“Vedute di ieri e di oggi – “Omaggio a Manrico Marinozzi” con le opere dei grandi maestri del Novecento e degli artisti italiani selezionati da Vittorio Sgarbi per la Biennale internazionale di Arti Visive di Venezia – Sala convegni del Palazzo Comunale di Pollenza dal 9 al 24 luglio 2011. S’inaugura sabato 9 luglio (ore 18) nella Sala convegni del Palazzo comunale di Pollenza la mostra di pittura “Vedute di ieri e di oggi” con opere scelte dal 1940 al 2010. L’esposizione, oltre che rivisitare il paesaggio nelle sue molteplici interpretazioni e rendere omaggio a un cultore della bellezza e dell’armonia come il pittore, scultore, restauratore Manrico Marinozzi (Pollenza 1903 – Ancona 1973) considerato un anticipatore del Postmoderno, dall’Arte colta al Nuovo romanticismo, apre un collegamento ideale con la 54.a Biennale di Arti Visive di Venezia. Sono diversi gli artisti marchigiani che partecipano alla grande kermesse internazionale curata da Vittorio Sgarbi. Tra questi Paolo Gubinelli, unico maceratese ad esporre al Padiglione Italia dell’Arsenale di Venezia. L’artista, matelicese di nascita, fiorentino di elezione, presenta un’installazione di ventotto opere graffi su carta, che riflettono la sua silente e meditata indagine razionale-analitica nell’ambito dell’astrazione di “struttura-spazio-luce”, un modus operandi che ricrea condizioni assolute di candore e di trasparenza. Da oltre 40 anni Gubinelli opera in stretta simbiosi e unità d’intenti con i maggiori poeti italiani e stranieri (Adonis, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Alda Merini, Maria Luisa Spaziani, e altri. Oltre che sublime pittore è fine ceramista e sensibile poeta (“io segno percorsi infiniti / per una architettura di sogni” e di armonie segrete dell’anima). Il famoso scenografo e poeta Tonino Guerra, che l’ha segnalato per la Biennale, rileva nelle opere di Gubinelli “una grande eleganza primitiva. C’è qualcosa che si stampa nella memoria come se i suoi segni fossero pieni di messaggi graffiati”. Oltre a Gubinelli un altro maceratese è presente a Venezia. E’ Luca Zampetti, autorevole esponente della Nuova figurazione italiana, che espone nel Padiglione nazionale della Repubblica della Costa Rica (Campo della Chiesa 3, Stadio Penzo, Sant’Elena) nell’ambito della rassegna “Stupore”, al quale partecipano altri nove artisti internazionali. Zampetti presenta un grande box all’interno del quale sono collocate due opere: una di ampie dimensioni dal titolo “Guarda, stupisciti, illuminati” (è una singolare e inedita “immagine a quattro” dei quattro Presidenti donna di Costa Rica, Brasile, Argentina e Cile); l’altra, costituita da un light box intitolato “Perché stupirsi di chi coltiva un sogno”, è una riflessione sul rapporto tra uomo, ambiente e rischio nucleare, condotta attraverso gli occhi di una bambina. Altri artisti tra quelli in mostra (in tutto ventiquattro, tra cui:Paolo Gubinelli, Fabio Failla, Vincenzo Monti, Giuseppe Fammilume, Nino Ceretti, Aldo Bergolli, Sante Monachesi, Ennio Morlotti, Gianni Dova, Gualtiero Nativi, Carlo Hollesc, Aldo Turchiaro, Tino Vaglieri, Andrea Raccagni, Antonio Recaltati, Bepi Romagnoni, Wladimiro Tulli, Renzo Vespignani, partecipano alla Biennale di Venezia. Carla Accardi, una delle più grandi artiste italiane, è presente al Padiglione dell’Arsenale. Alla Mole Vanvitelliana di Ancona espongono: Ubaldo Bartolini e Silvio Craia . Nell’Orto dell’Abbondanza di Urbino: Luca Zampetti, Sandro Trotti e Walter Valentini. Vi sono poi altri artisti maceratesi, tra cui Valeriano Trubbiani, Nino Ricci, Sirio Reali, Iginio Straffi, Carlo Iacomucci, Riccardo Piccardoni, Mauro Brattini, Paolo Gobbi, presenti nelle due sezioni regionali della Biennale. Questo conferma come la provincia di Macerata, così ricca di fermenti artistici e culturali, continui a esprimere, oggi come nel passato (Scipione, Pannaggi, Monachesi, Peschi, Tulli, ecc.), autentici talenti in grado di competere con le più alte espressioni dell’arte nel mondo. Nel suo insieme l’esposizione “Vedute di ieri e di oggi”, oltre a rendere omaggio a un pittore dalle sapienti qualità come Manrico Marinozzi, mette in luce talenti emergenti e protagonisti dell’arte contemporanea in un confronto dialettico di pensieri e sentimenti, di tecniche e linguaggi. La mostra, inserita nell’ambito della XX edizione della Rassegna d’antiquariato, restauro e artigianato artistico che si svolge dal 9 al 24 luglio nel centro storico di Pollenza, conferma l’estro inventivo e la sensibilità degli artisti di ogni tempo e generazione, “geniali costruttori di bellezza” per Giovanni Paolo II, che del paesaggio hanno offerto un’interpretazione multipla e diversa, divisa tra la visione razionale e l’introspezione mentale, ma amalgamata nel sogno ideale di una novella creazione.La mostra, curata dal critico Alvaro Valentini. Promossa dal Comune di Pollenza con il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Macerata e con la collaborazione dell’Art Club Studio di Macerata. Orario: feriali 20-24, festivi 18-24. Info: 0733.549699 – 0733.548716 – 338.2792666. comune.pollenza.mc@legalmail.it
“Omaggio a Manrico Marinozzi”
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