Il festival è presentato dall’Associazione Culturale TEATRO DELLA LIMONAIA
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L’edizione 2015 del Festival Intercity nasce all’insegna del momento storico che rappresenta. Momento che sta segnando in profondità le vite di tutti noi, seminando il disagio, l’isterismo di massa, la disperata perdita di ideali fino al disfacimento di popoli e di paesi interi. Un momento che arriva come la fine di un periodo, stravolgendolo per svelarlo improvvisamente falso e ingannatore. Un momento in cui nulla sembra più lo stesso, in cui non ci sono più garanzie e sicurezze, in cui ci si sente quasi sradicati all’interno del proprio essere e del proprio paese – qualunque esso sia. Un momento che ci rende tutti spaesati; persi. Tutti come dei piccoli minuscoli Odissei contemporanei alla ricerca di un punto fermo in questo viaggio complesso e disarmante verso un ritorno alla “normalità”; ammesso che esista davvero!
Filo conduttore di quest’anno invece di una città/paese, un’idea; un’utopia; un mito; un elogio alla lotta di chi vuol riprendersi in mano la propria vita, i propri ideali e la propria identità; un viaggio infinito e tormentoso: l’odissea.
Molti i progetti che compongono questa particolare edizione del Festival. Tutti attraversati da questo affascinante filo conduttore che come il filo di Arianna cerca di farci strada dentro il labirinto dell’anima dei singoli spettacoli.
A dare inizio alle danze della 28° edizione di Intercity è il bellissimo lavoro IL VIAGGIO DI ULISSE che Monica Bauco insieme al noto musicista dell’Orchestra del Maggio Fiorentino Lorenzo D’Attoma crearono tantissimi anni fa proprio a Sesto Fiorentino. Lavoro che ora a più di dieci anni di distanza l’artista sestese riprende con una consapevolezza e maturità artistica maggiore. Vedremmo un Ulisse irrequieto che non può mettere radici, che deve costantemente prendere congedo e che deve conoscere il dolore della separazione, rompendo la quiete che provvisoriamente ha riconquistato. Il lungo viaggio di Ulisse è il viaggio dell’Occidente, la sua irrequieta erranza attraverso il tempo e lo spazio ai confini della vita e della morte. (17 settembre al Teatro della Limonaia, 21 settembre alla Biblioteca E. Ragionieri di Sesto Fiorentino).
A seguire arriva finalmente a Sesto Meeting the Odyssey, singolare progetto europeo, di cui la struttura sestese fa parte integrante. Si tratta di un progetto artistico e sociale itinerante che parte dal Mar Baltico per arrivare nel Mar Mediterraneo. Ogni estate dal 2014 al 2016, artisti e organizzatori di diversi Paesi europei navigano insieme a bordo del veliero Hoppet, portando pièce teatrali e workshop in tutta Europa. Il progetto mescola elementi dell’Odissea, tematiche europee attuali e storie raccolte attraverso lo scambio con le popolazioni locali. Due le produzioni dunque che arrivano a Intercity attraverso Meeting the Odyssey:
La prima, che aprirà Intercity 2015 (25, 26, 27 settembre) è NAUSICÀA, IO SONO una produzione firmata Cada Die Teatro. Diretta da Giancarlo Biffi e con un cast multietnico, è il controcanto assonante e contrapposto a “Io sono nessuno”. L’incontro con lo straniero, l’essere straniero, il sentirsi straniero. Con chi si sente straniero nel proprio Paese;
La seconda, SBARCHI _UN’ODISSEA, firmata ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza, regia di Michele Losi e Peter Kirk, andrà in scena all’inizio di ottobre (9, 10 ottobre) con un cast europeo: è l’altra faccia del Nostos, della nostalgia del ritorno, dell’impossibilità del riconoscere, del riconoscersi, dell’essere riconosciuti una volta a casa, dopo una lunga assenza. Tornare dalla guerra e portare dentro di sé rovina e distruzione. Dai micenei agli estremisti di Al Qaeda. La parola diventa uno strumento, o meglio un’arma, per dare forma epica ad una fuga.
Il palco centrale invece di questa 28° edizione di Intercity è riservato al Québec. Intercity ripropone, a più di venti anni dal suo debutto, LE COGNATE di Michel Tremblay per la regia di Barbara Nativi che nasce infatti dal lontano Intercity Montreal, un cult, record sia di incassi che di gradimento del pubblico e della critica. Cogliendo l’occasione dei 10 anni dalla scomparsa della sua creatrice, Intercity ha scelto di produrre di nuovo lo spettacolo in una versione “rinfrescata” che debutterà alla fine di settembre al Teatro Puccini (30 settembre, 1,2,3,4 ottobre). Lo spettacolo sarà curato da Dimitri Milopulos con un cast nuovo: Stefania Stefanin, Ludovica Fazio, Vania Rotondi, Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Caterina Tiossi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos e Gabriele Ughi nel ruolo di Johnny e le musiche di Marco Baraldi. Uno spettacolo veramente comico che racconta una grande tragedia umana. Le cognate fa molto ridere perché mette in scena un vero e proprio museo degli orrori. L’aspetto esterno di questo coro al femminile racconta di abissi interiori senza fondo. Quindici “maschere” che raccontano la storia del Québec fine anni ’60, ma parlano benissimo di miserie ancora attuali. Il giovanissimo autore, appena uscito di scuola, sostituiva le frustrazioni più casalinghe ai grandi temi della tragedia greca, per scandire a piena voce ed in modo esilarante la sottocultura più nera.
Nel Foyer del teatro sarà allestita una piccola mostra fotografica dedicata alle più importanti (storicamente) produzioni dello spettacolo in giro per il mondo con l’aiuto di Michel Tremblay; parallelamente sarà esposto per l’occasione il modellino di scena originale dello spettacolo.
A completare il quadro quebecchese Intercity propone in forma di mise en espace altri due testi, con la prospettiva di vederli realizzati durante la prossima stagione come vere produzioni. Due testi (26 ottobre dalle ore 21) che hanno nel loro epicentro la desolazione della società di oggi contrastata da questo nostro continuo viaggiare verso una possibile speranza, verso una meta tanto desiderata.
Il primo sempre di Michel Tremblay FRAMMENTI DI INUTILI BUGIE sarà diretto da Dimitri Milopulos, con un cast ancora da definire, affronta uno dei più grandi temi, molto discussi degli ultimi anni, che è l’omosessualità e la sua accettazione ufficiale e profonda dai vari componenti della nostra società: il clero, la famiglia, l’individuo stesso.
Il secondo NOUS VOIR NOUS – CI VEDIAMO di Guillaume Corbeil, sarà curato da Claudio Cirri (membro del Teatro Sotterraneo) con cast da definire; cinque personaggi on line si scambiano brandelli di verità, menzogna, ironia e tragedia. Autorappresentazioni globalizzate e supertrendy per un finale che svela, e perpetua, l’apparenza di un presente senza vita.
Intercity viaggiando tra i paesi di quest’Europa di oggi che poco ha a che fare con l’idea di quell’Europa unita che stava alle basi di questa bellissima idea – utopia, di quest’Europa grande che si sta dimostrando così piccola, si sofferma un attimo nel paese delle più grandi polemiche di tutti i tempi, la Germania, per accogliere il grido di uno dei più importanti autori tedeschi di oggi: Albert Ostermaier che con il suo PATOGENO tratta la follia quotidiana della nostra società del denaro, in cui l’uomo distingue a stento realtà e finzione. Il flusso di coscienza delinea un ritratto inquietante dell’uomo moderno in un mondo ormai consegnato alla tecnica. Un viaggio nella mente di quest’uomo, che con un flusso associativo di frasi, pensieri e ricordi ripercorre la sua vita; la vita di un trader consacrata al lavoro, vissuta nel mondo virtuale dei monitor della Borsa costantemente accesi, una vita il cui credo è non perdere mai il controllo, essere sempre vincenti e conseguire profitti. Ad assumere l’onore della messa in scena italiana (prima nazionale, 19 – 25 ottobre) è il Teatro Sotterraneo che da quest’anno si è aggiudicato il riconoscimento ministeriale.
GUERRA AI TEMPI DELL’ AMORE è uno dei testi più noti di uno degli artisti, autore – regista, più importanti di Kosovo, dove Intercity fa tappa per la prima volta, che è Jeton Neziraj. Il testo, tradotto e rappresentato in tantissimi paesi, vede riunito un gruppo di donne del Kosovo che raccontano storie della loro intimità, storie di passioni e di follie, rivelando segreti e desideri, viaggiando in un mondo immaginario pieno di giochi e leggerezze che le aiutano a sopravvivere all’istinto di vendetta e al loro tragico passato, il passato di un paese devastato… (produzione Qendra Multimedia, in lingua originale con sottotitoli, 17, 18 ottobre).
Ritornano dopo il grande successo dell’anno scorso i belgi Cie Thor. Questa volta Thierry Smits porta la sua nuovissima produzione, REVOLT (24, 25 ottobre) in prima nazionale un assolo che viaggia sul filo del rasoio dell’idea di liberazione e di oppressione con la necessità finale di una rivolta. Smits parte dalla metafora dell’oppressione del corpo femminile da parte della società cosi “progressiva” di oggi per arrivare ai grandi temi universali della necessità di rivolta dell’essere umano in questo suo viaggiare verso la speranza di libertà.
Inoltre, per incrementare l’interesse verso le diverse iniziative e per arricchire la già vasta programmazione del Festival, la struttura ha arricchito la programmazione con tre importanti WORKSHOP nei mesi di agosto – settembre: Il primo (31 agosto – 12 settembre) organizzato da Cantiere Obraz e tenuto da Anatolij Vasiliev, massimo esponente della pedagogia e della regia teatrale mondiale, segna la seconda tappa del progetto triennale (2014-2016) Lezioni sull’arte drammatica un percorso di perfezionamento sull’arte dell’attore e della recitazione. Il secondo, all’interno del progetto europeo Meeting the Odyssey sarà a cura di Ilaria Fontanelli/Geometria Delle Nuvole e Caterina Poggesi/Fosca, si svolgerà negli spazi di Armunia dal 18 al 23 settembre e sarà finalizzato alla realizzazione di una “welcoming performance” che sarà presentata al Porto Marina Cala de Medici il 23 settembre per l’arrivo del veliero Hoppet, in collaborazione con la Filarmonica Solvay, il Coro dell’Anpi e l’Assessorato al Turismo del Comune di Rosignano. Il terzo, sempre all’interno del progetto europeo Meeting the Odyssey sarà a cura della regista e direttrice artistica della Skorohod Venue di San Pietroburgo (RUS) Tanya Priyatkina in collaborazione con Ilaria Fontanelli dal 21 al 27 settembre.
Seguendo il tema del viaggio perpetuo alla ricerca della propria identità trova spazio armonioso l’ultimo libro di Bruno Casini, Sex and the world; Intercity riserva all’interno della sua programmazione una serata interamente dedicata a letture di brani tratti dal libro, un READING LETTERARIO, a cura di Dimitri Milopulos (11 ottobre).
Intercity accoglierà come sempre all’interno della sua programmazione INTERSEZIONI della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino. Ganesh Del Vescovo (6 ottobre ore 21) inaugurerà il programma musicale di quest’anno, con un programma ricco di suggestioni e armonie spagnole e sud-americane per terminare con delle proprie composizioni. Il secondo concerto vede uniti il violinista ucraino Volodymyr Kuzma con il pianista Ettore Costabile, insieme nell’esecuzione di due capolavori del repertorio per pianoforte e violino di Brahms e di L. Janáček. L’ultimo appuntamento vede insieme la violinista irlandese Héloïse Geoghegan, il violista Gianluca Saggini, la violoncellista Veronica Lapiccirella e il pianista Sergio De Simone. Il programma prevede due capolavori del repertorio per quartetto con pianoforte: il bellissimo Quartetto in Mi bemolle di Mozart e il sinfonico Quartetto in Do minore op. 60 dell’amburghese J. Brahms.
INTERCITY CONNECTIONS, arrivato alla sua 17ª edizione, vedrà in scena alla fine di ottobre (28, 29, 30 ottobre): IO CON TE HO CHIUSO di Mark Ravenhill (Inghilterra) a cura di Iacopo Reggioli
con gli studenti dell’Istituto d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino, TAKE AWAY di Jackie Kay (Scozia)
a cura di Marcella Ermini con gli studenti del Liceo Scientifico A.M.E. Agnoletti di Sesto Fiorentino, AFTER JULIET di Sharman Macdonald (Inghilterra) a cura di Iacopo Reggioli con gli studenti dell’I.I.S.S Calamandrei di Sesto Fiorentino.
Darà infine termine a più di un mese di eventi una serata dedicata ad un altro progetto europeo (responsabile per i progetti europei Michele Panella) che la Limonaia svilupperà insieme ai suoi partners europei durante la prossima edizione del Festival nel 2016, TAKE OVER con capofila il British Council di Londra; attraverso un bando promosso all’interno delle università saranno selezionati 40 ragazzi tra i 18 e i 26 anni dai 5 paesi partner, che verranno formati, per tre anni, fino al 2017, per divenire la futura generazione di Direttori Artistici e creeranno, in ciascuno dei paesi, un evento all’interno di festival di rilevanza nazionale – primo progetto di formazione di questo tipo che punta direttamente all’avviamento professionale dei giovani in diversi settori culturali.
Buon festival a tutti!
Dimitri Milopulos
Direttore artistico Ass. Cult. Teatro della Limonaia / Intercity Festival