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Teatro India, Chi ha ucciso mio padre

Daria Deflorian e Antonio Tagliarinini nell’anteprima stagione, dal 2 al 7 novembre a Roma

2 – 7 novembre 2021
orari ore 21.00, sabato e domenica ore 17.00 e 21.00
durata 90′ | biglietti intero € 18 – ridotto € 12

GREEN PASS OBBLIGATORIO

Arriva a Roma al Teatro India dal 2 al 7 novembre Chi ha ucciso mio padre per la regia di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, con Francesco Alberici interprete di questo potente dialogo per voce sola.
Prodotto dal Teatro di Roma, lo spettacolo è presentato con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati.
Per la prima volta Deflorian e Tagliarini portano a teatro un testo non scritto da loro ma da un autore con cui condividono affinità importanti, il rapporto tra vita e finzione, tra individuo e società. Lo scrittore francese Édouard Louis, classe 1992, con il suo testo ha scosso e conquistato i lettori di tutta Europa. «La vera differenza, in questo scarno e incisivo racconto di un padre e di un figlio rispetto a quelli che si sono succeduti nella storia della letteratura» si legge nelle note di regia «sta proprio nella scena in cui si svolge: dentro una classe operaia ormai condannata all’obsolescenza dalla voga liberista dove un figlio omosessuale se la deve vedere con un padre ossessionato dal maschile e dalla consapevolezza di essere a sua volta un emarginato, un dominato, un perdente, proprio come le persone che più odia e a cui più teme di rassomigliare, gli arabi, le donne, gli effeminati».
Dietro il rancore di quell’uomo affiora una persona estremamente fragile e incapace di esprimere i propri sentimenti. La riconciliazione con il padre passa dalla comprensione di quanto quella rabbia alberghi in un’ignoranza istigata dalla situazione sociale e politica in cui è cresciuto, che gli ha negato la possibilità di diventare altro. «Che sia la parola rivoluzione – detta dal padre – l’ultima parola del testo può far riflettere: una fortissima inquietudine corrode il cuore della Francia profonda (e non solo)».

Per Deflorian e Tagliarini è la prima volta non solo per affrontare un testo altrui, ma anche per curare la regia di uno spettacolo dove non sono loro in scena ma Francesco Alberici, con cui collaborano dal 2016, proseguendo con questa pièce la loro ricerca sul dialogo tra generazioni. Sullo sfondo ritornano la lotta di classe, le domande sul valore della politica, l’impatto delle leggi varate dai governi sulla vita reale degli individui.
Édouard Louis (1992) ha curato il volume Pierre Bourdieu: L’insoumission en héritage (PUF, 2013) ed è ideatore e direttore della collana “Des Mots” della Presses Universitaires de France. Il suo primo romanzo, Farla finita con Eddy Bellegueule (2014), è diventato un caso in Francia ed è in corso di pubblicazione in dodici paesi. Il filosofo Didier Eribon ha parlato di un “exploit” letterario, il quotidiano Le Monde lo ha celebrato come “la storia di un fallimento salutare” e il regista Xavier Dolan ha sottolineato “l’autenticità inimitabile dei dialoghi”, come se Édouard Louis scrivesse da sempre”. Nel 2016 ha pubblicato Storia della violenza. Scritto grazie alla richiesta del regista e attore Stanislas Nordey Chi ha ucciso mio padre (2018) è stato messo in scena dallo stesso Nordey nella primavera 2019. Il regista belga Ivo van Howe metterà in scena la versione olandese del testo. In Italia tutte le sue opere sono pubblicate da Bompiani.
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono autori, registi e performer. Il primo lavoro nato dalla loro collaborazione è del 2008, Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch.
Tra il 2010 e il 2011 hanno lavorato al Progetto Reality che ha dato vita a due lavori: l’installazione performance czeczy/cose (2011) e lo spettacolo Reality (2012), lavoro per il quale Daria Deflorian ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni con la collaborazione di Monica Piseddu e Valentino Villa ha debuttato l’anno successivo al Romaeuropa Festival. Lo spettacolo ha vinto il Premio Ubu 2014 come miglior novità italiana e nel 2016 il Premio della Critica come miglior spettacolo straniero in Quebec, Canada.
Hanno poi creato due site specific: Il posto (2014) presentato a Milano per il progetto “Stanze” e Quando non so cosa fare cosa faccio (2015) prodotto dal Teatro di Roma e ispirato al film di Antonio Pietrangeli, Io la conoscevo bene. Il cielo non è un fondale, con la collaborazione di Francesco Alberici e Monica Demuru ha debuttato nel 2016 a Losanna al Theatre de Vidy. Gianni Staropoli ha vinto per questo spettacolo il premio Ubu per le migliori luci.
Nel 2018 hanno debuttato con due progetti attorno al film Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni: Scavi, una performance condivisa con Francesco Alberici che ha debuttato al Festival di Santarcangelo nel luglio 2018 e lo spettacolo Quasi niente presentato a Lugano al Lac e poi in prima nazionale a Roma al Teatro Argentina nell’ottobre 2018 per il festival Romaeuropa. Lo spettacolo, con la collaborazione alla drammaturgia di Francesco Alberici vede in scena, oltre ai due autori, Monica Piseddu, Francesca Cuttica e Benno Steinegger. Il testo dello spettacolo è pubblicato da Dossella Editore (2019).
Nel febbraio 2020 debutta al Festival Vie di Modena il loro adattamento teatrale del testo Chi ha ucciso mio padre di Edouard Louis, con l’interpretazione di Francesco Alberici. Iniziano poi a lavorare su un nuovo progetto attorno al film Ginger e Fred di Federico Fellini, che porterà nel 2021 alla creazione dello spettacolo teatrale Avremo ancora l’occasione di ballare insieme e della performance Sovrimpressioni, e nel 2022 alla presentazione del film documentario Siamo qui per provare firmato insieme a Jacopo Quadri.

Francesco Alberici Nato a Milano, classe 1988, terminati gli studi classici, si laurea in Economia all’Università Bocconi di Milano. Si diploma come attore alla scuola Quelli di Grock e lavora in diversi spettacoli della compagnia. Nel 2015 partecipa al corso di perfezionamento teatrale “Il corpo nelle parole” del Centro Teatrale Santa Cristina. Studia con Claudio Orlandini, Danio Manfredini, Scimone e Sframeli, Massimiliano Civica. Con Claudia Marsicano e Daniele Turconi fonda il collettivo Frigoproduzioni con cui realizza Socialmente (2014) e Tropicana (2017).
Con Deflorian e Tagliarini ha lavorato in diverse produzioni: Il cielo non è un fondale (2016) come attore e collaboratore al progetto, Quasi niente (2018) come collaboratore alla drammaturgia e aiuto regista, Scavi (2018) come coautore e attore, Avremo ancora l’occasione di ballare insieme (2021).
Daria Deflorian | Antonio Tagliarini
CHI HA UCCISO MIO PADRE

testo di Edouard Louis
regia Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
traduzione di Annalisa Romani edita da Bompiani / Giunti Editore S.p.A.
adattamento italiano Francesco Alberici, Daria Deflorian, Antonio Tagliarini
collaborazione all’adattamento Attilio Scarpellini
con Francesco Alberici
luci Giulia Pastore
suono Emanuele Pontecorvo
costumi Metella Raboni
assistenza alla regia Chiara Boitani
collaborazione artistica Andrea Pizzalis
organizzazione e promozione Giulia Galzigni / Parallèle
amministrazione Grazia Sgueglia

Qui a tué mon pére Copyright ©2018, Edouard Louis All rights reverved Edouard Louis
Chi ha ucciso mio padre, traduzione di Annalisa Romani, © 2019 Giunti Editore S.p.A./Bompiani

una produzione A.D., Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione, TPE-Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi, FOG Triennale Milano Performing Arts

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