La conferenza stampa di presentazione della seconda parte della stagione 2021-2022 da gennaio a luglio è preceduta dall’intervento dell’avvocato Gianluca Sole nominato Commissario straordinario del Teatro di Roma, che illustra il processo di trasformazione da Associazione a Fondazione di partecipazione, come quasi tutti i Teatri Nazionali.
Questo cambiamento che delinea una nuova configurazione renderà più stabile l’operatività attraverso il potenziamento del core business che è la produzione di spettacoli. Lo sforzo collettivo per strutturare il programma, conclude Sole, costituisce un impegno che va nella direzione della centralità dell’offerta culturale nella città e nel paese.
L’assessore alla cultura di Roma Capitale Miguel Gotor porta i saluti del sindaco Gualtieri che ha sostenuto questa trasformazione, anche alla luce delle recenti difficoltà gestionali, sostenendo che sarà la chiave di volta per ottenere la stabilità che consentirà di conseguire le finalità di Teatro Nazionale e il conseguente rilancio del comparto cittadino dello spettacolo, che risente di una lunga crisi aggravata dalla pandemia che ha incrementato le disparità sociali di accesso alla cultura.
La Fondazione, garantendo il perseguimento dello scopo statutario, consente all’organo di gestione di operare in modo più snello innescando una fase di rinascita per i lavoratori dello spettacolo che hanno subito una lunga dimenticanza. Gotor lancia la sfida che il teatro e le proposte culturali diventino servizi essenziali offerti al cittadino e cita Gigi Proietti: “Nella totale perdita di valori, il teatro è il pozzo cui attingere”.
Il Consulente artistico Giorgio Barberio Corsetti sostiene che il teatro è l’incontro tra il futuro e la quotidianità, e il futuro è nel rapporto tra teatro e pubblico per un ritorno alla partecipazione sciogliendo in un gesto collettivo le incertezze e la solitudine. Il teatro va oltre il visibile, vi si può udire l’inaudito e vedere oltre il reale. I teatri devono essere luoghi di incontro, condivisione, discussione e ospitalità di ogni forma d’arte dal vivo.
La Consulente artistica per il Teatro India Francesca Corona ricorda le produzioni di artisti emergenti che hanno vinto tanti Premi di settore dagli Ubu al Premio Rete Critica e, quando non è stato possibile andare in scena, si è immaginato di fare teatro in altri modi, come fondare una radio per ricordare che il teatro inizia prima che si alzi il sipario, nelle sale prova, nei laboratori, nelle fasi di ricerca e formazione.
La seconda fase di stagione propone recuperi di lavori annullati e altri nati dalla rilettura dei classici, nuove drammaturgie e scritture originali, nel segno di una programmazione multidisciplinare attenta alle giovani generazioni e alla contemporaneità.
Al Teatro Argentina per le produzioni e coproduzioni troviamo Giorgio Barberio Corsetti che firma adattamento e regia de La metamorfosi da Franz Kafka, Massimo Popolizio che porta in scena M Il figlio del secolo trasposizione del romanzo di Antonio Scurati, che si articola in due parti M Il figlio del secolo 1919 e M Il figlio del secolo 1924. Una coproduzione internazionale è Catarina del drammaturgo e regista portoghese Tiago Rodrigues. Alessandro Serra torna con La Tempesta di Shakespeare elaborata durante la pandemia dalla sofferenza della gente di spettacolo: “Il teatro deve creare il mito e mi piaceva la dimensione metafisica de La Tempesta creata con una compagnia di guitti”. Dal romanzo autobiografico della partigiana e femminista Goliarda Sapienza, Mario Martone porta in scena Il filo di mezzogiorno.
Tra le produzioni ospiti vedremo Silvio Orlando in La vita davanti a sé, riduzione del romanzo di Emile Ajar, Premio Goncourt 1975, pseudonimo di Romain Gary, cui seguirà Piazza degli eroi di Thomas Bernhard con la regia di Roberto Andò e Romeo Castellucci che nel suo BROS esanima il nostro rapporto con la Legge.
Le produzioni del Teatro India vedono Lucia Calamaro con Darwin inconsolabile. Claudia Sorace e Riccardo Fazi di ‘Muta Imago’ presentano la riscrittura di Tre sorelle di Cechov mescolando le parole dell’autore alle lor. Raquel Silva propone PIGS, acronimo che indica i paesi economicamente più fragili dell’Unione europea. Nell’ambito del progetto ‘Oceano Indiano’, Fabio Condemi vincitore del Premio Ubu 2021 per la Migliore Regia porta in scena Nottuari tratto dai racconti dell’autore weird Thomas Ligotti.
Per le Nuove Generazioni Fabrizio Pallara propone una ricerca artistica su Biancaneve per il Teatro Torlonia.
Babilonia Teatri presentano Mulinobianco-back to the green future, cui segue Lucia Calamaro con Smarrimento e Daniel Veronese che rilegge il presente con feroce umorismo nelle Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace. Federica Santoro e Luca Tilli dall’Anitra selvatica di Ibsen ricavano Hedvig mentre Bartolini/Baronio propongono Josefine da una rilettura del racconto di Kafka. Valdoca presenta Enigma. Requiem per Pinocchio, Francesca Macrì dirige About Lolita. Giuliana Musso porta in scena la scrittura originale Dentro mentre la compagnia Fort Apache Cinema Teatro nello spettacolo Destinazione non umana coinvolge attori ed ex detenuti oggi professionisti. La compagnia Sotterraneo porta in scena Overload e L’Angelo della storia. Andrea De Rosa propone Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès e il regista svedese Marcus Lindeen presenta L’aventure invisible.
Per la rassegna di danza ‘Grandi Pianure’ a cura di Michele Di Stefano andranno in scena all’Argentina i lavori di due artisti che si sono imposti per la ricerca sulle possibilità del corpo: il coreografo greco Dimitris Papaioannou con Transverse Orientation in cui si riferisce al mito greco quale archetipo della cultura occidentale e Salvo Lombardo con AMOЯ che indaga il tratto identitario che affonda nei fasti dell’antica Roma. All’India Annamaria Ajmone presenta La notte è il mio giorno preferito. Mk porta Maqam premio Ubu 2019 per il Miglio Spettacolo di Danza e Boris Charmatz porta Danse de nuit. Un focus è dedicato alla performer e coreografa La Ribot.
Tania Turnaturi