«Alla luce del disastro umano, sociale ed economico che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo, gli effetti negativi sugli eventi artistici non si sono fatti attendere, presto tutti ci siamo accorti che anche il mondo delle arti performative avrebbe subito pesanti conseguenze.
Il compito dell’arte quando ci riesce continua ad essere quello di individuare prima degli altri alcuni passaggi dell’attualità, anticipandone i “rimedi”.
Anche noi costretti a rimediare ad alcuni meccanismi ad oggi insostenibili per la nostra struttura Scenario Pubblico Centro Nazionale di Produzione della Danza a Catania, abbiamo deciso di riformulare la proposta culturale che avevamo già pianificato per il 2020/21, e la stessa spostarla al 2021/2022». (Roberto Zappalà)
Una stagione “diversa per necessità ma anche per resistenza sociale”. Roberto Zappalà, da molti considerato “filosofo” della coreografia italiana, grazie all’«ottimismo illuminato che lo contraddistingue» (Stefano Tomassini) affonda a piene mani nel compito più profondo dell’arte dall’antichità: essere “rimedio” per l’attualità.
La Stagione 2020/21 di Scenario Pubblico, nell’idea del coreografo catanese, pensata e realizzata insieme al visual designer Maurizio Leonardi, è una miscela di esperienze agite, arte concettuale e fisica e necessità del presente. Il meccanismo scenico Panopticon NanoFestival, 12 danze sorvegliate speciali vuole ribaltare la percezione della “solitudine, del controllo, della protezione dell’individuo”.
Panoptes, gigante della mitologia greca, che possedeva un centinaio di occhi e ritenuto quindi un guardiano perfetto, dà il nome al carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham.
Non solo dunque un modo per ovviare alle restrizioni imposte dalle norme di sicurezza Covid19. Panopticon di Roberto Zappalà è già opera ancora prima che vi entri la danza e rappresenta, in un certo senso, la sofferenza delle arti performative, in quanto è esso stesso una forzatura scenica.
In un drammatico momento storico nel quale gli individui si sono distanziati, separati e isolati Panopticon assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Una forma di riavvicinamento “a piccoli passi”. La struttura è un poligono con numero variabile di lati, realizzato con materiale in parte trasparente. Gli spettacoli andranno in scena dal 6 al 22 novembre per 3 fine settimana, sono previsti più turni a serata e un numero limitato di spettatori con sanificazione della struttura nell’intervallo tra i vari turni e rispetto delle distanze di sicurezza. Un’introduzione al progetto sarà curata da diversi intellettuali che si alterneranno nelle serate.
«Un format nuovo che da un lato vuole tutelare Scenario Pubblico dando continuità all’attività sul territorio che lo ha identificato come luogo della danza nei suoi 20 anni di attività e, dall’altro, permettere di presentare alla città una proposta che coniuga l’esigenza della presenza con l’urgenza della ricerca creativa e anche concettuale».
Il progetto – prosegue Zappalà nelle note artistiche – parte dalla volontà di replicare ed emancipare il concept che curiamo da 5 anni a ScenarioFarm – all’interno del celebre Favara Cultural Park – a Favara, città nell’agrigentino, che prende il nome appunto di NanoFestival. Lo riproponiamo in questo caso sulla scena con alcuni accorgimenti non solo di carattere relazionale – a Favara era realizzato con impostazione one by one, artista/spettatore – ma anche storico-comportamentale. Vuole essere una riflessione non obbligatoriamente pensata in funzione del Covid-19 ma che ne prende spunto per una più profonda analisi sulla condizione dell’individuo messo a dura prova e sempre morbosamente controllato.
L’accostamento con il Panopticon di Jeremy Bentham è molto semplice: il nostro progetto esalta la dimensione della segregazione/prigione così come del distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. Un atteggiamento che oggi è fin troppo comune non solo come condotta verso le pratiche sessuali, ma è anche troppo facilmente sdoganato in semplici situazioni sociali dove la morbosità dello sguardo nascosto è diventata una pratica fin troppo abituale.
Nel nostro proposito l’osservatore non controlla chi lo circonda come nel caso del progetto originale di Bentham, dove la progettazione delle carceri prevedeva che un unico sorvegliante controllasse tutti i soggetti di un’istituzione carceraria senza che gli stessi ne fossero consapevoli. Saranno gli spettatori stessi che controlleranno il performer, isolati sia da lui che l’uno dall’altro, alludendo in tal modo anche all’ “Anopticon” di Umberto Eco che in quanto opposto del Panopticon, deresponsabilizza il sorvegliante ponendo la domanda: chi sorveglia i sorveglianti?
Il nostro obiettivo punta a creare un corto circuito tra sorveglianti e sorvegliati ma vuole anche rendere l’architettura scenica autonoma e protagonista di tutte le 12 danze che verranno presentate durante il festival».
Gli spettacoli già programmati per la stagione 20/21 sono rimandati alla prossima 2021/22 e, protagonisti di Panopticon NanoFestival, 12 danze sorvegliate speciali, saranno alcuni dei danzatori delle compagnie già coinvolte ma con progetti pensati appositamente per lo spazio di Panopticon. Assoli e duetti con danzatori provenienti da: Balletto Civile, Spellbound Dance Company, CCNR/Yuval Pick (fr), Petranura Danza, Abbondanza/Bertoni, steptext dance project (de), Moritz Ostruschnjak/Daniela Bendini (de/i), Samir Calixto (br/nl), T.H.E Dance Company (SGP). Compagnia Zappalà Danza sarà presente con alcuni dei suoi danzatori.
La Stagione di Scenario Pubblico prevede inoltre alcune residenze, tra le quali quella di Chiara Frigo e di Samir Calixto, quest’ultimo per la realizzazione della sua nuova creazione dal titolo SEEKER※SOLO in coproduzione con la struttura olandese Korzo. Inoltre viene riprogrammato il festival FIC saltato questa primavera a maggio 2021.
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DOVE: SCENARIO PUBBLICO, via Teatro Massimo 16, Catania
PREZZI: posto unico 13 euro | INFO: tel. 095.2503147/095.315459 (lun-ven 10.00>13.00 | 16.00>19.00) – info@scenariopubblico.com – www.scenariopubblico.com