lazio e dei rispettivi comuni, con l’apporto delle media partnership di Rai Radio Live, Il Tempo e Shalom, l’appuntamento coniuga reading e talk con autori, per piccoli lettori e per quelli più adulti.

LE AUTRICI – Gli ospiti di questa prima edizione saranno l’autrice Lia Tagliacozzo, la quale presenta la sua graphic novel per ragazzi “Inviati per caso, viaggio nell’Italia delle religioni”. Sarà intervistata dalla giornalista Francesca Di Giampietro. Per i lettori più grandi, invece, arriva Giulia Blasi con il suo “Manuale per ragazze rivoluzionarie”, intervistata dalla giornalista di SkyTG24 Olivia Tassara. A fare da contorno agli appuntamenti, il simbolo del festival, l'”Apebook”, dove trovare centinaia di libri, a prezzi vantaggiosi, di tutti i generi, dal fantasy alla narrativa, dai saggi al romanzo.

IL PROGRAMMA – Per questa prima edizione sono già state confermate anche le date del 19 gennaio a Campagnano e del 26 a Formia. Confermate anche le autrici, salve sorprese. “Il programma, infatti, è ancora nella sua fase iniziale, e nuove date e nuovi autori sono in fase di definizione – spiegano gli organizzatori – Il nostro obiettivo è quello di offrire un pomeriggio a tutti, residenti e non, alla scoperta del piacere della lettura, in compagnia di un goloso piatto di street food, nei posti più belli e nascosti, prima del Lazio e poi, perché no, di tutta la nostra bellissima penisola”.

I BORGHI – Castelnuovo di Porto sorge su una collina tufacea tra due strette valli solcate dal fosso Chiarano e dalla Mola, nell’alta Campagna Romana, dominata dal profilo del Monte Soratte. Costruita forse su un oppido capenate, o tra le rovine delle cinque colonie di Pentapolis, compare comunque nel 1074 in una bolla di papa Gregorio VII. Da visitare la sua Rocca Colonna, riedificata probabilmente su un castello più antico: al suo interno nell’antica cappella dedicata a San Silvestro, si conserva affrescata l’immagine della Madonna con Bambino e Santi.

Campagnano di Roma, invece, è una cittadina posta sulle pendici del Monte Razzano. Tra i percorsi turistici per gli amanti della natura, si segnalano il Parco regionale di Veio, il Parco naturale regionale Valle del Treja e il Parco naturale regionale di Bracciano – Martignano. Il territorio di Campagnano fa parte della regione vulcanica dei Monti Sabatini. Di origine vulcanica sono le valli di Stracciacappa e Le Cese, oltre ai rilievi di M. Aguzzo, M. Musino e M. Broccoletto.

Centro balneare di antichissime tradizioni, Formia è stato il luogo prediletto della borghesia antico romana che vi ha lasciato resti di decine di ville e tombe, tra qui quella attribuita a Cicerone, che fu qui ucciso e che qui ha anche il suo monumento funebre. Questa è di fatto una tra le più antiche delle città del sud pontino, come ben dimostrano le sue vestigia: il quartiere medievale di Castellone; il quartiere marinaro e commerciale di Mola costruito su preesistenze romane, con la grande torre medievale; il porticciolo romano di Giànola, e quello romanico e borbonico di Caposele, il Cisternone Romano, la fontana romana ai bordi della Via Appia, i resti dell’acquedotto e del teatro romano.

L’AUTRICE – Lia Tagliacozzo è nata nel 1964 a Roma, dove ha vissuto quasi sempre. Con lei vivono anche suo marito, i suoi due figli e i suoi due cani. Fin da quando era bambina ha desiderato scrivere e viaggiare. Esperta di cultura ebraica, scrive di storia, letteratura, attualità, identità e memoria. Ha lavorato nel settore culturale delle istituzioni ebraiche e presso giornali e televisioni con particolare riferimento all’ebraismo e alla Shoah e con una attenzione specifica alla divulgazione. Per questo, da anni, va in giro per le scuole di tutta Italia a raccontare le storie dei suoi libri. Ha scritto per adulti, bambini e adolescenti. Per Einaudi Ragazzi ha pubblicato Il mistero della buccia d’arancia: una storia di affetto, di vita e di memoria civile e La Shoah e il Giorno della Memoria.

IL LIBRO – “Inviati per caso. Viaggio nell’Italia delle religioni”, editore Sinnos, collana Nomos, pag. 80.

Luca ha una cotta per Neela, che è sparita da scuola: forse la sua famiglia l’ha data in sposa a un lontano cugino? Martina “Tuttapposto” invece è una fotografa speciale. Grazie a un progetto scolastico, Luca e Martina partono: lui alla ricerca di Neela, lei alla ricerca di fondi per una macchina fotografica nuova. Ma il viaggio li porterà a scoprire cose che non si aspettavano affatto. La storia di un viaggio, veramente accaduto, nell’Italia delle tante religioni. Una storia di come si possono smantellare ignoranze e pregiudizi, una storia di amicizie. Un punto di partenza per imparare a guardarsi intorno, conoscere, capire. Tutti insieme.

L’AUTRICE – Giulia Blasi scrive da quando aveva quattordici anni, è femminista da quando ne aveva sedici: le due cose si sono incontrate a più riprese. Ha pubblicato Nudo d’uomo con calzino (Einaudi Stile Libero), Il mondo prima che arrivassi tu e Siamo ancora tutti vivi (Mondadori), Se basta un fiore (Piemme). Manuale per ragazze rivoluzionarie è il suo primo libro di non-fiction. Dal 2014 al 2017 ho condotto su Radio 1 Hashtag Radio Uno, un programma quotidiano dedicato alla satira su Twitter. Nel 2015 ho ideato e condotto anche il contenitore estivo 120 Cose, dedicato ai consumi culturali nella stagione calda. Quando se ne ricorda, scrive anche su www.giuliablasi.it.

IL LIBRO – “Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici”, Editore Rizzoli, pag. 302.

Una società, la nostra, che oggi è tecnologica, in rapida evoluzione, ma purtroppo non ancora paritaria fra i sessi in termini di rispetto, opportunità, trattamento. Certo non si può dire che nel Novecento non siano stati fatti enormi passi avanti per le donne, basti pensare al diritto di voto o alle grandi battaglie per il divorzio e l’aborto. Ma dagli anni ’80 in poi il femminismo si è come addormentato, mentre il successo nel lavoro (e in politica, nell’arte) ha continuato a essere per lo più riservato ai maschi e in tv apparivano ballerine svestite e senza voce. Per non dir di peggio: la violenza sulle donne non si è mai fermata e chi denuncia le molestie tuttora corre rischi e prova vergogna. Ecco perché oggi è giunto il momento che le ragazze di ogni età raccolgano il testimone delle loro nonne e bisnonne per proporre un cambiamento epocale.

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