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Li Romani in Russia di Simone Cristicchi

Regia: Alessandro Benvenuti

Adattamento teatrale: Prof. Marcello Teodonio

Musiche e sonorizzazioni: Gabriele Ortenzi/Areamag

Disegno luci: Danilo Facco

Costumi: Sara Quattrini

Aiuto regia: Chiara Grazzini

Produzione: Big Fish Srl

 

Racconto di una Guerra a Millanta mila Miglia

Li Romani in Russia è il nuovo spettacolo di Simone Cristicchi, per la regia di Alessandro

Benvenuti, che ha debuttato a Mosca il 31 ottobre 2010, nell’ambito di SOLO, la rassegna

internazionale del monologo che si è tenuta al Teatro Na Strastnom.

Tratto dall’omonimo poema in versi di Elia Marcelli, il monologo Li Romani in Russia racconta

l’orrore della guerra attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona, come in un ideale

incontro tra il mondo delle borgate di Pasolini e le opere di Rigoni Stern e Bedeschi.

Un teatro civile che si presenta nuovo soprattutto per la forma del testo, mediante l’utilizzo di

due elementi: la metrica dell’ottava classica (quella dei grandi poemi epici) e il dialetto romanesco

(la lingua del Belli) che rende la narrazione ancora più schietta e veritiera. Il risultato è un affresco

epico che non omette particolari crudi e rimossi dalla storia ufficiale (il luogo comune degli italiani

brava gente), e che diviene quanto mai attuale in un’epoca di bombe intelligenti e guerre

umanitarie.

Simone Cristicchi, attore naturale e credibile, interpreta una nutrita galleria di grotteschi

personaggi, raccontando con passione e coinvolgimento questa tragica epopea, in un monologo

corale in cui trovano spazio anche momenti ironici e divertenti. Il disegno luci elegante ed

evocativo, e la regia impeccabile di Alessandro Benvenuti, rendono questo spettacolo unico nel

suo genere: emozionante, divertente, drammatico.

 

LA TRAMA

Lo spettacolo narra le disavventure di Giggi, Mimmo, Peppe, Nino, Nicola, Remo: un gruppo di

giovanissimi soldati della Divisione Torino, spediti a morire da Mussolini nella famigerata

campagna di Russia (1941-1943), l’episodio più drammatico vissuto dall’esercito italiano nella

seconda guerra mondiale. Dopo la partenza dalla caserma della Cecchignola, tra le false promesse

sull’esito positivo delle operazioni, i treni del regime portano via una generazione sorridente,

giovane, sicura di tornare, perché la propaganda fascista inganna sulla realtà della spedizione. E la

passeggiata si trasforma presto in tragedia: armi, abbigliamento e viveri insufficienti, inadeguati e

ridicoli. Un esercito di straccioni e sbandati a cui rimangono solo fame, freddo, paura e il sapore

della disfatta: partono 220.000 ragazzi; sulla strada del ritorno dalla Russia ne resteranno circa

90.000. Elia Marcelli è tra i pochi reduci che riportano a casa il dolore, la rabbia e il dovere di

testimoniare la sua scomoda verità, raccontando passo passo la spedizione: la retorica religiosa

della guerra giusta, l’addio a Roma, il lungo viaggio a piedi, i combattimenti, l’arrivo del Generale

Inverno, il nemico; la solidarietà del popolo russo e l’egoismo assoluto dei soldati che rende

l’uomo simile alla bestia; il rispetto del proprio dovere, la ritirata, la disfatta; la morte. Tra un

capitolo e l’altro, ecco irrompere la voce stentorea e fiera dei proclami trionfalistici, tipica dei

bollettini della radio di regime e simbolo di una disinformazione sulla quale anche all’epoca di

fondava il consenso delle masse. L’appassionante avventura questi ragazzi poco più che ventenni

è raccontata con uno stile cinematografico, rispettando in maniera assoluta la verità della storia,

alternando i registri stilistici, dal grottesco al lirico, dal narrativo al tragico, mantenendo

costantemente la narrazione sul livello d’una immediata leggibilità.

 

INFORMAZIONI

Teatro della Cometa

Via del Teatro di Marcello 4 – Roma

Tel. 06 6784380

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