Dopo quattro anni di assenza Vladimir Jurowski torna sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Il celebre direttore russo il 21 marzo è stato protagonista della cerimonia dedicata a Claudio Abbado dalla città di Ferrara (dove il celebre Maestro appena scomparso ha inciso profondamente nella vita musicale e culturale) che gli ha intitolato il suo teatro comunale. Jurowski, quindi, sarà a Santa Cecilia sabato 29 marzo (Sala Santa Cecilia ore 18, repliche lunedì 31 marzo ore 20.30 e martedì 1 aprile ore 19.30) con un’impegnativa pagina del più grande sinfonismo, ovvero con la Sesta Sinfonia detta “Tragica”di Gustav Mahler.
Composta a Maiernigg, in Austria, nella quiete delle estati del 1903 e 1904, la Sesta Sinfonia, fu definita “tragica” da Mahler stesso che vi vide, oltre alla spensieratezza e le gioie della vita familiare, i tristi presagi delle disgrazie che lo colpirono negli anni successivi: la scoperta della malattia cardiaca che avrebbe condizionato gli anni seguenti e la morte della figlia maggiore nel 1907. Senso tragico testimoniato anche dalla moglie Alma che nelle sue Memorie riporta: «Nessun’opera gli è sgorgata tanto direttamente dal cuore come questa. Piangevamo quella volta, tutti e due, tanto profondamente ci toccava questa musica e quel che annunciava con i suoi presentimenti. La Sesta è un’opera di carattere strettamente personale e per di più profetico. Tanto con i Kindertotenlieder che con la Sesta, Mahler ha messo in musica “anticipando” la sua vita. Anch’egli fu colpito tre volte dal destino e il terzo colpo lo abbatté. Ma quell’estate era allegro, cosciente della grandezza della sua opera e i suoi virgulti erano verdi e fiorenti».
Nato a Mosca, Vladimir Jurowski è uno dei direttori più dinamici e richiesti del momento, acclamato in tutto il mondo per la sua musicalità e per l’impegno artistico. Inizia gli studi musicali nella città natale, prima sotto la guida del padre Michail, noto direttore d’orchestra, poi al Conservatorio. Nel 1990 si stabilisce in Germania e porta a termine la sua formazione frequentando le accademie musicali di Dresda e Berlino perfezionandosi con Sir Colin Davis, Rolf Reuter e Semion Skigin. Debutta nel 1995 al Festival di Wexford con Notte di maggio di Rimskij-Korsakov, imponendosi come uno dei direttori più interessanti della sua generazione. Il suo brillante debutto al Covent Garden nell’aprile 1996 con Nabucco, è stato accolto da entusiastici consensi di critica e di pubblico. Vladimir Jurowski è dal 2001 direttore Musicale del Glyndebourne Festival Opera, oltre che Direttore Ospite Principale della Russian National Orchestra dal 2004 e Direttore Principale della London Philharmonic Orchestra dal settembre 2007. Recentemente è stato inoltre nominato direttore artistico della Svetlanov Symphony Orchestra in Russia. È stato Principal Artist dell’Orchestra of the Age of Enlightenment e direttore artistico della Russian State Academic Symphony Orchestra, oltre che Kapellmeister della Komische Oper Berlin (1997-2001), direttore ospite principale del Teatro Comunale di Bologna (2000-2003), direttore ospite principale della Russian National Orchestra (2005-2009) e direttore musicale della Glyndebourne Festival Opera (2001-2013).
Collabora abitualmente con le più prestigiose istituzioni musicali europee e mondiali come i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, l’Opéra Bastille di Parigi, la Komische Oper di Berlino, la Welsh National Opera di Cardiff, la English National Opera, il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, la Semperoper di Dresda, il Festival di Edimburgo, il Glyndebourne Festival Opera, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro San Carlo di Napoli, il Maggio Musicale Fiorentino. Tra le orchestre con cui collabora regolarmente figurano la Los Angeles Philharmonic Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Gewandhaus di Lipsia, l’Ensemble Intercontemporain, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Staatskapelle Dresden, la Oslo Philharmonic Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, Los Angeles Philharmonic, Berlin Philharmonic, Oslo Philharmonic, la Russian National Orchestra, la Pittsburgh Symphony e la Philadelphia Orchestra.
Invitato alla Komische Oper di Berlino, ha poi tenuto concerti sinfonici con l’Orchestra della Welsh National Opera di Cardiff, l’Orchestra Verdi di Milano e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Nel 1997 ha debuttato al Maggio Musicale Fiorentino e al Festival di Echternach sul podio dell’Orchestra Filarmonica di Lussemburgo. Nello stesso anno ha ottenuto vasti consensi dalla critica con Moïse et Pharaon al Rossini Opera Festival. Nel dicembre 1999 ha debuttato al Metropolitan di New York con Rigoletto, mentre il suo debutto sinfonico negli Usa ha avuto luogo con la Minneapolis Symphony Orchestra nel marzo 2001. Debutta al Glyndebourne Festival Opera nel 2002 dirigendo Albert Herring di Britten, dove nelle successive edizioni ha diretto Die Fledermaus, Il cavaliere avaro e Gianni Schicchi, Il matrimonio al convento, Die Zauberflöte, La Cenerentola, Otello e Macbeth di Verdi oltre alla nuova opera di Peter Eotvos Love and Other Demons, Falstaff e la ripresa di Tristan und Isolde di Wagner nell’edizione 2009. Hanno fatto seguito i debutti al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, al Teatro Real di Madrid e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, dove ha diretto in prima esecuzione italiana la Sinfonia n. 8 e la Sinfonia n. 9 di Henze (dicembre 2006). È ritornato al Metropolitan per Evgenij Onegin, Jenufa, La dama di Picche e Hänsel und Gretel. Direttore ospite principale del Teatro Comunale di Bologna (2001-2003) vi ha diretto La dama di picche, La sposa venduta, Jolanta e molti programmi sinfonici. È stato invitato a Parigi per Guerra e Pace e alla Welsh National Opera per Parsifal e Wozzeck. Nel gennaio 2006 ha debuttato al Teatro alla Scala dirigendo Evgenij Onegin con grande successo di critica e pubblico, a febbraio 2009 è stato inoltre all’Opéra Bastille di Parigi per La leggenda dell’invisibile città di Kitez. Protagonista a Settembre 2009 al Festival Mito, è stato nuovamente in Italia per dirigere con grande successo Una Tragedia Fiorentina e Gianni Schicchi all’Accademia Nazionale Santa Cecilia a Roma. A Glyndebourne ha diretto Don Giovanni, The Rakes’ Progress, I Maestri cantori di Norimberga quindi Iolanta a Dresda. Ha inaugurato il teatro Bolshoj di Mosca, che ha alzato il sipario dopo sei anni di ristrutturazione, dirigendo Ruslan and Ludmilla.
Vladimir Jurowski incide per diverse etichette discografiche, tra cui BMG, ECM, Naxos, PentaTone Classic, Arte Nova. Ha registrato in prima assoluta la cantata Exil di Giya Kancheli, per soprano e orchestra da camera, L’etoile du Nord, Werther, un cd con musiche di Milhaud, Debussy e Tomasi, opere di Rachmaninov e Turnage con la London Philharmonic Orchestra, la Suite n. 3 di Čajkovskij e Le baiser de la fée di Stravinskij con la Russian National Orchestra. Nel 2000 ha ottenuto il Premio Abbiati della critica italiana quale migliore direttore dell’anno. Nel maggio 2007 ha ricevuto il prestigioso Royal Philharmonic Society’s Music Award per la qualità del lavoro svolto con la London Philharmonic Orchestra e al Festival di Glyndebourne.
Stagione di Musica Sinfonica
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 29 marzo ore 18,00 – Lunedì 31 ore 20,30 – Martedì 1 aprile ore 19,30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Vladimir Jurowski direttore
Mahler Sinfonia n. 6 “Tragica”
Biglietti da 19 a 52 euro – info tel. 068082058
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Per CIVITA in MUSA
presso lo spazio MUSA dell’Auditorium Parco della Musica
Conferenza dedicata alle relazioni tra le arti visive e la musica, a cura della storica dell’arte Marina Marinelli e della musicologa Paola Pacetti
Martedì 1 aprile alle ore 18.00
Il sentimento della decadenza e la finis Austriae