Da Stalin a oggi: la Russia del Novecento in un film d’animazione
Il regista Khrzhanovsky è il più grande dissidente del cinema d’animazione russo
Ultima serata della stagione. Dopo il film ibattito sulla letteratura russa con Irina Dvizova
Venerdì alle 21 al Cinema Stensen ultima serata della stagione, prima delle arene estive. Arriva Il Naso o la Cospirazione degli Anticonformisti, film di animazione tratto da uno dei racconti più famosi della letteratura, “Il Naso” di Nikolaj Gogol e dall’omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič, e firmato dalla regia del più grande dissidente del cinema d’animazione russo Andrey Khrzhanovsky, che ha recentemente firmato – assieme a molti altri tecnici, artisti e registi del cinema d’animazione russo ed ucraino – una lettera di dissenso contro l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Al termine del film l’incontro con Irina Dvizova, docente di Lingua e Letteratura russa all’Università di Firenze, per riflettere sulle suggestioni del film e sull’eredità della letteratura russa.
Ingresso alla serata 7 euro.
Il film è uno sguardo attento sul XX secolo della Russia soffermandosi soprattutto sulla caduta nella repressione politico/ideologica, mostrando come il Paese abbia sempre percorso ciclicamente questa via. Accompagnato dalle musiche di Šostakovič, il film è dedicato e racconta degli anticonformisti che ebbero il coraggio di opporsi al regime di Stalin e che, proprio per tal motivo, furono perseguitati dal dittatore e parte deportata in Siberia. Tra essi molti intellettuali e artisti, che avevano capito già da tempo quanto la cultura avesse un ruolo delicato e centrale anche all’interno del sistema politico.
Uno dietro l’altro, nel film scorrono tutti i protagonisti del Novecento russo, da Stalin ai suoi ministri Molotov e Mikoyan, dallo scrittore Bulgakov ad una sequenza de La corazzata Potiemkin.
La trama
Su di un aereo viaggiano il regista Khrzhanovsky e diverse altre personalità del mondo culturale russo. Parlando con un amico, Khrzhanovsky rievoca la storia de Il naso, celebre racconto surreale di Gogol’. Attraverso l’omonima trasposizione operistica di Dmitrij Šostakovič, facciamo così la conoscenza dell’assessore di collegio Kovalev, il quale una mattina si risveglia senza naso per poi scoprire che questi ha assunto vita propria trastullandosi per le strade di Pietroburgo con il titolo di “Maggiore”. Ma la vicenda di Gogol’ si interseca con quella dello scrittore Michail Bulgakov e della sua improbabile amicizia con Stalin, sbocciata a seguito di una lettera inviatagli in un momento di frustrazione artistica. Separatosi dal nuovo amico per un certo periodo, Stalin combatte la noia recandosi a teatro, scortato dal proprio stato maggiore. Lì assiste all’opera Il naso. Lo stile inconsueto e innovativo della partitura lascia il grande leader alquanto interdetto, al punto da sentirsi in dovere di mettere in guardia l’amato popolo (attraverso un lungo discorso-balletto) sulla necessità di recuperare i “classici” e di combattere con fermezza i “formalisti”. Il film si chiude con un dolente omaggio a tutti quegli artisti “anticonformisti” perseguitati, e talvolta giustiziati, dal regime staliniano.