Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Kent Nagano Direttore
Benjamin Grosvenor Pianoforte
Wagner da Tannhäuser l’Ouverture e Venusberg
Liszt Concerto n. 2 in la magg. per pianoforte e orchestra
Berlioz Symphonie fantastique
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Di scena per la prima volta a Santa Cecilia e a Roma, e nuova promessa del pianismo internazionale: è Benjamin Grosvenor, classe 1992, che arriva per la Stagione Sinfonica dell’Accademia per il concerto di sabato 6 dicembre (Sala Santa Cecilia ore 18. Repliche lunedì 8 ore 20.30, martedì 9 ore 19.30) diretto da Kent Nagano sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Noto per la tecnica raffinata e un talento fuori dal comune, per una padronanza da autentico virtuoso unita a profondità ed intelligenza interpretative, il pianista britannico sarà impegnato a nell’appuntamento a Santa Cecilia con il Concerto n. 2 in la magg. per pianoforte e orchestra di Liszt, partitura che comportò lunghi anni di gestazione al compositore ungherese. Completato in una prima versione nel 1839, fu successivamente soggetto a svariati ripensamenti e rifacimenti tra il 1849 e il 1861. Però fu eseguito per la prima volta nel 1857, sotto la guida dell’autore e con il pianista Hans Bronsart, uno degli allievi più dotati di Liszt e dedicatario della prima edizione a stampa. Qui il gesto compositivo di Liszt si fa da esibito e brillante (in particolar modo nel Concerto n. 1), più lirico e trasognato, dalle linee melodiche di grande cantabilità.
Il concerto si apre con un altro capolavoro romantico, il wagneriano Tannhäuser, del quale Nagano dirigerà l’Ouverture e il Venusberg e si conclude con la grandiosa Symphonie fantastique di Berlioz.
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Stagione Sinfonica 2014-2015
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 6 dicembre ore 18 – lunedì 8 ore 20.30 – martedì 9 dicembre ore 19.30
Biglietti da € 19 a € 52
Info 068082058 – www.santacecilia.it
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Il pianista britannico Benjamin Grosvenor è noto in tutto il mondo per le sue esibizioni elettrizzanti e per le sue intense interpretazioni. Una tecnica raffinata e un talento geniale per le sfumature sonore sono le caratteristiche principali che fanno di lui uno dei pianisti più richiesti della scena musicale mondiale. La sua virtuosa padronanza, anche nei più ardui passaggi tecnici, non entra mai in conflitto con la profondità ed intelligenza delle sue interpretazioni. Definito come un pianista “con un talento e una tecnica non più ascoltati dai tempi del debutto del russo Kissin” (Gramophone Magazine), Benjamin Grosvenor è rinomato per la sua peculiare musicalità descritta come “poetica e sensibile, geniale e allo stesso tempo lucida, intelligente ma non priva di humour” (The Independent).
Benjamin Grosvenor ha iniziato la sua carriera internazionale grazie alla vittoria, all’età di undici anni, del BBC Young Musician Competition nel 2004. Da allora si è esibito con importanti orchestre quali la Filarmonica di Londra, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, la Filarmonica di New York, la Philharmonia, la Sinfonica di Tokyo e in prestigiose sale concertistiche quali la Royal Festival Hall, il Barbican Center, la Victoria Hall di Singapore, la Frick Collection e la Carnegie Hall (all’età di tredici anni). Benjamin Grosvenor ha inoltre collaborato con numerosi e stimati direttori d’orchestra tra i quali Vladimir Ashkenazy, Jiří Bělohlávek, Semyon Bychkov, Andrey Boreyko e Vladimir Jurowski. A soli diciannove anni Benjamin Grosvenor si è esibito con l’Orchestra Sinfonica della BBC nella serata inaugurale dei BBC Proms del 2011 in una Royal Albert Hall gremita di pubblico. Il giovane pianista britannico è tornato ai BBC Proms nel 2012 esibendosi con la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Charles Dutoit. La sua interpretazione ha elettrizzato i critici ed il Financial Times ha scritto: “Il Secondo Concerto di Saint-Saëns ondeggiava tra un distante mondo dei sogni e improvvise esplosioni scintillanti, mentre il bis – Le Cygne di Saint-Saëns – fluttuava morbidamente sui tasti”. “È stata magia pura” (Jessica Duchen). “Straordinario. Per il pianismo britannico è una miniera d’oro” (The Independent).
Tra gli appuntamenti principali recenti e futuri di Benjamin Grosvenor figurano esibizioni con la National Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di San Francisco, l’Orchestra di Cleveland, la Konzerthausorchester di Berlino e l’Orquesta de Euskadi, oltre ai debutti in recital alla Boston Celebrity Piano Series, al Club Musical de Québec, alla Salle Gaveau, al Theatre des Champs-Elysées e al Southbank Centre di Londra. Benjamin Grosvenor è anche molto attivo sul fronte della musica da camera. Può infatti vantare prestigiose collaborazioni tra cui quella con l’Endellion String Quartet in occasione dell’International Chamber Music Series presso la Queen Elizabeth Hall. In futuro si esibirà insieme all’Escher String Quartet e all’Elias Quartet.
Nel 2011 Benjamin Grosvenor ha firmato un contratto in esclusiva con Decca Classics, diventando il più giovane musicista britannico a registrare per questa etichetta, nonché il primo britannico da quasi sessant’anni a questa parte. La sua registrazione più recente effettuata con la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra e James Judd, include il Secondo Concerto per pianoforte di Saint Saëns, la Rapsodia in Blu di Gershwin e il Concerto in sol maggiore per pianoforte di Ravel, inframmezzati da trascrizioni di Godowsky e Percy Grainger. Questa registrazione è arrivata in vetta alla classifica Specialist Classical Charts.
La prima registrazione di Benjamin Grosvenor per Decca include i Quattro Scherzi di Chopin e Gaspard de la Nuit di Ravel. La critica è rimasta stupita dalle sue qualità musicali: “Benjamin Grosvenor è sicuramente un pianista Romantico, quasi di un’altra epoca. Non prende le distanze dalla musica, ma al contrario ne coglie l’anima” (The Times) e “L’equilibrio tra tecnica e talento, gesto e poesia – evidente anche in Gaspard de la Nuit – è commovente e stupefacente” (The Observer). Le precedenti registrazioni di Benjamin Grosvenor includono: le opere complete di Chopin (EMI, 2010) per il bicentenario della nascita del pianista e compositore polacco e la registrazione di debutto da solista This & That (Bowers & Wilkins Society of Sound/EMI, 2008).
Durante la sua giovane ma già sensazionale carriera, Benjamin Grosvenor ha vinto due ‘Gramophone Award’ (come ‘Young Artist of the Year’ e un ‘Instrumental Award’), un ‘Classic Brtis Award’ (premio della critica), uno ‘UK Circle Award’ (premio della critica) e un ‘Diapason d’Or’ (come ‘miglior giovane talento’). È inoltre apparso in due documentari per la BBC, al BBC Breakfast, all’Andrew Marr Show e nella serie Human to Hero della CNN. Collabora inoltre con l’EFG International, importante istituto bancario privato.
Benjamin Grosvenor, ultimo di cinque fratelli, ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Nel luglio del 2012 si è diplomato presso la Royal Academy of Music ricevendo inoltre il ‘The Queen’s commendation for excellence’, riconoscimento al miglior studente dell’anno. Ha inoltre avuto come maestri, tra gli altri, Leif Ove Andsnes, Stephen Hough ed Arnaldo Cohen.
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Kent Nagano è celebre per la chiarezza, l’eleganza e l’intelligenza delle sue interpretazione. Sia che diriga musica dell’epoca classica, o romantica, o contemporanea, Nagano è sempre a proprio agio e soprattutto le sue letture offrono al pubblico nuovi orizzonti, grandi intuizioni sia che si tratti di musica mai eseguita o che si tratti del grande repertorio. Dal settembre 2006 è Direttore Musicale della Orchestra Sinfonica di Montréal e nel 2013 è stato nominato Consigliere Artistico e Direttore Ospite Principale della Göteborg Symphony. Nel 2015, invece, sarà nominato Direttore Musicale Generale della Staatsoper di Amburgo e dell’Orchestra Filarmonica. Alla Bayerische Staatsoper, dove è stato Direttore Musicale Generale dal 2006 al 2013, Kent Nagano ha commissionato nuove opere come Babilonia di Jörg Widmann, Das Gehege di Wolfgang Rihm e Alice nel Paese delle meraviglie di Unsuk Chin. Sempre alla Bayerische Staatsoper ha diretto nuove produzioni di Boris Godunov, Khovanshchina, Idomeneo, Eugene Onegin, Ariadne auf Naxos e Die Frau schweigsame, Les Dialogues des Carmélites, St François d’Assise, Wozzeck, Der Ring des Nibelungen. Con la Bayerisches Staatsorchester ha girato tutta l’Europa e il Giappone, e ha inciso le Sinfonie n° 4, 7 e 8 di Bruckner. Nel gennaio del 2014, torna alla Bayerische Staatsoper per dirigere la ripresa di Babilonia di Widmann.
Una vera e propria pietra miliare è stata la direzione dell’Orchestra Sinfonica di Montréal in occasione dell’inaugurazione della nuova sala concerti La Maison Symphonique (settembre 2011). Con l’Orchestra ha eseguito tutte le Sinfonie di Beethoven e di Mahler, i Gurrelieder di Schoenberg, in forma di concerto il Tannhäuser, il Tristano e Isotta, Das Rheingold, la Jeanne d’Arc au Bucher di Honegger, di Messiaen il Saint François d’Assise e una serie di concerti con musiche di Dutilleux (2010-2011) e Boulez (2011-2012). Nel marzo 2014 affronteranno una lunga tournèe che toccherà città come Zurigo, Berna, Ginevra, Vienna, Madrid, Oviedo, Colonia, Essen e Monaco di Baviera. L’incisione della Quinta Sinfonia di Beethoven si è avvalsa del premio Juno e comprende, inoltre, i Das Lied von der Erde di Mahler, i Concerti per pianoforte n. 4 e 5 di Beethoven e una parte delle 9 Sinfonie. Le Sinfonie No. 3, 6, 8 e 9 sono state incise anche da Sony Classical/Analekta. Nagano ha lavorato con la maggior parte delle più importanti orchestre del mondo, e incide, oltre che con la Sony Classical anche per Erato, Teldec, Pentatone, Deutsche Grammophon e Harmonia Mundi, e ha vinto i Grammy per le sue registrazioni del Doktor Faust di Busoni con l’Opéra National de Lyon, di Pierino e il lupo con la Russian National Orchestra e di L’amour de Loin della Saariaho con la Deutsches Symphonieorchester Berlin. Molto importante per la carriera di Nagano è stato il periodo in cui ha ricoperto le cariche di Direttore Artistico e Direttore Principale della Deutsches Symphonie – Orchester Berlin, (2000-2006) con cui ha diretto il Moses und Aron di Schönberg, e al Festival di Salisburgo Der König Kandaules di Zemlinsky, il Die Gezeichneten di Schreker, e al Festspielhaus di Baden-Baden il Parsifal e Lohengrin con la regia di Nikolaus Lehnhoff. Ha inciso numerosi titoli con la Deutsches Symphonie – Orchester Berlin per Harmonia Mundi e alla fine del suo mandato, nel 2006 , al termine del è stato insignito del titolo di Direttore Onorario dai membri dell’Orchestra, fatto prestigiosissimo poiché in 60 anni di storia dell’Orchestra è stato solo il secondo direttore a ricevere questa onorificenza. Nel 2003 è diventato Direttore Musicale della Los Angeles Opera e ha diretto opere in tutto il mondo come alla Staatsoper di Berlino il Naso di Shostakovich, allo Châtelet di Parigi Il gallo d’oro di Rimsky Korsakov, Cardillac di Hindemith all’ Opéra national de Paris, I Dialoghi delle Carmelitane al Metropolitan Opera e al Festival di Salisburgo Les Contes d’Hoffmann, di Zemlinsky etc. Nato in California, Nagano mantiene stretti legami con il suo paese d’origine ed è stato Direttore Musicale della Berkeley Symphony Orchestra dal 1978 al 2008. La sua carriera ha preso i passi da Boston, dove lavora come direttore assistente di Seiji Ozawa alla Boston Symphony Orchestra. Elemento decisivo per la sua carriera è stata la direzione – in prima mondiale – di Saint François d’Assise che Messiaen volle dirigesse lui. Da quel momento il compositore francese divenne suo mentore e lasciò in eredità a Nagano il suo pianoforte. Il successo di Nagano in America lo ha reso famoso in Europa dove è stato Direttore Musicale dell’Opéra National de Lyon (1988-1998) e Direttore Musicale della Orchestra Halle (1991-2000).
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Santa Cecilia Opera Studio
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Sabato 6 dicembre ore 19,30
L’impresario in angustie
per i giovani artisti di Santa Cecilia Opera Studio
L’alta formazione musicale è una delle finalità istituzionali dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dai tradizionali Corsi di Perfezionamento di Studi Musicali, si è approdati ai Fiati per la parte strumentale e Santa Cecilia Opera Studio per il canto lirico.
Proprio i giovani artisti che frequentano Santa Cecilia Opera Studio saranno i protagonisti della novità proposta quest’anno con il “Progetto Opera”, la sessione di studio affidata a Claudio Desderi che culminerà sabato 6 dicembre nella Sala Sinopoli con la rappresentazione semi-scenica de L’impresario in angustie di Domenico Cimarosa, con la partecipazione dell’Ensemble Novecento, la nuova formazione orchestrale composta da musicisti provenienti dai corsi di perfezionamento Santa Cecilia Music Masters, il programma di alta formazione dell’Accademia rivolto a giovani musicisti, sotto la direzione musicale di Carlo Rizzari. Regia di Cesare Scarton.
L’attività di Santa Cecilia Opera Studio è resa possibile grazie ai contributi di Laurel Schwartz, che da anni sostiene e segue con passione e disinteressata attenzione lo sviluppo del programma, e della Fondazione Boris Christoff che partecipa attivamente alla realizzazione delle sessioni e delle numerose attività artistiche che coinvolgono i migliori giovani artisti dei corsi.
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Sabato 6 dicembre ore 19.30
L’impresario in angustie di Domenico Cimarosa (1749-1801)
Libretto di Giuseppe Maria Diodati
Farsa per musica in un atto
Artisti di Santa Cecilia Opera Studio
Ensemble Novecento
Personaggi
Fiordispina – detta la Coribanti, che viene per prima buffa al teatro di don Cristobolo (soprano)
Doralba – che viene per prima donna giocosa al teatro medesimo (soprano)
Merlina – che viene per prima donna seria allo stesso teatro (soprano)
Don Cristobolo – impresario decotto, sciocco, e presuntuoso (basso)
Don Perizonio Fattapane – poetastro, incaricato per la prima commedia, uomo lepido (basso)
Gelindo Scagliozzi – maestro di cappella in caricato per la musica, prima amante di Fiordispina, ed ora di Merlina (tenore)
Strabinio – uomo rissoso, protettore di Doralba (basso)
Posto unico 10 Euro
Info 068082058 – www.santacecilia.it
Durata: un’ora circa
L’atto unico L’impresario in angustie è uno degli ultimi lavori composti a Napoli da Cimarosa prima dell’ingaggio come maestro di cappella alla corte di Caterina di Russia (1787). La trama ripercorre il fortunatissimo filone della satira sul mondo teatrale, e ci mostra i preparativi per l’allestimento di una nuova opera sotto la guida di un impresario maneggione (Don Cristobolo), alle prese con un musicista senza estro (Gelindo), un poetastro ignorante ma fanatico delle lettere classiche (Don Perizonio) e tre cantanti sempre pronte a reclamare parti prestigiose, vestiti di scena fastosi, ricchi compensi; a un settimo personaggio, il cantante buffo Strabinio, è riservato un ruolo secondario. L’intrigo è ravvivato da tresche e rivalità amorose, e viene sciolto solo dall’improvvisa bancarotta dell’impresario. Le dimensioni della partitura sono proporzionate a quelle della farsa: solo otto numeri musicali, con quattro arie, due duetti e due brani d’insieme. La musica di Cimarosa percorre con la consueta facilità inventiva la vicenda, e coglie puntualmente le molte occasioni di comicità, soprattutto nei concertati: un quartetto introduttivo (con impresario, compositore e due virtuose colti nella stessa stanza, a reclamare ognuno le proprie ragioni) e più avanti un quintetto, durante il quale il poeta legge qualche passo del suo bizzarro libretto (dal titolo Le interne convulsioni di Pirro contro gli affetti isterici di Andromaca), suscitando di volta in volta plauso o proteste. All’impresario è destinata una tipica aria da basso buffo (“Vado e giro nei palchetti”), in cui il personaggio spiega alla prima donna come intende organizzare una claque che le assicuri il successo. Nel 1787 Goethe vide lo spettacolo al Teatro Capranica di Roma, e ne fu così divertito da volerlo riproporre più volte a Weimar durante gli anni Novanta [1791] del secolo, in traduzione tedesca.