da Eschilo
uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
co-produzione con I Sacchi di Sabbia e il sostegno della Regione
Toscana
Non c’era. L’ho cercato, invano. Non c’era lo spettacolo.
Non basta salire su un palco o stare su una pedana. No! Lo spettacolo: grande assente.
C’era uno scudo, grande, rotondo, bello, appoggiato ad un cavalletto (sembrava una
scala) e troneggiava al centro. Poi alla fine, verso la fine, con una sensazionale fulminea
sorpresa (l’unica emozione della serata) si è svelato il suo doppio. Erano due scudi, l’uno
appoggiato all’altro, l’uno contro l’altro come i due famosi fratelli, Eteocle e Polinice figli del
più famoso Edipo.
Un tentativo comico di raccontare la storia si è rivelato tragico nel risultato, d’altronde è
realmente una tragedia.
‘ 7 contro Tebe’ la trama è nota e nel momento attuale è ancora più scottante la tematica.
7 porte assediate e la guerra è quasi alle porte. Noi siamo lontani o almeno così ci piace
pensare, ma il racconto è quotidiano ed entra nelle nostre case a qualunque ora del
giorno.
Due persone entrano piangendo (il coro) poi si aggiunge il corifeo (l’unica donna) ed infine
fa la sua comparsa l’autore in persona: Eschilo. Tuniche scure, scialli neri, e fazzoletti in
testa. Due uomini nel ruolo di donne, e fin qui ci siamo, nel rispetto della tradizione, che
viene sbeffeggiata ed anche questa scelta si potrebbe accettare … Una donna tenta di
rivendicare un ruolo più moderno e chiede ad Eschilo di dedicare più attenzione alle
donne, come fanno altri suoi colleghi.
Quattro sedie, prese lì sul posto, indigene e neanche neutre nel loro stridente ‘fuori posto’.
Due sedie al centro e due laterali. Come nella migliore convenzione tragica gli avvenimenti
accadono lontano e vengono raccontati dalle due prefiche, che sono la ‘pars comica’.
Manca la ‘vis’ . Energia, questa sconosciuta!
Tutto piatto, pause lunghissime: battute dimenticate o volute sospensioni del ritmo? Ritmo,
dove sei?
Gli scudi, belli, rotondi, importanti hanno il loro pregnante significato.
Ai lati due pupazzini – opliti- soldati- piccini con lancia e scudo attendono sulla sedia di
essere mossi da Eschilo, ermetico e misterico dietro gli occhiali scuri seminascosto da una
lunga parrucca nera e riccia e dalla donna corifeo.
Tutta la battaglia, con gli eroi caduti nella polvere dopo le iniziali lodi al valore, è
raccontata con accenti aulici, solo accenni di accenti nella parlata vernacolare tosco-
napoletana che contamina il testo con evidenti tentativi di comicità.
Tragedia, dove sei? Ogni lacrima nasconde un sorriso ed ogni risata tratteggia un pianto,
ma quando non si riesce a cogliere il senso delle parole …. Voce, dove sei?
Ma lo Scudo faceva bella mostra di sé prima di dividersi nel suo doppio.
Eppure qualcuno rideva. Si, gli spettatori seduti nelle prime file ridevano ogni tanto quando
la battuta lo richiedeva.
E qualcuno, anzi parecchi hanno anche applaudito.
Misteri di questa società contemporanea!
Teatro, dove sei?
Ma i due scudi erano belli, rotondi, lucidi. Potevano essere l’inizio di uno spettacolo
teatrale.
Antonella Parisi