Coreografia e regia di Michela Barasciutti
Interpreti: Federica Iacuzzi, Alessia Cecchi, Valerio Di Giovanni, Giulio Petrucci, Marika Vannuzzi
Musica dal vivo: Oreste Sabadin al clarinetto
Ricerca ed elaborazione musicale: Stefano Costantini
Scene e costumi: Michela Barasciutti
Realizzazione costumi: Lorenza Savoini
Luci: Marco Monteduro
Una produzione: Točnadanza Venezia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Venezia, Regione del Veneto, ArcoDanza
in co-produzione con Festival di Danza “Città di Montegrotto Terme”
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“Made in Italy”, attraverso la canzone popolare e quella d’autore, ci trasporta in un viaggio tutto italiano interrogandosi sulla dialettica tra temporalità e identità della forma, mediante la scena volutamente spoglia, i corpi degli espressivi danzatori di Tocnadanza appaiono come figure continuamente variate nella struttura dall’alterazione dello spazio che li accoglie in tanti brevi quadri musicali “in movimento” che infondono alla performance un risultato efficace, donando interessanti dinamiche e passaggi graduali.
Nell’esprimere la danza, Michela Barasciutti, formula e sviluppa il gesto nella sequenza di movimenti i quali delineano gradazioni artistiche in armonia con le sonorità e le voci di sottofondo.
Partiture coreografiche atte a ridefinire la percettibilità dell’immagine, ovvero il grado di presenza di ogni singolo elemento che la compone, nei quali i corpi sembrano sfumare nel chiaro-scuro dello spaziodanza, in una serie di esibizioni volte alla passione, intessendo un testo danzato e nostalgico in memoria del maestro Monicelli, arricchito dal ritmo, dagli assoli, dai balli di gruppo, dal piacere di danzare in antitesi conferendo a due immagini consecutive un maggior rilievo, facendo leva sulla loro accentuata contrapposizione tra ironia e nostalgia, mantenendo come base la “memoria” per riconoscerla come tale e localizzarla in un tempo ben preciso per mezzo di una funzione fondamentale atta a riprodurre mentalmente l’esperienza passata e trasformala in immagini e in un susseguirsi di movimenti del corpo, modellati sui testi musicali, costituendo espressione e interpretazione figurata, sensazioni e nozioni in un assiduo esercizio coreutico.
Tecnodanza e i suoi danzatori rendono la pratica coreografica in una riflessione sui connotati linguistici: l’equilibrio, l’energia, la musicalità, il ritmo che vengono resi puro segno per il divertimento estetico, incontrando il gusto del pubblico, catturando l’attenzione e l’applauso per la drammaturgia che sostiene lo spettacolo e per la pulizia dell’allestimento volto ad esaltare la passione e la gioia dell’arte tersicorea con una solida base classica ma con un indirizzo moderno, in cui confluiscono varie correnti artistiche mediante gli aspetti del mondo sensibile, fondandosi e fondendosi sul linguaggio autonomo delle forme, delle sonorità e dei colori tipicamente del Belpaese.