È il primo teatro al mondo le cui sedute sono state realizzate in plastica riciclata proveniente dalle raccolte differenziate urbane. Si tratta dell’Anfiteatro ‘Julian Beck’ del Teatro Era di Pontedera, inaugurato ufficialmente domenica 27 giugno in occasione dell’apertura della III edizione del FestiValdera, Poco più che persone, con la prima nazionale di Luca Zingaretti in Angelo, scritto da Michele Santeramo, diretto da Marco D’Amore, musiche originali di Marco Zurzolo. Organizzato da Fondazione Peccioliper e Fondazione Teatro della Toscana, con il patrocinio dei Comuni di Peccioli e di Pontedera, realizzato con il sostegno di Belvedere spa e Fondazione Pisa, è un unicum nel panorama italiano: è un festival di produzione e di drammaturgia con un aspetto di serialità.
L’intervento viene svelato al pubblico in occasione di un nuovo momento di aggregazione sociale, di comunità: uno specchio privato, proprio ed esclusivo dell’intero territorio della Valdera, che contribuisce ad aggregare le persone, peraltro dopo un periodo di lunga solitudine imposta dalla pandemia, e che riunisce una comunità intorno a storie che le appartengono e la distinguono. L’obiettivo è amplificare la volontà comune di far crescere questo territorio, partecipare a questa crescita che da culturale diventi sociale, economica, e serva a costruire comunità più forti e più consapevoli.
“Dopo l’operazione, che ha fatto il giro del mondo, con cui Pontedera ha dotato il proprio stadio comunale con i seggiolini realizzati con le plastiche miste delle raccolte differenziate toscane, selezionate e riciclate da Revet, che ringrazio ancora una volta pubblicamente per la grande attenzione prestata, replichiamo oggi – afferma il Sindaco di Pontedera Matteo Franconi – un’altra straordinaria iniziativa che riguarda il nostro Anfiteatro e costituisce una applicazione concreta di quell’economia circolare davvero a km zero in cui i rifiuti raccolti, i cittadini che li hanno conferiti, e gli impianti industriali che li hanno ulteriormente trattati, sono interamente del nostro territorio: il Teatro Era li utilizza oggi come ri-prodotti. Una bellissima sinergia che lega la ripartenza dell’attività culturale e teatrale ancor di più a Pontedera e all’intero territorio”.
Far incontrare mondi lontanissimi come quello della cultura, del calcio o della moda con quello del riciclo. È quello che sta facendo Revet (azienda controllata al 51% da Alia servizi ambientali Spa) che raccoglie, seleziona e avvia al riciclo oltre l’80% delle raccolte differenziate toscane degli imballaggi. Una parte di questi, gli imballaggi in plastiche miste, viene ulteriormente selezionata e riciclata nel proprio stabilimento di Pontedera, trasformata in granuli che poi vengono utilizzati per stampare nuovi oggetti in plastica, come i seggiolini dell’Anfiteatro Julian Beck.
“Crediamo sia fondamentale far vedere ai cittadini il risultato del loro impegno nel fare la raccolta differenziata – spiega il Presidente di Revet Livio Giannotti – raccolta che deve essere fatta bene, ma che comunque è solo il primo passo. Poi serve un’industria efficiente del riciclo e serve che qualcuno ricompri oggetti realizzati in materiale riciclato. Solo così si realizza davvero quell’economia circolare che l’Europa invoca a gran voce e di cui Revet sta diventando un punto di riferimento a livello nazionale”.
Ciò è stato reso possibile da un lungo lavoro portato avanti da Revet e dal suo ufficio Ricerca e sviluppo, che certifica l’elevatissima qualità raggiunta dal granulo, competitivo (non solo ambientalmente, ma anche economicamente), con quello realizzato al 100% in materiale vergine.
“Quando le eccellenze si incontrano, se c’è comprensione e dialogo, vengono sempre raggiunti risultati importanti – commenta il Vice Presidente della Fondazione Teatro della Toscana Antonio Chelli – per questo motivo mi sento di ringraziare profondamente la Revet e in modo particolare il suo Presidente Livio Giannotti, per la sensibilità e la disponibilità dimostrata nell’accogliere la nostra proposta. Il risultato è che questo spazio è diventato più accogliente e più confortevole per tutti i nostri spettatori”.
Revet, in collaborazione con l’azienda bolognese Omsi, leader nello stampaggio di sedute, è partita dal materiale vergine che viene attualmente utilizzato nel settore, per arrivare a un materiale compatibile con il proprio granulo riciclato in modo da formare una miscela (percentuale di plastica da riciclo 35%) che avesse le stesse caratteristiche del materiale di partenza e che garantisse il rispetto delle norme europee.
Il progetto dunque, in un’ottica di economia circolare, consente di ridurre del 35% il prelievo di materie prime dall’ambiente, minimizzando l’impatto ambientale dell’industria del petrolio (emissioni derivate dall’estrazione, lavorazione e trasporto dello stesso).