Al Teatro Ristori di Verona (tel. 045-693.0001 www.teatroristori.org) aperta la vendita di abbonamenti e biglietti per il Verona Jazz Winter 2016.
In questa edizione focus sulla generazione americana dei trenta-quarantenni, con numerose esclusive.
Apertura il 30 gennaio con Vijay Iyer, piano solo, in esclusiva italiana.
Nel numero ora in edicola il mensile Musica Jazz dedica un dossier di 14 pagine al musicista americano e intitola la copertina “Vijay Iyer, Maestro d’oggi”.
“Il miglior pianista jazz non ancora quarantenne”, così scriveva Franco Fayenz sul Sole-24Ore nel 2010. Quest’anno (come nel 2012) Iyer è risultato il primo nella categoria Jazz Artist, nell’annuale indicazione dei critici internazionali per Downbeat, la “bibbia“ americana del jazz. “Straordinario” e “travolgente”[…]uno dei gruppi di punta del jazz contemporaneo”, così Luca Conti (Musica Jazz) ha recensito il concerto del trio di Iyer a Umbria Jazz 2015. Lo si potrebbe dire un Keith Jarrett melodico e ostinato, con sfumature free jazz del Cecil Taylor meno radicale. Ha dichiarato che i suoi ideali maestri sono, nell’ordine, Monk, Ellington, Andrew Hill, Randy Weston.
Il 3 febbraio il JD Allen Trio, in esclusiva italiana ( JD Allen sax, Rudy Royston batteria, Gregg August contrabbasso). Come Iyer, anche JD Allen appartiene alla generazione dei quarantenni. Il JD Allen Trio possiede un suono tra i più impellenti, furiosi, muscolari del jazz di oggi. Del suo ultimo album, Graffiti, è stato scritto che è “uno dei più coinvolgenti lavori pubblicati quest’anno” (Piacentino, Musica Jazz, ott 2015). “un giro con un trio tosto, che gira benone dall’inizio alla fine”, cosi John Corbett (Downbeat, ago 15), che gli assegna 4 stelle e mezza su 5. “Allen fa adesso parte di quel gruppo di alto lignaggio che include sassofonisti-compositori come John Coltrane, Benny Golson, Wayne Shorter. Come le composizioni di questi giganti del jazz, quelle di Allen sono destinate a rimanere per sempre“ (B. Zimmerman, Downbeat, set 15).
Il 18 febbraio Enrico Zanisi Trio, con Mattia Cigalini (Enrico Zanisi piano, Joe Rehmer contrabbasso
Alessandro Paternesi batteria, Mattia Cigalini sax). Zanisi, in trio con Rehmer e Paternesi, li abbiamo ascoltati qui con grande successo nella prima edizione del Verona Jazz Winter Festival, nel febbraio 2014. “Zanisi compone tutto muovendosi sulla linea di confine tra il jazz europeo contemporaneo più elegante e strutturato, un certo gusto classico nel trattamento di suono e melodie, e riferimenti d’oltreoceano.” (A. Iammarino, Musica Jazz). Questa volta al trio del ventiquattrenne Zanisi si unisce il sax dell’altrettanto giovane Mattia Cigalini. I due brillanti talenti del jazz italiano hanno pubblicato nel 2015 l’album Right Now, che presenta sei composizioni originali.”Fraseggio introspettivo, colto, elegante, snocciolato in punta di dita” (Pavoni, Musica Jazz, apr 2015).
Il 15 marzo ecco Steve Lehman Quintet (Steve Lehman sax alto, elettronica Jonathan Finlayson tromba, Chris Dingman vibrafono e glockenspiel, Joe Sanders contrabbasso, Justin Brown, batteria).
Eccoci al terzo esponente della generazione dei trenta-quarantenni americani che il Verona Jazz Winter vuole presentare. Trentasette anni, Steve Lehman è risultato quest’anno il primo nella categoria Jazz Artist (Rising Stars), nell’annuale indicazione dei critici internazionali per Downbeat. In Italia ha vinto il premio della critica, il Top Jazz 2014, nelle categorie, per il Jazz Internazionale, di Musicista dell’Anno, Formazione dell’Anno, e Disco dell’Anno. L’album premiato è Mise En Abîme – premiato anche nella categoria Best Albums of 2014 dal mensile Downbeat. Al Newport Jazz Festival 2015 il suo è stato uno dei “concerti più attesi tra gli appassionati del progressive jazz:[…] la perfezione nell’architettura e negli incastri sonori” (E. Capua, Musica Jazz ott 2015).
Quattro serate dedicate al jazz strumentale; ma l’11 febbraio arriva la grande voce, con Madelyn Renée e Stephonne Smith in The Best of Broadway, in esclusiva italiana. Gli standard del jazz, nutrimento fondamentale per generazioni di jazzisti, sono in gran parte le canzoni che sono state scritte per i musical di Broadway e per i film musicali di Hollywood. La raccolta di quelle più importanti e ispiratrici va sotto il nome di Great American Songbook: gli autori comprendono giganti come Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin, Kern, Rodgers, Mercer, Arlen, fra gli altri. A presentarcene una scelta sono le voci degli americani Madelyn Renée e Stephonne Smith. Renée ha interpretato le grandi eroine del teatro musicale sui maggiori palcoscenici, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano. “Ella possiede voce intensa, di bel timbro, vibrante e omogenea lungo la gamma[…] è una lezione” (P. Isotta, Corriere della Sera).
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Il Verona Jazz Winter 2016 è in collaborazione con il Comune di Verona.
Il Teatro Ristori è gestito da Fondazione Cariverona.
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Abbonamenti e biglietti in Teatro, Via Ristori 7, tel. 045 693.0001; al Box Office, via Pallone 12/a – tel. 045 801.1154; al call center 848 002 008, online www.teatroristori.oerg
Prezzi abbonamenti: da €36 per i giovani fino a 30 anni a € 75 per la platea intero. Biglietti da €18 a €28.