Il LAC di Lugano rende omaggio a Robert Wilson, eclettico artista statunitense capace come pochi altri di attraversare il paesaggio delle arti restando fedele ad una poetica unitaria. Fino al 7 gennaio 2024 la Hall del LAC ospita l’installazione multimediale Panther Owls Elk – Animal Stories, appositamente creata dall’artista per il centro culturale.
Artista, scultore, videoartista, regista di caratura internazionale, da più di mezzo secolo Robert Wilson non smette di stupire per la sua straripante creatività che – unita al suo personale rigore stilistico – ancora oggi continua ad attraversare e contaminare i linguaggi della contemporaneità, con immagini esteticamente sorprendenti ed emotivamente cariche.Per ulteriori informazioni: www.luganolac.ch
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Società Promotrice delle Belle Arti in Torino
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Leonardo Da Vinci. La Prima Monna Lisa
Fino al 26 maggio 2024
Curata dalla Mona Lisa Foundation
Mostra prodotta da SM.Art
Con la direzione creativa e di produzione di WeAreBeside
Società Promotrice delle Belle Arti in Torino
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Golden Ratio, Earlier Mona Lisa and Louvre Mona Lisa
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Fino al 26 maggio 2024 la Mona Lisa Foundation, in collaborazione con SM.Art e WeAreBeside presenta, nella prestigiosa sede della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, all’interno del parco del Valentino, la Prima Monna Lisa, il dipinto della donna fiorentina Lisa del Giocondo, divenuta celebre come Monna Lisa, realizzato circa dieci anni prima dell’iconica “Monna Lisa” del Louvre.
La “Prima Monna Lisa”, che probabilmente è stata sottoposta a più test ed esami scientifici di ogni altro quadro della storia, continua ad affascinare gli studiosi di tutto il mondo. Il dipinto è diventato oggetto di attenzione a livello internazionale quando è stato presentato ai media nel 2012 dalla Mona Lisa Foundation (fondazione svizzera no-profit), che ha divulgato i risultati di oltre 35 anni di studi. Evidenze storiche dimostrano che ci sono sempre state due versioni della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Leonardo realizzava infatti i suoi dipinti spesso in più versioni, esempi ne sono la sua Vergine delle Rocce, la Madonna del Fusi e la Madonna col Bambino.Per ulteriori informazioni: www.mostraprimamonnalisa.com
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Keith Haring. Radiant Vision
Fino al 4 febbraio 2024
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Allestimento mostra Palazzo Tarasconi
Foto Patrizia Scolletta LaltroSCATTO Foto // Video
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Dopo le quattro tappe del tour americano, il grande successo alla Villa Reale di Monza e l’ultima tappa in Israele, la mostra Keith Haring. Radiant Vision torna in Italia, presso Palazzo Tarasconi di Parma fino al 4 febbraio 2024.
L’esposizione è prodotta da General Service and Security e GCR. La Direzione Artistica e di Produzione è affidata a WeAreBeside. La mostra Keith Haring. Radiant Vision è un progetto itinerante possibile grazie a Pan Art Connections.
Oltre 100 opere del più celebre artista pop degli anni ’80, provenienti da una collezione privata, tra litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, illustrano l’intero arco della breve ma prolifica carriera di Haring, esaminando diversi aspetti della vita e della produzione dell’artista, tra cui i disegni in metropolitana e la street art, le mostre in alcune delle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il suo lavoro commerciale.
Per ulteriori informazioni: www.palazzotarasconi.it/mostra/radiantvision
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Magazzino delle Idee, Trieste
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India oggi.
17 fotografi dall’indipendenza ai giorni nostri
Fino al 18 febbraio 2024
A cura di Filippo Maggia
Magazzino delle Idee, Trieste
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Amit Madeshiya, da/from Cinema Travellers, 2010-2014. Courtesy Amit Madheshiya & PHOTOINK
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Fino al 18 febbraio 2024 il Magazzino delle Idee di Trieste presenta India oggi. 17 fotografi dall’Indipendenza ai giorni nostri, a cura di Filippo Maggia, prodotta e organizzata da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – prima mostra a raccogliere e a presentare a livello europeo settant’anni di fotografia indiana in un unico grande progetto espositivo composto da oltre 500 opere tra fotografie, video e installazioni.
Attraverso racconti visivi, esperienze, testimonianze e indagini, India oggi traccia un percorso storico-sociale che muove dal Mahatma Gandhi e dal decennio immediatamente successivo all’indipendenza dall’Impero britannico, nel 1947, fino ai nostri giorni. Dal passato postcoloniale all’affermazione fra le maggiori economie internazionali, la mostra testimonia la radicale trasformazione di cui è protagonista il subcontinente indiano, forte di uno sviluppo esponenziale che deve fare i conti con profonde contraddizioni e disuguaglianze sociali.
Per ulteriori informazioni: www.magazzinodelleidee.it
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Villa Reale di Monza, Orangerie
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BANKSY. Painting Walls
An Unauthorized Exhibition
Fino all’11 febbraio 2024
A cura di Sabina De Gregori
Villa Reale di Monza, Orangerie
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LOVE IS IN THE AIR (FLOWER THROWER), 2003. Serigrafia su carta
London (UK), Emilia and Alessandro Private Collection
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La Villa Reale di Monza presenta fino all’11 febbraio 2024 (DATA PROROGATA) la mostra Banksy. Painting Walls, un grande evento espositivo dedicato al nome più celebre della street art internazionale contemporanea.
Prodotto da Metamorfosi Eventi, in partnership con SM.Art e WeAreBeside, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, la mostra, allestita negli spazi dell’Orangerie e curata da Sabina de Gregori, presenta in Italia per la prima volta tre muri (porzioni di muro) originali dell’artista britannico, tre straordinari pezzi provenienti da collezioni private, dipinti da Banksy nel 2009, nel 2010 e nel 2018, realizzati a Londra, nel Devon e nel Galles.
Protagonisti di questi lavori sono tre adolescenti, rappresentanti di una nuova generazione che sembra essere da sempre la più sensibile alle tematiche intorno alle quali si muovono gli interessi dell’artista inglese, come la situazione climatica, le disuguaglianze sociali, i migranti, le guerre e i diritti dei popoli.
Per ulteriori informazioni: www.banksymonza.it
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Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
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Da Albrecht Dürer a Andy Warhol
Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich
Fino al 7 gennaio 2024
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC
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Egon Schiele, Sitzende Frau, Rückenansicht (Donna seduta, vista da tergo), 1917. Grafite e gouache
Graphische Sammlung ETH Zürich
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L’ETH Zürich è un’istituzione molto nota e rinomata in Svizzera e all’estero, ciò nonostante, non tutti conoscono la sua Collezione di arte grafica: con la mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich” il MASI offre al pubblico l’occasione di scoprire 300 capolavori da una delle più importanti collezioni svizzere di stampe e disegni.
Tecniche, motivi, stili e concezioni dell’arte nei secoli si susseguono in un percorso cronologico, in cui le opere di esponenti di spicco della storia dell’arte europea – da Albrecht Dürer a Rembrandt van Rijn da Francisco de Goya a Maria Sibylla Merian, Pablo Picasso e Edvard Munch – sono presentate accanto ai lavori di artiste e artisti viventi come John M Armleder, Olivier Mosset, Candida Höfer, Susan Hefuna, Shirana Shahbazi o Christiane Baumgartner. Da questo raro ed eccezionale confronto tra gli antichi maestri e le creazioni più contemporanee emergono connessioni inaspettate e sorprendenti: temi come il processo di creazione dell’opera d’arte, il rapporto tra copia e originale, la trasmissione di motivi e iconografie, ma anche la collaborazione tra professionalità diverse in campo artistico attraversano la storia della grafica fin dalla sua nascita e toccano aspetti oggi ancora attuali.
Oltre a mettere in luce l’ampio spettro delle tecniche grafiche – dalla xilografia all’incisione a bulino fino all’acquaforte e alla serigrafia – la mostra presenta anche disegni, fotografie e multipli. Il progetto espositivo propone inoltre informazioni e curiosità sulle origini, le funzioni e l’importanza delle opere attraverso i secoli.Per ulteriori informazioni: masilugano.ch
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Thomas Huber
Lago Maggiore
Fino al 28 gennaio 2024
Museo dell’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC
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Thomas Huber, 1.1.22, 2022, Olio su tela, Collezione d’arte Zürcher Kantonalbank. Photo Marlene Burz
© Thomas Huber & Skopia / P.-H. Jaccaud / 2023, Pro Litteris, Zurich
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Prende il nome dalla serie di dipinti dell’artista svizzero Thomas Huber (Zurigo, 1955) la mostra “Lago Maggiore“, che presenta al pubblico settanta opere tra grandi tele ad olio e acquerelli. Celebre per i suoi dipinti di architetture quasi irreali, ricche di mise en abyme e per il suo mondo interiore onirico, Thomas Huber, che vive da tempo a Berlino, da qualche anno ha sentito il bisogno di tornare tra i paesaggi della sua giovinezza, prendendo casa sul confine italo svizzero vicino a Cannobio.
L’impagabile vista sul lago ha ispirato così le vedute in mostra. Come un diario visivo, i dipinti raccontano le variazioni potenzialmente infinite di uno stesso paesaggio, in cui monti, acqua, cielo e luce sono attraversati dal ritmo naturale delle stagioni e del trascorrere del giorno. Sono quindi opere omaggio alla bellezza e alla semplicità del paesaggio quelle della serie “Lago Maggiore” che segna un nuovo, importante tassello nella ricerca dell’artista: pur mantenendo i colori vivaci e le forme ben definite tipiche della sua produzione, i grandi oli su tela esposti al MASI rompono, infatti, con il suo mondo pittorico precedente. Gli spazi costruiti e le architetture irreali lasciano posto alla potenza immaginaria e inafferrabile del lago, catturato in un momento e in un luogo specifici. In questo senso, molti dipinti portano il titolo del giorno di creazione e rivelano l’approccio quasi scientifico dell’artista. Ne nasce così un’indagine che si inserisce tra gli esempi illustri della storia dell’arte che hanno dato vita a cicli specifici, come Claude Monet, Paul Cézanne o Ferdinand Hodler.
Per ulteriori informazioni: masilugano.ch
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Bianco o nero
Opere della Collezione 1935-2021
Dall’11 novembre 2023
A cura di Cristina Sonderegger e Francesca Rosi
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede Palazzo Reali
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Bertozzi & Casoni, Ossobello, 2002, Ceramica policroma
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano
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La mostra “Bianco o nero – Opere dalla Collezione 1935-2021” propone una prospettiva inedita su un nucleo di opere selezionate dalla Collezione MASI e offre al pubblico l’occasione di conoscere lavori mai presentati prima, o raramente esposti.
In un percorso multi-tematico, articolato in cinque sezioni, l’esposizione mette in dialogo opere di pittura, scultura, fotografia, arte cinetica e concettuale dagli anni Trenta ai giorni nostri. Dalle voci più forti dell’arte italiana del secondo dopoguerra al ready made dell’arte concettuale, dalla pop art fino alla scultura iperrealista dell’inizio del nuovo millennio, la mostra tocca, attraverso una ristretta, ma attenta selezione, diversi focus della collezione del MASI. Dagli accostamenti tra i lavori – giocati sul filo della suggestione visiva e concettuale del bianco o nero – nascono inoltre molteplici e inaspettate possibilità di lettura.
Per ulteriori informazioni: masilugano.ch
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Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano
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Balla ’12 Dorazio ’60
Dove la luce
Fino al 14 gennaio 2024
A cura di Gabriella Belli
Progetto allestimento di Mario Botta
In collaborazione con l’Archivio Dorazio
Contributo speciale della GAM, Torino
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano
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Giacomo Balla, Compenetrazione iridescente radiale (Vibrazioni prismatiche), 1913-1914 ca. Tempera su cartoncino.
GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e contemporanea.
Su concessione della Fondazione Torino Musei © 2023, ProLitteris, Zurich
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La mostra “Dove la luce” è la storia di una straordinaria affinità elettiva, quella che unì due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento: Giacomo Balla (1871-1958) e Piero Dorazio (1927-2005). Come suggerito dal titolo, ispirato ad una nota poesia di Giuseppe Ungaretti, il tema del confronto è la luce, quintessenza della vita, ma anche sfida perenne per gli artisti che con essa, da sempre, hanno dovuto misurare le proprie capacità espressive. È un racconto visivo, nato da un’idea di Danna Battaglia Olgiati e affidato a 47 capolavori creati attorno a due date: il 1912, anno in cui nascono le Compenetrazioni iridescenti di Balla ed il 1960 per le ben note Trame di Dorazio. “Quasi cinquant’anni passano tra le une e le altre, eppure ciò che seduce e ancora ci interroga di quel fenomeno luminoso, di cui queste opere sono interpreti e tributi, è il mistero che al di là di ogni verità scientifica sentiamo in tralice calamitare il nostro sguardo dentro le superfici” spiega Gabriella Belli, curatrice della mostra.
Per ulteriori informazioni: collezioneolgiati.ch
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