Lo spettacolo “Lady Perfezione” – promosso dalla Compagnia Teatro A e tenutosi presso il Centro per la Creatività Cecilia di Tito – è stato un successo strepitoso. La magica tata Mary Poppins ha incantato grandi e piccini con le sue avventure straordinarie, trasportandoli in un mondo di fantasia e gioco teatrale.
La regia di Valeria Freiberg ha saputo creare uno spettacolo coinvolgente e divertente, cogliere l’essenza della storia e del personaggio, interpretato dall’attrice Cristina Colonnetti, dando vita ad una Mary Poppins impeccabile, con la sua eleganza, il suo sorriso contagioso e i suoi poteri magici. Il lavoro di regia ha trasformato la narrazione scenica in un’esperienza multidisciplinare coinvolgente, grazie anche alla collaborazione con il coreografo Joseph Fontano e con la danzatrice Giada Negro.
La sala era gremita di bambini e adulti, tutti entusiasti di assistere alle avventure di Mary Poppins. Lo spettacolo è stato un vero e proprio successo, con applausi a scena aperta e un pubblico rapito dalla magia della storia.
“Lady Perfezione” è stata un’esperienza indimenticabile per tutti i presenti. Un’occasione per immergersi nel magico mondo del teatro, della danza, della letteratura e lasciarsi trasportare dalla fantasia.
Oltre allo spettacolo “Lady Perfezione”, la Compagnia Teatro A ha organizzato due Masterclass di danza e di movimento scenico, aperte sia ai bambini che agli adulti. Le classi, curate dall’Accademia Europea di Danza, hanno riscosso un grande successo, con un’ampia partecipazione di persone entusiaste di apprendere nuove coreografie e immergersi nel magico mondo della danza.
L’idea di organizzare Masterclass e corsi di recitazione per bambini e adulti dopo gli spettacoli – dice la regista Valeria Freiberg – nasce dal desiderio di divulgare l’arte del teatro e il rispetto per il mestiere del teatro. Tali corsi sono un’occasione unica per apprendere le tecniche di base della recitazione e della danza, migliorare la propria espressività e divertirsi in un ambiente creativo e stimolante, ma soprattutto rendersi conto della complessità e bellezza della professione artistica.