Alexander Lonquich in concerto

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fotoOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Alexander Lonquich pianoforte e direttore

Haydn Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra

Haydn Sinfonia n. 83 in sol minore “La Poule”

Mozart Concerto in do maggiore per pianoforte e orchestra K 503

La IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti festeggia i suoi settanta anni di attività inaugurando la propria stagione 2014-2015 martedì 14 ottobre alle 20.30 con un concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con Alexander Lonquich nella duplice veste di pianista e direttore d’orchestra.

Torna dunque nell’Aula Magna della Sapienza (piazzale Aldo Moro 5) la più importante orchestra italiana, che è già stata ospite della IUC venti anni fa, quando inaugurò la sua cinquantesima stagione e poi di nuovo alcuni anni fa (quella volta col suo direttore musicale Antonio Pappano). Da parte sua Alexander Lonquich ha suonato tante volte all’Aula Magna in veste di pianista, ma in quest’occasione vi debutta anche come direttore d’orchestra, un’attività a cui si sta dedicando sempre più intensamente, dimostrando di essere un grande interprete non solo quando siede alla tastiera ma anche quando sale sul podio. Ormai lo si può considerare un habitué del podio dell’Orchestra di Santa Cecilia così come della Camerata Salzburg e di altre prestigiose compagini, quali Royal Philharmonic di Londra, Filarmonica della Scala, Mahler Chamber Orchestra. Da quest’anno ha anche una “sua” orchestra, quella del Teatro Olimpico di Vicenza, che è stata rifondata proprio per lui.

Come tantissimi artisti tedeschi prima di lui, Alexander Lonquich è stato conquistato dall’Italia, cui è molto legato fin da quando, giovanissimo, vinse il Concorso “Casagrande” di Terni. Da anni, nonostante le sue tournée lo chiamino ovunque nel mondo, ha deciso di stabilirsi in Italia, prima in Toscana e ora a Roma. Ma rimane un grande interprete soprattutto della musica austro-tedesca e infatti si presenta con tre capolavori del periodo classico viennese, firmati da Haydn e Mozart. Dirigerà e contemporaneamente suonerà il pianoforte – come si usava all’epoca – nel Concerto in re maggiore di Haydn e nel Concerto in do maggiore K 503 di Mozart, mentre nella Sinfonia n. 83 in sol minore “La Poule” di Haydn si esibirà solo come direttore d’orchestra.

Inizierà con il Concerto in re maggiore per pianoforte, certamente il più famoso tra quelli di Haydn. Particolarmente suggestivi sono il secondo movimento, Un poco adagio, basato su un’ampia melodia contemplativa, e il finale, che per contrasto è un vivacissimo Rondò all’ungherese, con allusioni a certi tratti caratteristici della musica tzigana, che all’epoca – era il 1782 – cominciava a conquistare il pubblico europeo. 

Con la Sinfonia n. 83 in sol minore “La Poule” entriamo nel regno di Haydn, quello delle sue 104 sinfonie, che gli hanno procurato la definizione di “padre” di questo genere di musica orchestrale. Il titolo “La Poule” (“La gallina”) di questa sinfonia deriva da un passaggio dell’oboe nell’Allegro spiritoso, che può ricordare il verso della gallina: non fu però scelto da Haydn e ha il difetto di sottolineare un dettaglio divertente ma secondario, a scapito dell’equilibrio, della potenza e dell’olimpica bellezza di questo capolavoro del 1785.

L’anno dopo, nel 1786, Mozart scriveva il Concerto in do maggiore K 503, che concludeva la serie impareggiabile di concerti per pianoforte e orchestra con cui egli si conquistò il pubblico viennese, prima che il suo successo cominciasse incomprensibilmente a declinare. Risplendono anche qui i modi brillanti e quasi teatrali e l’intensa eloquenza che sono peculiari dei concerti mozartiani, con in più la poderosa scrittura orchestrale propria della sua fase più matura. Al fastoso Allegro seguono un Andante molto raccolto ed espressivo e un Allegretto popolaresco e ritmicamente vivace.

Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-16, Sapienza in Musica, realizzato con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Dipartimento Cultura.

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BIGLIETTI: Interi: da 20 euro a 30 euro (ridotti da 16 euro a 24 euro)

Giovani: (under 30): 8 euro

Bambini: (under 14): 5 euro

INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/2

www.concertiiuc.it

botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

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Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, promuovendo prime esecuzioni di importanti capolavori del Novecento. Dal 1908 a oggi l’Orchestra ha tenuto circa 15.000 concerti collaborando con i maggiori musicisti del secolo: è stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Strauss, Stravinskij, Sibelius, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata e Karajan. I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti e Myung-Whun Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario; dal 2005 Antonio Pappano è il Direttore Musicale.

Grazie a Sir Antonio Pappano, il prestigio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha avuto uno slancio straordinario, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Con Pappano l’Orchestra e il Coro sono stati ospiti dei maggiori festival: Proms di Londra, Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo, Festival di Lucerna e delle più prestigiose sale da concerto, tra cui Philharmonie di Berlino, Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Albert Hall di Londra, Salle Pleyel di Parigi, Scala di Milano, Suntory Hall di Tokyo, Semperoper di Dresda. Nel 2013 l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia si sono esibiti nuovamente ai Proms di Londra e successivamente al Festival di Salisburgo, dove sono tornati anche lo scorso giugno ospiti del Festival di Pentecoste.

L’attività discografica, dopo una lunga collaborazione con alcune delle più celebri etichette internazionali, che ha prodotto memorabili testimonianze ormai storiche, è stata in questi ultimi anni molto intensa: sono state infatti pubblicate, sempre con la direzione di Sir Antonio Pappano, le ultime 3 Sinfonie di Čajkovskij, un cd dedicato ai Poemi sinfonici “romani” di Respighi, il Concerto per violoncello di Lalo (con Han-Na Chang), Madama Butterfly di Puccini (con Angela Gheorghiu, incisione premiata con un Brit Award), il Requiem di Verdi (Gramophone Award, BBC Music Magazine, Brit Classical), gli Stabat Mater di Rossini e Pergolesi con Anna Netrebko (Gramophone Editors Choice Award), la Sinfonia n. 2 di Rachmaninoff, il Guillaume Tell di Rossini, la Sesta Sinfonia di Mahler, la Nona Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák, la Petite Messe Solennelle di Rossini, i Quattro pezzi sacri di Verdi, il War Requiem di Britten e prossimamente sarà pubblicato il cd “Rossini Overtures”.

Alexander Lonquich

Nasce a Trier in Germania. Nel 1977 vince il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora tiene concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista. Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di collaborare tra gli altri con: Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann, con cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or 1992”, il “Premio Abbiati” nel 1993 e il “Premio Edison” in Olanda nel 1994. Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato con la moglie Cristina Barbuti un duo pianistico esibendosi in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach a Schumann e Chopin. Nel ruolo di direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra il 2004 e 2007 sull’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e tra le altre con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano. Dopo aver effettuato incisioni EMI dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un cd di musica pianistica francese dell’inzio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen e recentemente ha inciso, sempre per ECM, la Kreisleriana e la Partita di Holliger. Ai numerosi impegni concertistici Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia.

Ha collaborato inoltre in forma stabile con l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia.

Alexander Lonquich, convinto che il sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, si è impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia.

Sempre più spesso dirige repertorio sinfonico.