Con Avremo ancora l’occasione di ballare, in scena da giovedì 10 a domenica 13 febbraio al Teatro Fabbricone, dopo il lavoro di Quasi niente a partire da Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini continuano la loro ricerca sul filo rosso che unisce le generazioni, ispirandosi questa volta a Federico Fellini e al suo celebre film del 1986 Ginger e Fred (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).
Si tratta di un progetto su Marcello Mastroianni e su Giulietta Masina, su Fred Astaire e Ginger Rogers, di un lavoro sulla coppia e sul dialogo come possibilità di procedere insieme, di generare azioni, anche immaginarie.
Al centro della scena ci sono tre generazioni, tre tempi, tre coppie che ballano insieme – una coppia di sessantenni (il duo storico Deflorian/ Tagliarini), una coppia di trentenni (Francesco Alberici e Martina Badiluzzi) e una di quarantenni (Monica Demuru ed Emanuele Valenti). Tutti ballano, avanti e indietro nel tempo, e immagini, suoni, segni indelebili divengono pretesto per tratteggiare possibilità di scambio, incontro e trasmissione.
Affermano Deflorian e Tagliarini “Si dà vita a una conversazione performativa e danzata tra tre coppie che ben presto verranno percepite come la stessa e unica coppia che, attraverso gli anni, dialoga con dei momenti passati o futuri della propria vita. Da questi slittamenti temporali si sprigiona un’atmosfera dolce e sconcertante, vicina al regno dei sogni, che furono così ricchi di risorse per il grande cineasta che li disegnò fino alla fine dei suoi giorni. Cercando quel residuo di purezza che nei due personaggi felliniani si trasforma in rivolta, sia pure impotente, questo spettacolo è un’ode alla coppia e all’energia del dialogo”.
Ogni Lei è Daria Deflorian nelle tre tappe di vita, Giulietta Masina, Amelia di Ginger e Fred di Fellini e quindi anche un po’ Ginger. Ogni Lui è giocato sull’individualità collettiva del triplice Antonio Tagliarini, di Marcello Mastroianni, di Pippo di Ginger e Fred di Fellini e quindi ovviamente anche un po’ di Fred. Tutti mostrano filamenti di ricordi attraverso il racconto, e attraverso azioni vere e proprie, piccoli sketch con cui si interroga il presente tramite il passato in una continua ritualizzazione della storia che non vuole essere riprodotta identica a sé stessa, ma rivive nelle differenze, nelle sfumature di senso, di tempo e di luogo.
È un gigantesco album di fotografie animate che mostra la durata, il distacco e la trasformazione del percorso di vita delle persone. Un album che non ha alcun appiglio cronologico, ma che vive grazie a fulminei lampi di luce su quel o su quell’altro momento, su quel o quell’altro ancora ricordo. Ogni micro storia, densa di memorie, sogni e difetti del passato, prende forma assumendo i caratteri di un ballo, non sempre danzato, ma sempre agito, fatto, vissuto. È la relazione umana al centro del grande ballo della vita: causa e sintomo del danzare, dove i corpi si incontrano, trovano la metà della propria coppia e entrano in quell’intimità fatta di contatto, parole sussurrate e sogni condivisi.
Avremo ancora l’occasione di ballare insieme è anche «una ballata dedicata agli/lle artisti/e, al loro desiderio di essere un altro, alla loro determinazione a giocare per tutta la vita, a cadere ad ogni ciak, a mettere nei dettagli insensati la loro biografia più segreta, al loro smascherarsi “intenzionalmente senza intenzione”», come detto da Fellini parlando del lavoro dell’attore.
BIGLIETTI: 18 euro posto unico non numerato
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