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“Consegne” o nuove forme di vita teatrali su “Kepler–452”

"Consegne " è un progetto della compagnia teatrale Kepler–452, scritto da Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio, lanciato dal 19 al 22 novembre nella città di Bologna

Consegne
Foto di Davide Spina / Grafica di Riccardo Tabilio

Immagina di navigare su internet e di annoiarti un sacco. A un certo punto potresti aver voglia di qualcosa di buono, che possa cambiarti l’umore, nel corso della tua routine da pandemia. Poi ti imbatti nella possibilità di un incontro: niente a che vedere con le chat di dating e neppure con il rider di Just Eat.

Un attore, Nicola Borghesi, viene a casa tua, per offrirti una relazione esclusiva.

Consegne è un progetto della compagnia teatrale Kepler–452, scritto da Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio, lanciato dal 19 al 22 novembre nella città di Bologna e di cui si è parlato molto in questi giorni.

Dentro un’affascinante Bologna deserta, Nicola Borghesi “un uomo vestito di colori accesi in una città buia”, si aggira per le strade per raggiungerti su una bicicletta, esattamente come un rider delle consegne a domicilio, che pedala discreto e inosservato nella notte.

La relazione include tre step: la call to action di accesso all’incontro, la tele-relazione via Zoom call e il ring del campanello di casa tua.

Consegne è una performance che riesce a riportare il teatro dalla modalità video online, alla sua modalità fondante e ontologica, quella legata al corpo e alla spontaneità della relazione vissuta in tempo reale e in presenza.

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Conversazione con Nicola Borghesi

Abbiamo posto alcune domande a Nicola Borghesi regista, drammaturgo e attore bolognese, concentrandoci sull’esperienza di Consegne dal punto di vista dell’attore e della persona.

Consegne, un esperimento estraniante

N.B. ‘Consegne si è rivelato un esperimento estraniante, un modo strano di fare teatro e dagli esiti felici. Sei solo e stai andando in giro di notte a tu per tu con la ricerca di un contatto diverso, strano, “in cui hai la sensazione di guardarti dal di fuori”.

Su un testo pre-scritto si crea un dialogo con lo spettatore (uno spettatore per volta) e si replica a più riprese nella stessa sera. Si tratta di un lavoro molto intenso, “di totale abbandono e estraniamento”, la sensazione provata dal punto di vista attoriale “è un’emozione che non provavo dai tempi dei training Grotwoskiani alla scuola di Teatro”. La cosa interessante è che qui la replica si fa in due.’

Borghesi pone delle domande allo spettatore e la performance site-specific è di volta in volta diversa e imprevedibile, si modella in maniera incalzante sulla risposta dello spettatore.

Su ogni replica c’è un lavoro intenso, “poco remunerativo” dice Borghesi, ma il vero obiettivo del teatro non è l’aspetto economico.

Una relazione di intimità, esclusività, confidenza

Analizziamo Consegne rispetto al momento della relazione: l’intento era creare un rapporto di intimità, esclusività, confidenza. Guardiamo come si sviluppa la relazione dal momento della Zoom call al momento del ring del campanello.

N.B. ‘Non ci sono delle regole ben precise da seguire. A seconda delle risposte diverse e dell’interlocutore, cambia lo spettacolo. Abbiamo voluto dare al dialogo “un colore notturno, desolato, scarno”.

A volte capitava di imbattersi anche in una famiglia composta da padre, madre e bambino. La variante bambino mette l’attore in nuove condizioni: se da una parte si può seguire un binario, dall’altra bisogna usare nuovi mezzi per seguire questo binario. Lo spettacolo “costringe” a essere a contatto con energie molto diverse e conseguentemente a creare di volta in volta delle tecniche da utilizzare nel dialogo, in questa relazione esclusiva.’

Il percorso nel tessuto urbano

Focalizziamo l’attenzione sul percorso di Borghesi nel tessuto urbano di Bologna: essere portatore del teatro delivery dentro una città deserta in epoca di pandemia. Potremmo parlare di un tragitto verso l’ignoto: ignoto per chi incontra l’attore e ignoto anche per l’attore – una relazione di cui non si conoscono gli esiti.

N.B. ‘Nel testo si parla di un uomo vestito di colori accesi in una città buia. E si recita rivolgendosi all’interlocutore sconosciuto “Adesso tutti contro tutti (…) ci siamo solo io e te”. Questa frase racchiude il dramma, è l’elemento drammaturgico che palesa la verità della situazione e della relazione. In alcuni momenti la connessione su Zoom è andata persa e Borghesi era solo con la città e parlava con sé stesso.’

Consegne lascia l’idea di una figura poetica, quella di un rider che porta fuori il teatro e poi, delle tagliatelle preparate in casa. Questo progetto sarà riproposto, ma non si conoscono ancora le modalità.

Il prossimo spettatore potresti essere tu.

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