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Da Ponente a Levante la danza si trasforma verso nuove frontiere

"A Ovest del sole" di Laura Petrini e "Inverted Tree" di Hisashi Watanabe per Corpografie 2019, andati in scena allo Spazio Matta di Pescara

Corpografie
Foto di Luciano Onza

Ci ha trasportato nel magico mondo dell’Oriente la quarta serata di Corpografie, domenica 8 settembre a Pescara, con due pièce distinte, ma accomunate dalla quella stessa tensione del corpo “of limits”, posto in sfida costante con i propri ostacoli fisici e gravitazionali, dove la danza mescolata con le tecniche circensi esplora e approda a nuove conquiste.

Laura Petrini, danzatrice abruzzese ed esperta di danza aerea, ha presentato A Ovest del sole, una viaggio nell’immaginario poetico dell’Oriente. Ventagli e trapezi aerei hanno condotto la danzatrice verso un’esposizione di figure e visioni ancestrali in un gioco danzato di mimesi e liberazione.

Corpografie
Foto di Luciano Onza

Hisashi Watanabe dal Giappone ha presentato un solo da titolo Inverted Tree, un lavoro frutto di nuove sperimentazioni corporee che fonde la giocoleria, la danza contemporanea e l’acrobatica definita “Choreographic juggling” o “ Butoh juggling”. Simile ad un invertebrato, elastico e flessibile, il corpo di Hisashi Watanabe ha raccontato, emozionato e meravigliato il pubblico dello Spazio Matta con contorsioni ai limiti dell’umano, tra e con le palline bianche, ogni volta spostate, sfilate tra un braccio e una gamba e nella schiena in combinazioni ogni volta sorprendenti.

Nell’ordine, Sara Pellegrini, Federica Piermarini e Aurora Lamonaca e per chiudere con le ultime due di Maristella Mezzapesa, del gruppo Dansomanie ci restituiscono quanto visto.

Corpografie
Foto di Luciano Onza

In A Ovest del Sole la danzatrice Laura Petrini affronta i concetti di bellezza, leggerezza e fertilità in una sintesi perfetta tra il mondo della danza contemporanea e il mondo del circo. Come in un gioco di magia, i diversi ventagli usati, cambiati e mescolati ci hanno trasmesso dei messaggi contrastanti che giungono dall’Oriente, come distruzione dell’ambiente, economia ormai in declino e dipendenza tecnologica. In un percorso coreografico che ha attraversato diversi livelli con gli oggetti, come trapezi e veli, Laura Petrini perviene ad un’idea di bellezza con una danza liberatoria e slegata da oggetti, ritrovando un consapevolezza interiore.

Corpografie
Foto di Luciano Onza

A favorire la nascita del lavoro A Ovest del Sole è stato l’incontro dello stile europeo con le linee pure e sensuali dell’Oriente, mettendo in scena una danza complessa che gioca con il corpo e le luci, in uno spazio arredato semplicemente da un trapezio e da un ventaglio rosso.

L’Oriente che l’artista, attraverso il suo corpo, ci consegna non è una costruzione dell’inganno, un insieme di mere rappresentazioni a cui ciascuno, ovunque si trovi, attinga a proprio piacimento, bensì un vero e proprio personale, sofferto e singolare viaggio dai ritmi lenti da ponente a levante, in un connubio perfetto tra danza e arte circense. Si assiste quindi ad una sorta di svestizione/vestizione di un’identità, un prendere forma di un’essenza, a contatto con il diverso-da-sé per accedere a nuove parti di sé dirigendo gli spettatori – con il fiato sospeso – in un’atmosfera magica, in grado di restituire un significato più intenso e profondo.

Corpografie
Foto di Luciano Onza

Ordine e disordine: il naturale procedere dell’universo, due aspetti della nostra vita; “Inverted Tree” si propone di svelare come i casi della vita racchiudano in sé tracce, per l’appunto di ordine e di disordine.

Si va a costruire un’opera che pone le sue fondamenta su un pensiero che si trasforma a sua volta in un monologo corporeo spontaneo e selvaggio, che appartiene al fondo primitivo e primordiale, in grado di tracciare affascinanti traiettorie. Dunque, in uno scenario incantevole in grado di catturare lo sguardo, in un tempo – illimitato ed eterno – il corpo di Hisashi Watanabe può davvero tutto.

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