Il Teatro dell’Opera di Roma si apre alla città con Non abbiamo pianto. Uscire dal ghetto: gli artisti di Terezín parlano col nostro tempo, un concerto itinerante dislocato nelle tre stazioni, Teano, Malatesta e Pigneto della metropolitana C di Roma che sarà trasmesso in diretta su Rai Radio 3 sabato 17 ottobre 2015.
Progetto corale promosso dall’Associazione She Lives in collaborazione con Opera Roma e Atac , patrocinato dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma Capitale e della Comunità Ebraica di Roma con il sostegno di Errebian Spa e della Reale Ambasciata di Norvegia, Non abbiamo pianto è un evento che intende rafforzare il rapporto del Teatro con la Capitale.
“Questa è una delle prime volte in cui il teatro si apre alla coralità e alla città con il Coro e con l’Orchestra – spiega il Sovrintendente Carlo Fuortes – Con questo progetto, che si aggiunge anche all’iniziativa Opera Camion, vogliamo ridurre la distanza fra la città e il teatro e lavorare per conquistare un nuovo pubblico”.
“Questo è un progetto di tante prime volte: è la prima volta che un’orchestra sinfonica suona a Roma nella metropolitana ed è la prima volta che vengono proposti versi poetici di Viktor Ullmann noto soprattutto come musicista – spiega Guido Barbieri dell’Associazione She Lives – Tutto ciò accade in una data non certo casuale: il concerto rappresenta un ricordo e non una celebrazione, di un cruento atto di ingiustizia. Era il 17 ottobre 1944 quando 1390 artisti, fra scrittori, i musicisti, pittori, compositori, attori ebrei, cechi, austriaci e moldavi che avevano vissuto nel “ghetto modello” di Terezín, creato dal Reich per negare l’esistenza dei lager e che avevano dato vita a un fervido movimento culturale, furono deportati e giustiziati nella camere a gas di Auschwitz-Birkenau dopo essere stati caricati il giorno precedente sul treno degli artisti. È stato un atto di atroce ingiustizia che che distrutto due generazioni di artisti”.
L’evento, con lo slogan 2 BIT per un concerto (al prezzo di 1.50 euro), si articola in tre diverse tappe: l’appuntamento per il pubblico è fissato per le 18.30 presso la stazione del Pigneto come luogo di raccolta per spostarsi successivamente con le corse della metropolitana C che collega le periferie e si confifura come luogo alternativo per la musica.
La prima tappa coincide con la stazione di Teano quando alle 19.09 esatte, un minuto dopo la fine di Shabbat, quando il violinista Stefano Minore e la danzatrice e coreografa Francesca La Cava proporranno la prima esecuzione italiana di YR (Brina) di Thoresen con la voce narrante di Nicola Muschitiello che leggerà Salmo ’80.
La seconda tappa, alle 19.45, si sposta nella stazione di Malatesta con l’Orchestra del Teatro dell’Opera diretta da Gabriele Bonolis eseguirà lo Studio per orchestra archi di Pavel Haas, composto a Terezín, SPRANG, concerto per due violini e orchestra d’archi di Lasse Thoresen e la trascrizione del secondo movimento del Quartetto per archi n. 2 di Haas con le voci recitanti di Nicola Muschitiello che interpreterà la sua raccolta La rosa eterna e Giorgio Barberio Corsetti che sarà vita al diario poetico di Ullmann. Il concerto viene trasmesso in diretta da Rai Radio 3.
La terza e ultima tappa del concerto, alle ore 21, si sposta nella stazione di Pigneto con il violino solista di Stefano Minore e le voci di Nicola Muschitiello (con una seconda selezione di La rosa eterna) e di Giorgio Barberio Corsetti che interpreterà Il viandante straniero di Ulmann.
“Il progetto nasce con l’intento di liberare la musica contemporanea da diversi ghetti. La musica composta a Terezin sono state a loro volta ghettizzate ed eseguite solo ed esclusivamente in contesti commemorativi – ricorda Fabiana Piersanti dell’Associazione She Lives – Il progetto si inserisce nel Festival She Lives 2015 intitolato al virtuosismo non solo della musica di Pavel Haas, una delle vittime di Terezin, ma anche di Lasse Thoresen, il maggiore compositore scandivano vivente, che per l’occasione sarà presente alle prove e al concerto lasciando emergere l’incontro fra passato e presente”.
Al progetto della Capitale per ricordare il pogrom del 17 ottobre si affiancano le proposte gemelle di altre città italiane, a Como, Ancona, L’Aquila con l’idea che Non abbiamo pianto possa trasformarsi nel primo di una serie di appuntamenti del genere.